L’autonomia siciliana nel progetto di Francesco Ferrara
«La prego di dire a Ferrara – il 7 luglio 1860, scrive il Cavour al conte Michele Amari di S. Adriano – che ho ricevuto la sua lettera e le sue note. Ho letto attentamente l’una e le altre. E non faccio ad esse che un solo commento. Se l’idea italiana, scriveva Cavour, non ha nessuna influenza in Sicilia, se l’idea di costruire una forte e grande nazione non è ivi apprezzata, i Siciliani faranno bene ad accettare le concessioni del re di Napoli e di non unirsi a popoli che non avrebbero per loro né simpatia né stima».
Una lettera che mostra irritazione e fastidio per una proposta giudicata inopportuna in un momento particolarmente critico del processo unitario. L’iniziativa del profugo siciliano Francesco Ferrara, il maggiore economista italiano del XIX secolo, si collocava nel momento più alto dello scontro sul destino della Sicilia dopo il ritiro dei Borbone da Palermo. Continua »
































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