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venerdì 29 mar
  • Palermo e i manifesti con Hitler in rosa

    Hitler secondo New-Form

    Questa campagna pubblicitaria con Adolf Hitler “remixato” sta facendo discutere parecchio a Palermo. È in giro da una settimana, compreso un gigantesco 6×6 sulla circonvallazione. Pubblicizza un negozio di abbigliamento, New-Form, e gli artefici sono quei ragazzacci di Zerocento che non vado a trovare da un po’.

    Una figura negativa come Hitler fa discutere ma la campagna mi pare impeccabile, sia per come viene rappresentato sia per il messaggio chiarissimo che invita a cambiare stile e a non seguirne l’esempio (e a non seguire i leader).

    Il consigliere del Pd Rosario Filoramo ha presentato un’interrogazione per la rimozione. Gli autori della campagna ribattono promettendo una seconda uscita con Mao Zedong.

    E voi che cosa ne pensate? 🙂

    Palermo
  • 55 commenti a “Palermo e i manifesti con Hitler in rosa”

    1. Io penso che se non ci fossi stato tu a scriverne, non avrei mai capito il nome del negozio dal logo in apertura! Un suggerimento all’agenzia potrebbe essere quello di non utilizzare il logo illeggibile del negozio nella prossima uscita!

    2. Una campagna evocativo, giocata sul rosa-nero. Mao che è “rosso” vestiamolo color giallo limone 🙂

    3. filoramo invece di puntare il dito contro questa campagna pubblicitaria che non è certo evocativa del nazismo anzi tende a ridicolizzarlo, pensi ai seri problemi della città! Aspetto quella di Mao…

    4. Giusto per giocare in casa si poteva mettere una foto di Toto Riina & Co. vestiti in completo rosanero. Ma forse sarebbe stato per i nostri creativi troppo “tascio”. Per me gli autori non brillano di originalità e non mi sembra una grande bella trovata pubblicitaria. E poi rispetto a Hitler & Co. non è certo lo stile da cambiare… Ormai tutto fa brodo…anche un pazzo sanguinario può servire per vendere magliette fabbricate in Cina o giù di lì. Saluti dalla capitale!

    5. Quel cuore sul braccio sa tanto di Partito dell’Amore!

    6. da un punto di vista della comunicazione il logo è quello che fa cagare. prima di questa campagna ne ha fatte delle altre. di tutte ricordo le immagini ma mai il nome del negozio. mi sembrano soldi sprecati.

    7. brutto tema, brutta scelta, brutta idea grafica, insomma tutto tremendo da un punto di vista etico e professionale..

    8. Concordo con:

      Il logo è incomprensibile e anche io non ero mai riuscito a leggerne il nome prima di ora.

      La foto ridicolizza Hitler e quindi mi piace.

      I politici pensino ai problemi della città.

    9. L’idea mi piace e come scritto da qualcuno il logo è terribile.
      Il consigliere del PD farebbe bene a cercare il suo (e, ahimé mio) sindaco e tirarlo per la sua bella chioma in pubblico.

    10. Il nulla avanza inesorabilmente,arrivare a proporee cio vuol dire che sti creativi del vuoto non hanno più niente da dire.Proporrei per loro un giro in un buon centro di salute mentale.

    11. i nemici ra cuntintizza sono sempre in agguato (e mi riferisco al consigliere pd)

    12. Parlo da ‘collega’ dei ‘creativi’ che hanno realizzato la ‘campagna’: bravi, avete trovato il modo di fare parlare di voi anche senza idee, è il trionfo della banalità, una patetica scorciatoia, d’altronde io lo chiamerei ‘effetto Corona’, ossia il becero al potere. Riuscite a fare una campagna pubblicitaria che non offenda la memoria di milioni di persone morte ammazzate nei campi di concentramento? provate ad esprimere dei concetti validi senza cercare l’effetto polemica, se tutti seguissimo questa strada le nostre strade sarebbero tappezzate da simpatici manifesti con le simpatiche faccione di Pol Pot o Stalin.
      Credo che l’errore sia nostro, che ne stiamo parlando, che poi è l’effetto cercato da chi ha realizzato la campagna.

