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e-mail: g.cutino@compagniamarte.it

Biografia: Diplomato attore e regista presso la scuola di Teatro Teates diretta da Michele Perriera, biennio 83/85. Con Sabrina Petyx e Sabrina Recupero fonda nel 1999 la compagnia M’Arte. Vince nel 2003 il Premio Scenario con lo spettacolo Come campi da arare insieme a Sabrina Petyx e la compagnia M’Arte.
Attore, regista, assistente alla regia sia in lirica che in prosa, mimo in opere liriche, ha lavorato in diverse produzioni con Michele Perriera, Filippo Crivelli, Sandro Sequi, Roberta Torre, Pier Francesco Mastrini, Salvo Tessitore, Massimo Verdastro, Fabio Sparvoli. Ha affiancato Emma Dante nella realizzazione della Carmen, opera di apertura della stagione della Scala anno 2010.
Tra le sue regie ricordiamo Il Killer Disney di P. Ridley (Teatro Teates); Interferenze da A. Bennett (M’Arte), Lisciannira di A. Pezzullo (Trimotria), La casa dalle porte rosse (Teatrinstabili). Come attore ha partecipato a I Pavoni, testo e regia di Michele Perriera (Teatro Biondo-Festival sul ‘900); come mimo per il bicentenario della nascita di Donizetti ha partecipato alla messa in scena de L’elisir d’amore al San Carlo di Napoli, con protagonista Luciano Pavarotti, regia di F.Crivelli. Con Alessandra Fazzino firma la regia degli spettacoli Lux et tenebrae (sostenuto anche dal D.B.M Dance Bassin Mediterranee), e Come campi da arare. Gli ultimo spettacoli: Volevo dirti di Sabrina Pertyx che ha debuttato al festival Metamorfosi di Cascina nel giugno 2006 e La signora che guarda negli occhi sempre della Petyx, spettacoli che ancora oggi continuano a girare l’Italia.
È direttore artistico della rassegna di teatro contemporaneo Quinte(S)senza a I Candelai di Palermo e ideatore e direttore artistico del Festival Artistiperalcamo.
Suoi i progetti: Saldi di fine stagione che riunisce in un’unica serata circa 50 artisti che si esibiscono per poche fiche tutti insieme contemporaneamente, appuntamento annuale come festa di fine stagione della rassegna Quinte(S)senza; Band’hit!, serata di musica con la Banda Maestro Gabriele Asaro di Paceco, diretta da Roy Paci in cui si sono esibiti tra gli altri, Antonella Ruggiero, Mario Venuti, Agricantus, Negrita, Gianni Gebbia, i Fratelli Mancuso, andata in scena ad Alcamo per il festival AxA2005; Hit.alieni, serata con gli alieni della musica Italiana (Niccolò Fabi, Cristiano Godano, Syria, La Crus, Cristina Donà, Teresa De Sio, Mario Venuti voce recitante Isabella Ragonese, testi Sabrina Petyx) in scena ad Artisti per Alcamo nel 2010.
Nel 2009 per la Editori&Spettacolo è uscito il volume M’arte i teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx a cura di Cristina Valenti con scritti, tra gli altri, di Emma Dante, Massimo Marino, Renata Molinari, Enzo Vetrano, Stefano Randisi e i testi integrali delle piece di Stefania Petyx.

Giuseppe Cutino
  • Riflessioni sul teatro palermitano

    Crediamo sia utile ed opportuna una riflessione sugli ultimi accadimenti che riguardano il Teatro Palermitano.
    È ovvio che non può che accogliersi con entusiasmo l’apertura di un dialogo con lo Stabile cittadino; come crediamo debba essere altrettanto ovvio e necessario comprendere bene le basi su cui questo dialogo poggia, dal momento che non si può (e non si deve) dimenticare la storia recente di questa città, che ha visto il Teatro Biondo (e non solo) disattenzionare parte del Teatro cittadino per tanti di quegli anni che, alla fine, hanno portato ad una condizione di reciproca indifferenza e reciproco disconoscimento.
    Ma in questo lasso di tempo il Teatro Palermitano non è morto, anzi, ha vissuto una sua rinascita, pur stando al confino dai luoghi istituzionali del teatro cittadino. Ed ha trovato una sua (seppur parziale) collocazione all’interno del Nuovo Montevergini che, di fatto, è e si è posto, come un altro teatro Pubblico della città, con una propria identità ed un proprio ruolo, la cui progettualità artistica si è fondata proprio su quel Nuovo Teatro con cui, improvvisamente, lo Stabile vuole stringere patto di alleanza.
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  • Teatro, teatri e teatranti a Palermo

    Sono sempre stato convinto che il modo migliore per reagire alla crisi culturale (e teatrale) di Palermo sia lavorare, esistere, costruire in tutti i modi possibili. Ma nonostante il fermento creativo che negli ultimi dieci anni ha visto alcuni esponenti del teatro palermitano essere presenti sui palcoscenici di tutta Italia (e non solo), sembra che le istituzioni o gli enti teatrali cittadini si accorgano poco e male di ciò che è avvenuto a Palermo. Piccola eccezione: il Montevergini, forse ancora sottoutilizzato, anche e soprattutto, per la solita cecità degli amministratori locali.
    La verità è che il Teatro a Palermo ha molti colpevoli, ma spesso si vogliono attribuire le colpe solamente ad uno. Forse perché è il più grande e il più grosso e il più potente di tutti. Ma davvero non credo sia l’unico. Per esempio, quello che era il Garibaldi: cavalcando l’onda palermitana (dopo avere fatto terra bruciata intorno a sé di vari artisti nazionali) ha prodotto spettacoli di alcuni teatranti cittadini finendo poi a vie legali con alcuni di questi per mancati pagamenti; lo stabile di innovazione della città non ha mai ospitato o prodotto o coprodotto nessuno dei gruppi cittadini che più si distinguono nella ricerca e nella innovazione. Continua »

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