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e-mail: valeriamangano@live.it

Biografia: Nasce a Palermo nell’86. Studia tra Palermo e il nord della Francia e consegue nel 2008 la laurea triennale in Lettere classiche. Si interessa di danza contemporanea e danze popolari. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze dell’antichità e si sta specializzando in Letteratura greca antica.

Valeria Mangano
  • Lezione a teatro con Gogol

    A conclusione delle repliche serali andate in scena al Teatro Libero dal 22 al 24 Aprile, L’ispettore generaledi Nicolaj Gogol, per la regia di Lia Chiappara, verrà riproposto per le scuole, in programmazione mattutina, sino al 12 maggio. Nato a termine di un laboratorio aperto ad attori professionisti e non, L’ispettore generale è il frutto di un percorso di studio sui linguaggi del teatro e sull’attualità del testo gogoliano, la cui densità si piega a istanze culturali di forte impatto. E come potrebbe non esserlo, se l’arrivo di un ispettore generale da Pietroburgo sconvolge gli equilibri e i compromessi dei maggiorenti di una città di provincia? E se questo sconvolgimento fa leva su quella tendenza che talvolta ha la politica di nascondere peccatucci e marachelle? E se proprio chi ha la funzione di controllo, per un divertente gioco dell’equivoco, si rivela il più furbo di tutti? Continua »

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  • “Instrument 3” di Roberto Zappalà: anche la paranoia alle volte “diverte”

    Paranoia. È questo il tema di Instrument 3: cage sculpture della Compagnia Zappalà danza, in scena ieri sera al Teatro Montevergini. Due uomini salgono di corsa sul palco, poi si fermano di scatto, e si girano. Fissano il pubblico, catatonici, vestiti di bianco come in una camicia di forza, e truccati come clown. Si tirano l’un l’altro, si scrutano, si dimenano. Poi entra la donna, vestita di bianco come loro, e come loro truccata da clown; ma lei non si dimena, cammina in punta di piedi, vacilla. Poi, un flash rosso accecante li sorprende dall’alto, di lato, da sopra, da sotto, e i tre si fermano. E cominciano la danza della paranoia secondo Zappalà.
    Terza tappa di un progetto coreografico e musicale che si è avvalso della preziosa collaborazione di Alfio Antico, presente in scena, Instrument 3 è uno spettacolo dal ritmo delirante, martellante, basato sul dualismo dei colori bianco e rosso, e su corpi che danzano, isterici e ipertesi, sviliti dal ritmo quasi primordiali dei tamburi di Alfio. Un ritmo che scatena una danza di malessere, ma anche di sfogo.
    Un ritmo in cui, nonostante tutto, si sorride. Si sorride perché la follia offre uno spettacolo di malata comicità. Si sorride perché i danzatori ci fissano e ridono anch’essi della paranoia loro, e della nostra, che a volte c’è ma non si vede.
    Ma il teatro, lui sì, riesce a vederla…

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