    13. Concordo con il consigliere Filoramo. Questa campagna pubblicitaria è orrenda.
      Non si può banalizzare il male. Hitler è stato il male assoluto e la sua immagine (anche se presa in giro)non deve diventare popolare.
      Mi rattrista che dei pubblicitari e molti dei commentatori accettino questi penosi mezzi per promuovere attività commerciali.

    14. Quoto nuovamente il fatto che il logo è incomprensibile.
      Quando vidi per la prima volta questo cartellone pensai ad una campagna anti-nazista e non certo ad un negozio di abbigliamento!

      Pertanto il commento che ne deriva è: grafica da rifare.
      Ci si è concentrati troppo sul restyling di Hitler e troppo poco sul resto: logo, sfondo, carattere e colore del font.
      Inoltre ciò che cattura l’occhio è ancora la figura del despota e non il messaggio che dovrebbe passare.

    15. @marxxx, @mary,

      non sono solito commentare “campagne” -questa parla da sola- ma concordo con i vostri pensieri.
      Il problema è semplicemente riconducibile a due status: lack di creatività e buongusto, uno; “disattenzione”, per usare un eufemismo, del cliente, l’altro.
      In parole povere: il nostro è un mestiere difficile che va fatto con coscienza e rigore. Semplice. O no?

      Benni
      “collega”

    16. non mi piace assolutamente vedere in giro questa foto..

    17. Ha raggiunto lo scopo 🙂 però il logo …

    18. La campagna rimanda chiaramente ad un periodo storico in cui i leader diffondevano la propria immagine, il contenuto simbolico è molto forte e sedimentato nella cultura comune, per questo colpisce. Vestirlo di rosa con un cuore sul braccio non basta a modificare il modo in cui il destinatario guarda il soggetto, ha il solo scopo di far capire che la chiave di lettura è goliardica. Mi chiedo quanto ognuno di noi sia riuscito ad adattare il proprio punto di vista a questa chiave senza far fatica…ma la scelta del soggetto è, appunto, pubbicitaria.
      “ Don’t follow your leader” , definisce la relazione tra il destinatario e il soggetto della campagna , affermando l’esistenza di un leader e in subordine, qualcuno che lo segue.
      Il messaggio sociale potrebbe essere: oggi, anche se sotto vesti più pacifiche e con intenti apparentemente migliori, esistono ancora dei leader “negativi” come quelli del passato, non seguirli.
      Poi il messaggio nel suo insieme sembra apparentemente contraddirsi: da una parte ti esorta a cambia stile, dall’altro ti dice di non seguire il tuo leader, che però nella struttura narrativa dell’immagine rappresentata, ha compiuto proprio l’azione di cambiare stile.
      Quindi il secondo messaggio potrebbe essere “ non cambiare stile, continua a seguire il tuo”.
      L’immagine è disforica, mi infastidisce, ma nello stesso tempo il gioco semantico incuriosisce e attira la mia attenzione.

    19. Indignatevi per quell’immagine blasfema che per pubblicizzare il ristorante cutino sfrutta un’immagine religiosa…e poi invocate tanto la laicità dello stato…solo quando vi fa comodo.

    20. concordo sull’incomprensibilità del logo, fossi in loro lo cambierei al più presto…

      per il resto io non ci trovo niente di male, la campagna voleva provocare e lo sta facendo, io avrei usato oltre al rosa il giallo con richiami a Hello Kitty, attirando l’attenzione di tutte le bimbeminkia della città! 😀
      anche lo slogan poteva cambiare in Hello Kittler 😀

    21. Al di là di colui che vi è rappresentato, il manifesto in sè è di cattivo gusto o ” tascio “, se preferite 😀 I colori, il logo incomprensibile, le scritte anglosassoni che fanno tanto ” Siciliano in America “, sono un mix terribile!

