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Biografia: Antonio Ferrante, classe ’76, laureato in Giurisprudenza a Palermo, uno dei tanti casi di immigrazione inversa: emigrato subito dopo la laurea, tornato perché troppo palermitano per vivere anche solo in provincia di Messina.

Ha lavorato nel marketing, nel turismo, ed oggi ha ripreso la pratica legale in Diritto del lavoro, un buon modo per rendersi utile ma anche per invertire il miracolo di San Gennaro, trasformare il proprio sangue in acqua.

Attivista dai tempi della scuola, liberale dalla nascita (e forse anche prima), ha fondato con altri giovani il movimento civico “Pensiero Liberale”, un gruppo di giovani che ogni settimana si riunisce per confrontarsi e realizzare incontri di formazione, eventi culturali e iniziative pubbliche per riportare le idee ed i programmi liberali all’interno del dibattito politico e della società civile dopo anni di oblio se non di usurpazione della memoria e dei valori liberali da parte del Basso Impero e dei suoi sudditi.

Antonio Ferrante
  • Pedaggi a Palermo: chi siete, dove andate, un fiorino…

    Abito a Mondello, i miei genitori invece in zona via Belgio; di solito li vado a trovare dall’autostrada, allungo un po’ ma evito otto semafori (leggi 3 euro di benzina). Dal prossimo maggio, con l’introduzione dei pedaggi per l’ingresso a Palermo, percorrere quotidianamente quei pochi chilometri mi costerà SEI EURO (tanto varrebbe accendere un mutuo (che la banca non mi farebbe mai) e comprare una casa per i miei dalle mie parti, la rata mi costerebbe quasi lo stesso ed almeno mi rimane la proprietà; ma non sarebbe altrettanto semplice avvicinare anche il tribunale, casa della mia fidanzata, lo studio e tanti altri luoghi ancora. Il che significa che dal primo maggio, data probabilmente scelta per l’alto valore simbolico, dovrò alzarmi un’ora prima la mattina, invecchiare nel traffico, tornare a casa almeno un’ora dopo e meno male che non abito in provincia, altrimenti potrei spostare la residenza sulla statale, visto che passerei lì buona parte della mia giornata.

    La notizia dell’ennesimo IUS PRIME NOCTIS (ho scelto un diritto feudale particolarmente adatto di questi tempi) è giunta a tanti altri cittadini come me, attivisti e non, con la conseguente nascita di gruppi tematici su facebook; la vera grande novità, rispetto a tante altre “manifestazioni d’intenti online”, è stata la voglia di tanti di passare al piano della realtà, all’incontro ed al confronto immediato.

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