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martedì 23 apr
  • Si presenta “Angeli e orchi” al Circolo Ufficiali

    Oggi alle 18:00 al Circolo Ufficiali (piazza Sant’Oliva, 25) si presenta Angeli e orchi, un libro che racconta storie vere di pedofilia, scritto dal poliziotto Nicolò Angileri (che lavora alla Sezione minori della Squadra Mobile) con Raffaella Catalano. Al dibattito partecipano il sostituto procuratore Alessia Sinatra, la psicologa Angela Ruvolo e lo scrittore Giacomo Cacciatore. Intervengono anche Ficarra e Picone, autori della prefazione.

    Nicolò Angileri con Raffaella Catalano - “Angeli e orchi”

    Palermo
  • 6 commenti a “Si presenta “Angeli e orchi” al Circolo Ufficiali”

    1. E’ stata una presentazione ben fatta, tantissimi i presenti e gli interventi degli autori equilibrati e molto sentiti. Trattandosi di storie di vita è emerso il coinvolgimento e l’impegno ma soprattutto il cuore di chi è in prima linea nel proteggere un’infanzia violentata. Il libro non è l’ultimo anello di una catena di denuncia, rappresenta, credo, le grida di tutti i bambini ai quali viene chiusa la bocca e ai quali vengono strappati via i sogni.
      L’ultimo anello siamo noi se vogliamo.

    2. quanta ipocrisia…

    3. Allora, io di solito non intervengo sui blog, tranne che in quello di Gery. Farò un’eccezione, essendo – anche se marginalmente – parte in causa. Valeria (ti chiameremo così), ma di che ipocrisia parli? Probabilmente non hai idea di che cosa tratti questo libro e soprattutto non sarai stata alla presentazione. Peccato. Lì avresti potuto dare dell’ipocrita a qualche centinaio di poliziotti, magistrati e psicologi tutti impegnati quotidianamente nella lotta alla pedofilia, tutti costretti a confrontarsi con delle situazioni terribili. Al contrario di chi di spara a zero dietro il comodo (e a volte ipocrita) anonimato del web. Complimenti.

    4. L’ipocrisia di Valeria suona come un’autodenuncia.

    5. Grazie, Giacomo!

    6. Io so quanta sofferenza c’è, all’epoca ero addetta alla trascrizione del processo ai pedofili di Ballarò, non dimenticherò mai quei bimbi, l’impegno dei magistrati e la dottoressa Ruvolo, che grande donna, ce ne vorrebbero a migliaia.

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