    22. la campagna secondo me è ineccepibile il problema potrebbe essere che l’80% dei palermitani non capisce l’inglese “don’t follow your leader” quindi potrebbe fraintendere, per Filoramo se non sa l’inglese è molto grave (e indicativo)per un consigliere se no, visto che il senso della campagna è chiaro non capisco di cosa possa lamentarsi.

      PS il fatto stesso che siamo qui a commentare questo manifesto su cui c’è il nome di questo negozio vuol dire che la campagna pubblicitaria ha avuto successo, altrimenti dubito che sapremmo parleremmo di new form che apre a Palermo…

    23. Hitler cattura immediatamente lo sguardo. Subito dopo, chi guarda, vuole capire di cosa si tratta (apologia, movimenti politici, pubblicità, pubblic art, etc.)e l’occhio và subito al logo in alto, il quale essendo incomprensibile e orrendo, non fa capire una mazza di ciò che stiamo osservando. In sintesi: la provocazione è buona, il messaggio molto molto meno, quanto prossimo allo zero.

    24. HEHEEHEEH, ma quanto siamo sempre poco originali…mi stupisco di cio che siamo diventati e da cosa ci allontaniamo sempre piu.. L’idea di originalità (non forzata ma neanche sfiorata) per noi italiani sembra oramai essere un sogno che si perde nella massa uniforme e compattata dell’omologazione. non facciamo altro che utilizzare clichè su clichè come se i creativi avessero messo i cervelli in sciopero per darsi al fantacalcio. Guardiamo che cè fuori, apriamo gli occhi e magari prima di sfornare o forse è meglio dire spolverare (anche se di polvere ne ha sempre poca) l’idea di un HITLER rivisitato(esempi… MARK RYDEN con il suo piccolo hitler in rosa, una non tanto vecchia pubblicità sull’AIDS, altre marche varie di moda…), in compagnia di altri suoi simpatici amici di fazioni differenti,pensiamoci un po su magari aggiungendo un po di sana umiltà. MANNO MANNO ma che mi combini ?? vuoi diventare come LAPO? P.S: il logo è veramente ridicolo…

    25. …hanno introiettato quelli che sono i must di qualche celebre fotografo noto a livello internazionale…

    26. Beh, dato il piccolo bazar di orrori contenuti in questo annuncio, la figura di Hitler mi sembra l’elemento meno oltraggioso. Il logo per la sua bruttezza formale è da denuncia (dovrebbero istituire il reato grafica oscena in luogo pubblico), ma la cosa più inquietante sta nel messaggio: volendo soprassedere sulla bruttezza dell’espressione “Cambia style” mi vorrei soffermare sulla frase “don’t follow your leder”. Chi considera Hitler il suo leader? Giro la domanda all’esperto di marketing Daniele Manno: qual è il target di riferimento di questa campagna… giovani nazi???? Bad buzz

    27. Pessimo, di cattivo gusto, comunicazione pari a zero. Punta solo a sollevare un gran polverone.
      Veramente deprimente.

    28. lavornado in questo settore è una vita che ho a che fare con commenti del tipo è bello, è brutto, mi piace, non mi piace.
      In questo campo vale secondo me solo un giudizio: è afficace? comunica quello che il cliente desidera? aumenta i clienti? Possiamo discutere tecnici e no sulla campagna quanto vogliamo ma il punto è se questa campagna porti nuovi clienti oppure no. E questo potrà dircelo il cliente tra qualche tempo.
      Io avrei evitato di associare il mio marchio a quello di un conclamato genocida. Anche se l’intenzione è rimarcare le differenze, perchè alla fine resta quell’associazione non positiva.
      Per il resto non sarà un’idea particolarmente originale, ma invito a segnalare qualche idea degna di nota nel mondo publicitario degli ultimi anni sul piano sia locale che nazionale.
      Infine per favore risparmitemi la retorica del rispetto delle vittime dell’olocausto.

    29. dimenticavo, interessante che filoramo non trovi niente di più urgente che interrogare ed interrogsarsi sulla campagna in questione.

