Rinite urbana
Due giorni a Palermo dopo una assenza di tre mesi, e l’aria calda e polverosa dell’asfalto ha già scatenato una rinite urbana brulicante, che subdola finge di solleticare le mie vie respiratorie. Palermo mi ha accolto così, con un capogiro asmatico. Togliendomi il respiro. Restituendomi l’aria solo per tirare fuori dal mio zaino tre pacchetti di fazzoletti, tutti rigorosamente quasi finiti. Per condannarmi alla ricerca convulsa di qualsiasi tovagliolino, pezzo di carta, stoffa, utile a contenere i miei disgustosi umori. Vorrei poter dire di essere un soggetto allergico. Vorrei poter condividere con tutti i milioni di allergici e asmatici sparsi nel mondo un folto elenco di cause mediche, che scatenano pruriti, soffietti alla gola e starnuti mattutini ripetuti ad oltranza. Parietaria, pollini, acari della polvere, pelo di cani e gatti, muffe… E invece no. Il mio asma non possiede una chiara ragione. La mia rinite viene definita “aspecifica”. Priva di un’origine, mi accontento di vantarmi di una “ipersensibilità” delle vie respiratorie che si accende ogni qualvolta il mio fisico subisce degli sbalzi di temperatura. E di sbalzi termici ne ha subito in questi ultimi giorni di agosto. Continua »
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