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  • L’Università taglia i corsi del 21,2% e pone un tetto di iscritti

    Università degli Studi di Palermo

    L’Università di Palermo adegua la sua offerta didattica e dall’anno accademico 2009-2010 ridurrà i corsi di laurea a 145 (63 triennali o a ciclo unico e 61 magistrali). Erano 184 nel 2007-2008 tra triennali o a ciclo unico (116) e specialistici (68).

    Verranno attivati esclusivamente i corsi di laurea che raggiungeranno un tetto minimo di iscritti (10, 20, 36, 50 iscritti a seconda degli ambiti disciplinari di riferimento divisi dal ministero in quattro classi) per evitare l’avvio di proposte formative sottodimensionate.

    Il prossimo anno le procedure di iscrizione dovranno essere definite entro il 30 settembre.

    Palermo
  • 8 commenti a “L’Università taglia i corsi del 21,2% e pone un tetto di iscritti”

    1. bella iniziativa, forse qualcosa si muove… speriamo non facciano le cose sporche come sempre…almeno si tagliano cmq tutti quei corsi inutili….

    2. bene, ma a quando test d’ingresso per tutte le facoltà? inoltre, nell’ambito dell’autonomia universitaria, perchè non istituire un sistema di incentivi per i professori che pubblicano di piu ed in rivista referee? Comunque buon lavoro.. da laureando (non a Palermo ovviamente..) mi auguro che le cose siano cambiate (in meglio) e continuino a cambiare rispetto a come le ho lasciate 5 anni fa..

    3. Ci voleva. Evitiamo corsi malamente progettati, concepiti come laurea quinquennali diluite, senza nessuna prospettiva professionalizzante, che hanno abbassato anche il livello delle solide quinquennali.

    4. finalmente hanno capito che le lauree triennal non servono a molto..dato che tutti chiedono sempre la specialistica..

    5. era ora.

    6. Luciano la vecchia proprio l’ateneo di Palermo é uno fgra i pochi che ha stabilito criteri per chi produce o no, fra il personale docente universitario.
      Informati.

    7. Esiste un documento di valutazione della produttività e ne sono stati anche dissati i criteri. La vecchia.

    8. Ottima notizia,questo si che è un modo intelligente di recuperare risorse….Spero sia un primo passo per sdradicare il sistema del NO, che ormai da diversi anni, spaccia per corsi di lauree corsi improponibili in un vero contesto accademico e non forma a dovere coloro i quali stanno tentando di consuguire una vera laurea.

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