Per fortuna il calcio non è matematica. Altrimenti sarebbe di una noia mortale. E così capita che per 75 minuti una squadra venga presa a pallate dagli avversari, si salvi a colpi di traverse e prodezze del suo portiere (ma anche respinte sulla linea) e poi, come d’incanto, rimetta in piedi una partita con un gol probabilmente irregolare (fallo di mano e successivo fuori gioco) e vinca all’ultimo secondo con un calcio di punizione aiutato da un portiere avversario, diciamo così, distratto. Insomma, Palermo-Milan 2-1. Match che entrerà nella storia rosanero e che lancia la squadra di Colantuono in zona Champions alla vigilia di due gare “alla portata” contro Empoli e Reggina.
Nel calcio, si sa, contano solo i risultati e la classifica. E quindi, tutto buono e benedetto, come si dice dalle nostre parti. Ma Colantuono è una persona intelligente e non potrà non riflettere su quanto è successo ieri sera al “Barbera”. Anche perché il fattore C (che non sta per Colantuono) non potrà sempre assistere Fontana e compagni e già nelle varie trasmissioni televisive del dopo-match in tanti hanno fatto vedere gli errori arbitrali e, prima o poi, qualche torto dovremo pur aspettarcelo. Continua »
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