    30. meno male che c’è filoramo a vigilare. è bene avere chiare le priorità in questa città inguaiata. e mi fermo qui per carità di patria

    31. ma efficace un bel niente. se non si riesce a leggere neanche il nome?

    32. A me è piaciuta, e poi credo che da quanto leggo (anche a livello nazionale) se ne sta parlando.
      Concordo sul logo, pessimo.

      Per quanto riguarda i commenti sopra… non conosco i personaggi, ma leggo su molti “addetti” (almeno in firma) un pizzico di invidietta….

    33. La grafica del nome del negozio e’ eccezionale…..
      cm fanno a nn capirla??bho……x quanto riguarda la campagna pubblicitaria e’ una trovata pazzesca….tutto bellissimo anke il negozio….aspetto quella di Mao………

    34. certa gente, non capendone niente di politca se la prende con la pubblicità e zerocento ha fatto bene a approffitarsene, guerrilla siempre!

    35. Be’ proprio guerrilla mktg mi sembra un po’ eccessivo. Si tratta di qualche manifestucolo qua e là per la città.
      Quoto Francesco Mangiapane in merito al logo e Oliver Twist in merito al resto.
      L’ATL di qualità a Palermo è una chimera forse perché ci sono poche aziende (private) che dedicano budget (budget!!! nz’occh’è?) nel breve termine. Non resta che sperare in qualche last minute di qualsiasi concessionaria oppure… Patate!
      Ops. Esteticamente il manifesto ‘un mi garba però l’idea è carina.

    36. qualche manifestucolo, ma quante foto sui blog per parlarne? hanno speso i soldi per qualche 6×6 e si sono ritrovati tanta pubblicità gratis per il web…

    37. Mi riferivo alla pianificazione. Anche il guerrilla mktg dovrebbe essere pianificato altrimenti si chiama culo.

    38. “Anche il guerrilla mktg dovrebbe essere pianificato altrimenti si chiama culo.”
      HEHEEHEHE mi hai fatto troppo ridere…
      Quoto in pieno…
      E’ facile fare una campagna con Hitler come TESTIMONIAL (anche messo sottosopra circondato di orsacchiotti), e non colpire l’opinione pubblica.
      è un pò come sparare alla croce rossa!!!!! ma quale guerrilla mktg?? impariamo a conoscere!!

    39. Se qualcuno dei brillanti esperti di comunicazione qui intervenuti avesse avuto un parente ebreo ucciso nelle camere a gas non credo farebbe questi distaccati commenti.
      Mettere Hitler in manifesti pubblicitari è rivoltante!

    40. Intanto il logo non dipende dall’agenzia (a meno che in passato non l’abbia prodotto lei) e quindi è da addossare al grafico iniziale che l’ha ideato.

      La campagna invece è abbastanza azzeccata e a mio parere molto meno demente dell’ultima Diesel (be stupid o idiot o qualcosa del genere).

      Usare Hitler non per osannarlo ma per metterlo in ridicolo non lo trovo affatto rivoltante.

      Avrebbero potuto usare altri mascalzoni famosi tipo Mao (sembra lo abbiano fatto), oppure Stalin o Pol pot (ma questo nessuno avrebbe saputo riconoscerlo) oppure i nostrani Mussolini o Berlusconi, oppure Bin Laden, Bocassa, ted bundy, charles manson, insomma personaggi che la storia ha trovato al meno disdicevoli e che pure però hanno avuto i loro fan e adoratori, seguaci e adepti.

      Uhmm. Magari qualcuno potrebbe protestare per aver inserito Berlusconi nel mucchio di nomi. Mettiamola così, diciamo che l’ho di fatto inserito fra i grandi personaggi della Storia. Se poi sono personaggi negativi… non è che si possa sempre avere tutto. 😉

    41. In comunicazione tutto è relativo. Ecco ad esempio trovo la campagna diesel straordinariamente fantastica ad esempio;
      Smart critiques, stupid creates. Be stupid!

