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Sito: http://sergionline.spaces.live.com/

e-mail: sergio_nuzzo@hotmail.com

Biografia: Sergio Nuzzo (Palermo 1983) inizia la sua carriera nei mass media da quando, all’età di sei anni, cantava e ballava le canzoni di Raffaella Carrà sul balcone di casa.

Compiuti 16 anni, inizia a scrivere articoli per diversi siti Internet finché, intrapresi alcuni laboratori teatrali di recitazione e improvvisazione, non deciderà di dedicarsi alla scrittura di testi per il teatro. Compone così un dramma (atto unico) che viene premiato all’interno di concorsi nazionali.

Nel 2004, per Gedis S.r.l., diventa Redattore Capo della testata mensile Card Player’s Magazine: rivista dedicata ai giochi di carte collezionabili.

Attualmente, Sergio Nuzzo scrive canzoni, sketch comici, testi teatrali e racconti, continua la sua attività teatrale all’interno dell’Ass. Culturale Gianburrasca, tiene corsi teatrali in scuole statali ed è laureando in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo presso l’Università di Palermo.

In attesa di pubblicare la sua prima raccolta di racconti brevi e/o atti unici, si diverte a rendere pubblici i suoi pensieri attraverso Internet e i blog.

Sergio Nuzzo
  • Luoghi comuni siciliani

    Ieri un mio amico di Bergamo è venuto a trovarmi (motivi di lavoro) nella mia bella città, cosicchè mi sono ritrovato a fare da cicerone in giro per Palermo.
    Per quanto però possano essere interessanti le Mura delle Cattive, la Cattedrale e i Quattro Canti, cosa c’è di meglio del confrontare quelli che sono i luoghi comuni sui palermitani con la realtà? Ecco dunque cosa ne è venuto fuori…

    1. Il palermitano è pigro: verissimo. Il palermitano medio, ove possibile, gradirebbe poter parcheggiare il suo mezzo di locomozione ai piedi del letto, così da non dover sopportare l’immenso sforzo di percorrere lo spazio che va dal parcheggio al materasso;
    2. il palermitano parla in siciliano: falso. Oltre che il dialetto siciliano non esiste (c’è il palermitano, il messinese, ecc.)… l’unica colpa che si può attribuire al palermitano medio è quella di fare un pò di confusione tra i termini dialettali e il loro corrispettivo italiano. Accade dunque di sentir dire “esco il cane” per indicare che si sta portano fuori il cane a fare la passeggiata ‘fisiologica’;
    3. Continua »

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