Non credo di peccare di presunzione quando affermo che a Palermo è possibile fare miracoli con poco. Lo squallore nella quale questa città è avvolta fa si che anche un piccolissimo intervento (tipo raccogliere la spazzatura ogni giorno!) sia percepito come un grandissimo beneficio. Da qui l’idea: piccoli interventi, fatti dalla cittadinanza che supplisce ad un’amministrazione latitante (anche perchè quando è attiva va a Dubai a mangiare aragoste a spese del contribuente..); faccio un esempio che chiarirà tutto. Abito in zona Fiera. Non molto lontano dalla stazione della “metropolitana” Fiera c’è un piccolo spazio di circa 100mq, in via Salvatore Puglisi, a ridosso di una strada senza nome, spesso frequentata da spacciatori e altro. Questi 100mq di verde selvaggio e incolto sono chiusi da una recinzione ormai distrutta. Da che ricordi (circa 25 anni), questo terreno è sempre rimasto così, azzardo per vincoli urbanistici. Eliminare le piante in eccesso, mettere una luce aggiuntiva, qualche panchina e si riqualificherebbe con pochissimo un’intera area abbastanza degradata. Continua »
L’opera, ispirata alla vicenda personale di Joe Bonanno, marettimano stabilitosi da oltre 50 anni a Monterey (California), è il primo dei tre documentari in cui si articola il progetto Pescatori leggendari (un’idea di Gaetano Calà ed Enzo Incontro) che racconta le vicende di italiani emigrati in America ed in Australia. Almeno un migliaio di marettimani ha lasciato la propria isola per emigrare oltreoceano per la pesca del salmone in Alaska alimentando il mito dei top fishermen.
Il vecchio studiò a lungo i fondi del caffè nella tazzina, Lo guardò con aria grave e disse: “Non hai un gran futuro di fronte. Tuttavia…c’è una cosa che puoi fare. Per salvarti”. Lui lo guardò con lo sguardo che sembrava una mano attaccata al cornicione, l’unico appiglio per non precipitare. “Cosa?”, chiese. Il vecchio tolse la barba finta e la parrucca. Era Bonolis. “Bere Lavazza qualità oro”, disse. E scomparve.
Basta! Ormai me ne sono fatto una ragione, noi palermitani siamo tutti parenti! Sì, esatto avete letto bene: i cittadini di Palermo sono tutti imparentati tra loro. Diciamo che grosso modo la parentela si articola in quattro categorie: cugino, zio, padrino/figlioccio e compare.
Parliamo della prima, il cugino: è la forma di parentela più diffusa a Palermo, chi non è stato mai un “cuci'”? Tutti siamo “cuci'” oppure nella versione del nuovo millennio il “cucinò”. “Ciao cucinò” oppure “a me’ cucino” oppure “ti saluto cuci'”, queste sono le frasi più ricorrenti tra palermitani. Continua »
Nella seconda puntata di Parole a sud di Daniela Gambino su Booksweb.tv, la tv di Alessandra Casella fatta e popolata dagli scrittori, viene intervistato Roberto Alajmo. Si parla del libro Le ceneri di Pirandello ma non solo.
Parole a sud va alla ricerca dell’essenza più profonda del nostro sud, passando attraverso i colori e le parole degli autori che sanno raccontarla.
Inizia stasera alle 21:10 su Italia 1Mistero, il nuovo programma di Enrico Ruggeri che si occupa di fenomeni che non si riescono a comprendere e a classificare.
Tra i casi affrontati c’è quelle delle mummie del cimitero dei Cappuccini (tra cui quella di Rosalia Lombardo) e del procedimento utilizzato per conservarle.
Poi dice che uno si lamenta sempre di tutto e che non gli va mai bene niente…che i siciliani sono così: lamintusi e quasi quasi ci traggono piacere nel lastimarsi. Allora, se così è, io sono siciliana. E mi lamento. Mi lamento e mi chiedo: la selezione per i posti del pubblico impiego come la fanno (se la fanno)? Quali sono i criteri di selezione (se ci sono dei criteri di selezione)? No, perché io, costretta mio malgrado, un’idea me la sono fatta. Potrebbero essere i seguenti:
essere sciarriati con la gentilezza;
non sorridere mai;
urlare quando viene richiesta un’informazione, che, di norma, è a discrezione personale dare;
È domenica mattina e il mercato non si è affatto svegliato (come invece vorrebbe una canzone) ma in compenso si sono svegliati quei non pochi palermitani che, dopo tanto tempo e tanta attesa, vogliono godersi il Nuovo Lido Valdesi.
