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e-mail: domenicoaronica@libero.it

Biografia: Mi chiamo Domenico Aronica nato a Palermo e mi occupo di antropologia, amando visceralmente Palermo ed il suo centro storico, oggi in stato pietroso ed indegno per una città d’Arte come Palermo,basti pensare che in una città d’arte come Palermo, dove tutto crolla dove tanti monumenti e chiese sono chiuse e sotto sequestro per mancata manutenzione con seri rischi di crollo e persino le arterie principali del centro storico sono asfaltate, be’ tutti dovrebbero capire che le arterie del cento storico e vicoli compresi dovrebbero essere non asfaltate ma con manto costituito da sampietrini e basole nei vicoli.
Tornando alle edicole votive che sono sparse nei vicoli del centro storico non sono solo come può pensare qualcuno un fatto pittoresco, ma sono simbolo ed identità del popolo e della città di Palermo, c’è un legame antropologico tra Palermo ed i santi non a casa la rappresentanza figurativa più diffusa nelle edicole votive a Palermo riguarda l’immagine di Santa Rosalia, che per i palermitani è la santa di casa, la sorella a cui rivolgersi,dagli avvenimenti ludici: invocando una vittoria dei rosanero squadra cittadina per esempio, fino a cose più serie come invocazione di un posto di lavoro o di un recupero dopo una malattia.
Io credo che una città che si vuole candidare a patrimonio dell’Umanità (Unesco) per le sue tante bellezze architettoniche monumentali, non può non recuperare tutto quello che è il centro storico dalle edicole votive alle processioni al cibo locale all’artigianato locale.
Voglio solo concludere dicendo ai professori che gestiscono la cosa pubblica a Palemro che il centro storico è il dna della città, e non si può stuprare un identità della città, solo per ideologie politiche, Palermo non può diventare una colonia di Tunisi o di New Delhi, non può diventare un immenso girone dantesco fatto di ristoranti tunisini, kebab e negozi che vendono cianfrusaglie indiane.
Palermo ed in particolare il suoi centro storico deve mantenere la sua identità culturale dal cibo di strada all’artigianato, il turista a Palermo cerca la paste con le sarde,il pane con la milza la cassata e il gelato lo sfincione e non certo Méchouia tunisino o Thali indiano, cerca il carrettino siciliano il pupo e non collanine bengalesi o marocchine.

Domenico Aronica
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