    42. Non è la prima volta che il “negativo” diventa pubblicità. Forse qualcuno di voi ricorda qualche anno fa la pubblicità della Benetton “rappresentata” da una foto di un omicidio di mafia, col cadavera a terra coperto da un lenzuolo e i familiari lì attorno in attesa delle forse dell’ordine o del medico legale… se non ci fosse stato Hitler nessuno probabilmente avrebbe parlato del negozio!

    43. Non voglio fare un discorso populista di destra e sinistra.. ma siamo sempre alle solite. I soliti consiglieri sinistroidi in cerca di attenzioni che concentrano le proprie energie su argomenti e argomentazioni futili.
      Vedi il manifesto di Hitler, vedi il seminario al centro benessere, etc..
      Un conto è cercare un paio di copertine e farsi notare, tutt’altro è gridare allo scandalo e appellarsi alla moralità. Non sono certo queste le cose di cui abbiamo bisogno. Di certo nessuno può ritenersi offeso per un manifesto simile che è soltanto una trovata pubblicitaria e l’unico messaggio che lancia è quello di mettere in ridicolo proprio Hitler e il fascismo.
      Ne ci sentiamo offesi per un seminario di 18.000 euro quando i problemi della nostra città riguardano milioni di euro e problematiche ben piu serie e gravi.
      Certi consiglieri farebbero bene a cercare meno copertine e dedicarsi di piu all’attività consiliare, che molto spesso, non corrisponde per niente al (finto) moralismo che cavalcano nei giornali e nei blog.

    44. eh no emanuele!
      è vero che tutta qsta polemica su sto manifesto mi pare inutile…anche xke dice di nn seguire il leader, quindi non è che è hitleriana, anzi..
      ma nn puoi paragonare la cosa con la storia dell aggiornamento al centro benessere…tiprego!
      è una cosa troppo scandalosa…nn ci sn soldi in città x i servizi primari ed essenziali e ci mettiamo a mandare dirigenti incompetenti, infatti necessitano di aggiornamento,ai centri benessere xke altrim l aggiornamento nn lo farebbero
      ma a che punto dobbiamo arrivare…piu sotto del fondo!!!

    45. Trovo l’idea banale ma carina, ben fatta, quantomeno colpisce, un pò fine a se stessa. Consiglio assolutamente di cambiare il logo, altrimenti la campagna richia il fallimento…considerate che chi passa davanti un cartellone in moto, in macchina o altro mezzo vede la pubblicità per qualche secondo, poco per comprebeder edi cosa si tratta e cosa si vuole pubblcizzare: un negozio, macchine, banane, patate.

    46. premetto che la campagna non mi fa impazzire, ma a pelrmo avercene di affissioni così fatte da agenzie palermitane. Il logo non credo sia opera dell’agenzia ma di qualche grafico, magari amico del titolare del negozio, che lo ha realizzato, male. Per quanto riguarda l’idea, non è una novità personaggi come hitler e altro cattivi sono stati usati tantissime volte e mai nessuno ha gridato allo scandalo. Sono personaggi pubblici, tutti li conoscono come “cattivi” e si gioca proprio su quello. Del resto la pubblicità non è per tutti, questo negozio avrà un target giovane al quale questa campagna piace. Cmq vi porto qualche esempio di come hitler sia stato già usato per i prodotti più svariati.
      http://adsoftheworld.com/media/print/hut_weber_hitler_vs_chaplin
      http://adsoftheworld.com/media/print/rasayana_tea_smiley
      http://adsoftheworld.com/media/print/hewlett_packard_hitler

    47. @Antonello:
      Non voglio entrare nel merito della questione, se si tratta cioè di una cosa opportuna o di uno spreco totale. Non è questo il tema.
      Il punto è che noto un atteggiamento da parte di molti esponenti della sinistra palermitana che sfocia spesso in un moralismo forzato e palesemente finto.
      Se è vero che regalare un centro benessere ai dirigenti palermitani è una offesa ai cittadini, è pur vero che non sono certo questi i problemi che ci affliggono.
      La trovo una notizia da trafiletto di giornale, da gossip, da bar.. non una notizia da prima pagina di giornale… che addirittura si trasforma in una interrogazione parlamentare.
      Quando si ricerca cosi tanto l’attenzione della stampa, dei blog, dell’opinione pubblica.. e si portano in consiglio comunale vicende banali come questa, togliendo del tempo prezioso e delle energie preziosissime ad altre questioni di primaria importanza, non si fa il bene dei cittadini, ne della politica.
      Spesso, dinanzi all’evidenza, fingiamo di essere ignari e distratti.. ma passare per stupidi è troppo..!!
      La politica, quella vera, non si fa nei giornali ma in aula consiliare!!
      Rivolgendosi continuamente ai giornali, per propria iniziativa, le cose sono due: o si è narcisisti o si è privi di contenuti.

