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venerdì 29 mar

Archivio del 26 Ottobre 2009

  • Quattro chiacchiere con Baricco

    Nelle terre di Carewall non smetterebbero mai di raccontare questa storia, se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai di raccontare di parole che scoppiano nel buio come bolle di sapone, di una voce calma e lenta, di un pubblico silente e affamato.
    Intervento eccellente quello di Alessandro Baricco al Premio Mondello Giovani 2009, venerdì. Nello scenario del Teatro Biondo lo scrittore ha affrontato la tematica della giovinezza ripescando nelle sue letture giovanili e nei suoi anni feroci parole preziose da offrire a scrittori emergenti e fan. La giovinezza passa in fretta e si trasforma, eppure alcune cose di essa sembrano rimanere immutate. Ed è a un testo non proprio recentissimo, quale l’Iliade, che Baricco si rivolge per rintracciare gli aspetti più salienti dell’età d’oro. E se il pubblico sbuffa un poco all’idea di rievocare i tristi ricordi liceali legati all’Iliade, si ricrede presto. Achille uno di noi: forte, bello, illeggibile, giovane, come noi.
    Fuori il vento si porta via la polvere, la pioggia bagna tutto, anche me. Carico a testa bassa e la affronto, feroce. Il ritorno a casa è un’Odissea.

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  • Idilli bucolico-pastorali al Barbera

    Sul campo del Renzo Barbera in una domenica d’ottobre piene di nuvole minacciose, si è verificato un caso degno d’attenzione: all’ennesimo tunnel non riuscito di Javier Pastore, il trequartista argentino del Palermo, dalla curva sud una voce rancorosa ha urlato con inaudita delicatezza: “Ma chistu ‘a zita ‘un ‘ci l’avi? È ‘nnamuratu ra padda! Zamparini cercaci ‘a zita!”.
    Idilli bucolico-pastorali per un Palermo che scala non solo le vette della classifica, ma anche quella della poesia popolare.

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