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e-mail: corraomanuela@libero.it

Biografia: Mi chiamo Manuela Corrao, ho 29 anni e vivo a Palermo. Nel 2005 ho conseguito una laurea in Filosofia con la votazione di 110/110 e dal 2004 sono iscritta all'albo dei giornalisti di Sicilia (elenco pubblicisti). Ho lavorato per diversi anni presso l'emittente televisiva CTS (Compagnia Televisiva Siciliana), nella stagione 2005/06 presso l'Ufficio Stampa dell'U.S.Città di Palermo e attualmente, seguendo una turnistica, coltivo la mia passione per il giornalismo presso l'emittente televisiva MediaOne (circuito televisivo TeleOne, VideOne, Antenna Uno). Negli ultimi anni mi occupavo di rassegna stampa, alle 5 del mattino, presso la SeTeSi SpA.

Manuela Corrao
  • Sicilia, lì dove muoiono le speranze dei giovani…

    Nell’articolo apparso sul Giornale di Sicilia martedì 16 novembre dal titolo Regione nominati altri sei consulenti, ho letto con profondo rammarico e indignazione quanto segue:

    «Altri sei consulenti nominati ieri da Lombardo e dall’assessore all’Agricoltura Elio D’Antrassi. Sei esperti che si aggiungono a un settimo messo sotto contratto una settimana fa, sempre da D’Antrassi, e che portano così il totale dall’inizio dell’attività del quarto governo a 17 per un valore di 200 mila euro. Lombardo ha messo sotto contratto cinque consulenti che con vari rinnovi sono in servizio a Palazzo d’Orleans dall’inizio dell’anno senza soluzione di continuità. Il primo contratto è andato a Pietro Garonna, che per i mesi di novembre e dicembre percepirà 4.131 euro per occuparsi di politiche sociali. […] Il secondo incarico assegnato ieri da Lombardo è andato a Beppe De Santis. […] A De Santis è stato garantito un compenso di 7.316 euro lordi fino a fine anno per occuparsi di fondi europei. De Santis è anche lui al quarto rinnovo: i primi tre contratti, dall’inizio dell’anno, gli hanno fruttato 36.581 euro lordi».

    Dopo avere letto queste righe mi pento sempre più di non essere andata via da una Sicilia dove regna fortemente il precariato ma non sembra suscitare alcun scalpore una consulenza pagata da quattro a sette mila euro per un’attività da svolgere in due mesi, una Sicilia che vede certificati di laurea buttati in fondo ad un cassetto perché ad andare avanti sono solamente i figli e i parenti dei politici o comunque coloro che, in gergo, “hanno le spalle protette”. Continua »

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