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martedì 10 dic
  • “Il gusto e il giusto” allo Steri

    Inizierà oggi alla chiesa di Sant’Antonio Abate dello Steri (piazza Marina, 61) la rassegna di lezioni aperte Il gusto e il giusto nell’ambito del Master in Comunicazione e Cultura del Gusto Buono da pensare.

    “Il gusto e il giusto”

    Le lezioni vedranno avvicendarsi alcuni dei protagonisti della cultura e della comunicazione gastronomica. La rassegna si occupa di approfondire il delicato legame fra gusto ed etica, sia individuale che pubblica, intercettando alcune delle questioni di più stretta attualità della cultura enogastronomica e più generalmente sociale.

    Oggi alle 16:00 interverrà Giacomo Mojoli, giornalista e autore di numerose pubblicazioni dedicate alla cultura alimentare, su Il gusto che verrà? Il valore aggiunto dell’imperfezione come qualità unica. Mojoli si soffermerà sui problemi legati al delicato equilibrio fra produzione e consumo, logica industriale e ricerca del sapore, necessità e
    piacere.

    Lunedì 13 alle 17:00 si svolgerà l’intervista pubblica a Enzo Vizzari, direttore dell’Area Guide del Gruppo Editoriale L’Espresso, e come tale, direttore responsabile e curatore della Guida dei Ristoranti d’Italia, della Guida Vini d’Italia e della Guida Alberghi e Ristoranti d’Italia. L’intervista sarà a cura di Fabrizio Carrera. Vizzari risponderà alle domande dei corsisti e del pubblico sul lavoro delicato e allo stesso tempo di grande responsabilità di compilazione delle guide gastronomiche.

    Sabato 10 marzo alle 10:00 sarà la volta di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e di Terra Madre, fra i massimi protagonisti mondiali della cultura e della comunicazione enogastronomica. Petrini racconterà la sua esperienza di lavoro sul campo e della necessità di cambiamento esistenziale e politico che il problema del cibo e del gusto richiamano.

    Infine martedì 3 aprile alle 17:00 Jean-Michel Carasso, cuoco multietnico e kosher fra i più apprezzati in Italia, che chiuderà rilanciando la discussione verso sapori e mondi lontani, egli infatti traccerà un itinerario su “le spezie del mondo”, affrontando la grande questione di come popoli e culture aggiungano “del proprio” culinario per marcare il cibo e farlo diventare segno di riconoscimento.

    Palermo
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