Da anni come cittadino palermitano, mi sono interrogato sullo stato di salute di questa città. Una città malata, sempre pronta ad alzarsi in qualsiasi momento per banchettare o per esibirsi. Una donna d’altri tempi, talmente bella da far perdere la testa a chiunque che per sbaglio abbia incrociato il suo sguardo.
Non c’è un angolo di questa città che se ben ripulito dalla sua “luirdia” non possa diventare incantevole, una città che a mia memoria storica è da sempre stata un continuo cantiere a cielo aperto, nonostante che i tanto attesi risultati paradossalmente tardano sempre ad arrivare.
Allora negli anni ho sempre cercato di indirizzare le mie energie sul concetto di impegno civico, sul cambiamento possibile, addossando grande responsabilità al cittadino poco sensibile o peggio ancora al “vaistasu”.
Ieri sono stato “folgorato sulla via per Damasco”, non mi chiamo di certo Paolo, ma finalmente dopo l’ennesima visita al porticciolo della Bandita, tutto mi è stato chiarito. Continua »
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