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e-mail: maurizio.palma@gmail.com

Biografia: Nato a Palermo nel 1959, minuto più minuto meno, ho sempre vissuto e lavorato qui. Marito e padre felice di due bimbi straordinari sono "impostato" in una s.p.a. siciliana medio grande. È un lavoro che mi piace e mi interessa, se farete i bravi ve lo racconterò... Nei rari momenti di lucidità amo definirmi disperatamente palermitano e accoratamente siciliano. Amo leggere, scrivere e bighellonare su Internet. Amo follemente questa terra che mi fa incazzare come una iena ogni giorno ma con la quale faccio pace ogni sera dopo ascoltato le sue promesse . Sono qua perché ritengo che questa terra non ha nessuno che la difenda, che la coccoli. Mi piacerebbe farlo io. Spero di avere abbastanza pazienza e altrettanto amore.

Maurizio Palma
  • “A Palermo…me lo stavano ammazzando!!”

    “A Palermo…me lo stavano ammazzando!!”.

    Con gli occhi di fuori, schizzati di sdegno e rabbia, così ha esordito la Sig.ra Cannizzaro madre di un compagnetto di prima elementare di mia figlia.

    Si parlava di figli, ovviamente, con lei e con altri genitori, davanti alla scuola.

    Figli, scuola, malefatte di maestre, pagelle, salute e quindi cure, pediatri, ospedali.

    Enrico, figlio della Sig.ra Cannizzaro, è un bambino celiaco. Il suo intestino ha una intolleranza permanente al glutine contenuto nel frumento e in altri cereali. L’assunzione di cibi che ne contengono anche una minima parte, porta ad una sintomatologia dolorosa a carico dell’addome.

    Ma lei non lo sapeva, il suo pediatra non aveva capito.

    “Anche all’Ospedale non ne hanno capito niente!”

    Le cure somministrate non risolvevano il problema, non alleviavano i dolori. La Sig.ra Cannizzaro era preoccupata, disperata, giustamente incassando, postuma, la totale solidarietà di noi genitori presenti che con gravi cenni del capo ascoltavamo attentamente, ognuno dei quali pensando se il proprio bimbo non avesse mai manifestato un sintomo simile e ringraziando il cielo che non ci fosse mai stato. Continua »

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  • Una mattina alla Zisa

    Quartiere Zisa. Ore 7 del mattino. Mercoledì 20 settembre.
    Come da 11 anni a questa parte scendo con la mia cagnetta per una passeggiata dalle finalità, come dire… decisamente intestinali.
    Ho una scarpa slacciata. Per rimediare mi appoggio ad una macchina, abbandonata da mesi eppure ancora qua.
    Riprendo a camminare, scanso con destrezza un sacchetto della spazzatura, depositato, per errore sicuramente, sotto al marciapiede.
    Non riesco ad abituarmi, non riesco a rassegnarmi. Perché? Perché deve stare là, quel sacchetto?
    Cerco di valutarne la distanza con il cassonetto, cercando di tradurla in passi.
    10, direi, per andare, 10 per tornare fanno 20 passi.
    20 passi, ….si fanno in 30 secondi? 30 secondi non valgono tenere pulita la tua strada?
    Mi abbandono, insomma a tutti quei pensieri più o meno oziosi che frullano nella testa in circostante simili.
    Un clacson mi riporta alla realtà. Un’auto, intrappolata da un’altra in seconda fila, urla forte il suo dolore, sotto lo sguardo livido del proprietario. Da un bar esce un tale, con l’immancabile ditino indice alzato. C’è un fumetto sopra la sua testa. “Un minuto! Stò arrivando!!”. Continua »

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  • Palermo e Catania

    Ho un amico. Un carissimo amico, una persona onesta, pulita, affettuosa, generosa, sulla quale sai di poter contare sempre.
    Appartiene però ad una categoria di persone che abbraccia una precisa scuola di pensiero: è uno di quei palermitani che sembrano godere come i pazzi quando possono parlare male di Palermo.
    È una specie molto diffusa, sono sicuro che anche chi mi legge ne conosce almeno un paio.
    Certo…non che gli manchino gli argomenti, anzi gli vengono forniti giornalmente a lui come a me.
    Mi sono sempre chiesto perché queste persone sembrano provare un piacere fisico (avete notato che spesso sorridono quando lo fanno?) nel parlare male di Palermo, della Sicilia, dell’Italia, sempre più su fino alla Via Lattea…A me sembrano come privi di una particolare forma di pudore.
    Spesso purtroppo hanno ragione, lo so, non sono cieco.
    Solo che io amo questa Terra, questa città. Ma pure questo palazzo, questo PC e questo blog che parla di Palermo.
    Se volete ci metto che amo pure Voi, così la faccio veramente…fitusa…:-)
    Scherzi a parte io sono del parere che la propria città, la propria terra quanto meno meritano sempre rispetto anche nella crudezza delle denunce più severe su difetti, problemi e quant’altro, la cui lucidità non deve essere in alcun modo mitigata dall’affetto.
    Quello che mi però infastidisce non poco sono le critiche gratuite, generiche e talvolta ingenerose e preconcettuali non supportate da reali riscontri oggettivi e non specificatamente ascrivibili alla nostra città o Regione.
    Ma torniamo al mio amico.
    Nel quadro delle iniziative per esprimere al meglio la sua dichiarata antipalermitanità adesso ha adottato la Pro – catanesità…:-)
    Fermi tutti.
    Che sia chiaro.
    Non ho nulla contro Catania. Il mio migliore amico, da 35 anni, è un catanese, seppure viva da 30 anni a Palermo.
    La mia sicilianità sincera e profonda, Vi prego di credermi, mi porta a godere dei pregi e delle bellezze innegabili di questa importante città, come di altre, che non vedo però da almeno 15 anni e della quale non ho a differenza del mio amico che vi si reca spesso per vari motivi, una conoscenza diretta. Continua »

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