Per anni avevano commentato “Ma sempri ‘sti capanni? E quand’è che diventiamo come le altre città di mare e ci costruiscono il lido con le sdraio da affittare a giornata e gli spogliatoi??”.
E gli altri avevano risposto: “Mah!! È ca s’ann’a manciari ‘i picciuli…”, che probabilmente in questo caso non c’entrava una mazza. Ma è frase consueta che viene spesso usata in tanti contesti. Ci sta sempre bene insomma.
Anche il sottoscritto, armato di buona volontà e soprattutto rinunciando a una dormita più lunga, si è diretto alla volta del primo vero grande lido di Valdesi (il precedente era striminzito)…bello…bianco…attrezzato. Aaahhhhh già si pregustava un certo relax. Continua »
Ieri i dipendenti della Fiat di Termini Imerese e dell’indotto hanno scioperato per l’intera giornata bloccando l’autostrada e la ferrovia in diversi momenti della giornata. Agli automobilisti sono stati distribuiti dei volantini. Alcuni treni sono stati soppressi e altri hanno subito ritardi.
Lo sciopero è dovuto all’annuncio della riconversione della fabbrica dal 2012.
Il sindaco di PalermoDiego Cammarata ha chiesto durante la Giunta di ieri agli assessori la disponibilità delle deleghe. Già oggi potrebbe essere nominata la nuova Giunta.
Si accorse di avere le mani quando fu costretto a contare fino a dieci. Tanto dovette aspettare prima di sapere se il sentiero verso l’orizzonte fosse un’autostrada o un vicolo chiuso. Si guardava attorno smarrito. Urtava sagome di magnaccia e puttanieri. Ma contando si accorse che le mani servivano a tanto altro. Tornò a casa e carezzò a lungo i capelli del suo amore. Poi andò fuori, pronto a colpire gli infami.
A dicembre 2008 il condirettore Pepi del Giornale di Sicilia aveva dichiarato:
«Abbiamo chiuso il nostro vecchio sito Internet perché i nostri conti non quadravano. Non è escluso che ne apriremo uno nuovo in futuro».
Sembra che il “futuro” (per molti presente) stia per (ri)arrivare anche nelle polverose stanze di via Lincoln se la succosa indiscrezione raccolta la scorsa settimana sarà confermata: a settembre, complice la Publikompass, il Giornale di Sicilia tornerebbe online. Continua »
Il problema di Palermo? Il traffico!
La soluzione? Un sistema di trasporto pubblico efficiente, of course.
Quando si dice trasporto pubblico efficiente, la prima immagine che viene in mente è quella della metropolitana. Una metropolitana capillare è senza dubbio un’ottima alternativa al trasporto privato basato sulle automobili, ma è davvero l’unica possibile?
In primo luogo bisogna constatare che la metropolitana è sì una soluzione, ma realizzabile solo nel lungo periodo (se i lavori partissero oggi, finirebbero fra cinque anni).
In secondo luogo bisogna tenere conto del fatto che una metropolitana è molto costosa (quella progettata per Palermo costerà 1.085 milioni di euro, ed il Cipe ha messo a disposizione fino ad ora 300 milioni di euro).
Vagavo nel web alla ricerca di informazioni circa il coinvolgimento dei cittadini a livello locale sullo sviluppo di progetti per una cosa che tra
qualche anno invaderà il nostro paese e che si chiama EXPO 2015. Come prima cosa ho fatto un giro in casa. L’attenzione è tutta su Milano, si legge di luci e ombre, ne parlano i politici e il Santoro o il Vespa del caso, ma una cosa mi pare essere parecchio tralasciata: l’Expo deve essere un’occasione di rilancio per tutti e se i cittadini non lo sanno finiranno per perdere anche questa opportunità. A Milano tra non poche controversie si stanno organizzando gli Stati Generali dell’Expo 2015 per raccogliere idee e progetti, mi piacerebbe sentir dire che anche in Sicilia qualcosa si stia muovendo in questo senso, non vorrei accontentarmi di trovare su Google un unico sito che mette insieme Sicilia e Expo 2015 e che rimane aggiornato al 18 novembre 2008.
La mattina di cinque anni fa su molte saracinesche delle attività commerciali palermitane appariva un misterioso adesivo con una grafica lugubre con la scritta: «Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità».
La diffusione di questo messaggio forte, in stile guerrilla, ha segnato la nascita di Addiopizzo. Oggi molti commercianti denunciano il pizzo anche grazie alle attività di Addiopizzo e di LiberoFuturo, migliaia di consumatori praticano il consumo critico e alcune inchieste portano il nome del comitato.
Rosalio sostiene da sempre Addiopizzo, oggi gli augura buon compleanno e gli ha dedicato la testata del blog.
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