    48. Libero Rosalio di ospitare la pubblicità che preferisce ma ritengo di essere altrettanto libero di scrivere che continuare a diffondere questa immagine orrenda sia un’offesa alle vittime del nazismo.
      Se i crimini della Storia vengono banalizzati, o dimenticati, si ripetono.

    49. […] una polemica che, in questi giorni, si è sviluppata nelle cronache locali per finire, inesorabilmente, nelle affamate edizioni nazionali (la domenica è dura, eh). […]

    50. semplicemente già visto (e non una volta)… non riesco a capire perchè se ne parli.
      Se dopo Mao uscirà anche Bin Laden allora questi signori faranno l’en plein della banalità…

    51. Un saluto a tutti.
      In questi 2 giorni non si parla d’altro… internet giornali e telegiornali! non ci rendiamo neanche conto che stiamo facendo il loro gioco!!! tutta pubblicità gratis che il negozio si sta facendo!!! il loro cartellone è stato pubblicato ovunque da moltissime emittenti giornalistiche!!! più pubblicità di così… bisognerebbe ignorarle certe cose…

    52. vi dico solo che questa pubblicità è finita sui giornali di tutto il mondo. l’ho appena vista in tedesco, in inglese e in lingue che non saprei riconoscerre, evidentemente se volevano far parlare di loro ci sono ampiamente riusciti, forse oltre le loro attese. secondo me ci può anche stare, allora prendetevela anche con Tarantino che fa film tutto sommato comici sul Furer…

    53. Pubblicità per niente banale visto che il testo è inglese=incomprensibile a molte persone (ricordo che siamo a Palermo), perciò rimane a parlare solo un’immagine e abbandonata ad ogni interpretazione. (sdegno per vederlo vestito così? riso?)
      a mio parere pericolosa.

    54. Il fine giustifica i mezzi.Approvo. Il consigliere Filoramo è interessato ad amplificare la campagna pubblicitaria?

    55. confesso che a prima vista l’immagine mi è sembrata originale e “accattivante”, ho pensato che, se questi “grandi” (demoni) della Storia avessero avuto un po’ più di auto-ironia e meno certezze assolute, forse non avrebbero causato i disastri immani che hanno invece causato. Ma in effetti, ripensandoci, non tutti sono abbastanza attrezzati eticamente e culturalmente da evitare il pericolo di provare, alla fine, simpatia per un personaggio come hitler, penso soprattutto agli adolescenti che non si fermano più di tanto a riflettere. Ma chiudo dicendo che – purtroppo – il biasimo e la condanna morale del nazismo sembra sempre più qualcosa di scontato, dovuto, avviato in automatico, ma sempre più inconsistente …
      Mi chiedo che differenza morale e ideologica c’è tra un cittadino italiano qualunque del 2010 il quale pensa – per esempio – che gli zingari andrebbero bruciati vivi bambini compresi
      [perchè sono sporchi, ignoranti, anche violenti, e ci rubano i motorini, le auto, ci entrano in casa etc.etc.] ed un cittadino tedesco simpatizzante di hitler del 1940? poca, quasi nulla. Cambiano soltanto i fatti contingenti, il resto è molto simile. In ognuno di noi ci sono gli stessi germi che hanno reso possibile gli orrori compiuti dal Nazismo; se ci si lascia anestetizzare da cose come individualismo, egoismo e violenza, ognuno può diventare un fedele del Fuerer

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