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domenica 13 ott
  • Nostalgia d’estate

    Com’è lontana questa pioggia dalle sere d’estate. Le sento, le piccole stille, disegnare ghirigori stile liberty sul vetro appannato dal fiato dei miei pensieri. Mi manca il mare, mi manca il sudore, l’odore di siccità che fanno le strade quando anche l’erba che si fa forza tra le spaccature dei marciapiedi è diventata gialla. E mi manca quell’appuntamento fisso, incipit di tante serate: “Stasera birra alla Magione?”.
    Mi manca perché l’uscita invernale non ha, per me, la stessa enfasi. Non è che si faccia nulla di diverso rispetto alla stagione calda in effetti: anche con il gelo noi palermitani – non si capisce perché – stiamo sempre fuori dai locali. Uscire per noi vuol dire stare a tampasiare per sei ore in giro per la città, dimorando ora davanti all’ingresso di un pub ora davanti ad un altro. Il nostro must – non per nulla – sono i Candelai, dove per antonomasia si sta in strada, dove nessuno ha mai posto dei vincoli ad una strada il cui transito, dalle 22 in poi, è bloccato. Tutti sanno che li c’è fudda la sera.
    Ma le serate sul prato alla Magione sono tutta un’altra storia: appuntamento alle undici (che per me vuol dire mezzanotte, io sono sempre in ritardo), saluto veloce e birretta seduti al tavolo rigorosamente di plastica. Di birra al massimo io ne bevo un bicchiere, contro il litro e mezzo dei miei amici, il mio campione di riferimento. Non mi piace la sensazione dell’alcool che gonfia in pancia e impasta la bocca e poi io voglio rimanere lucida a contare i sassolini di Piazza Magione e godermi le lotte tra i cani randagi: ti danno quel brivido di pericolo all’improvviso, riescono a movimentarti la serata.
    Ovviamente, non sono i cani randagi che mi spingono ad andare alla Magione. È l’aria che si respira, irrefrenabile voglia di osservare cosa fanno i simili della mia età, come si comportano, cosa mangiano, come incrociano le gambe sul prato. Anche se con l’erba di questo prato ho qualche problema. Non riesce a darmi quella sensazione di assoluta libertà e coinvolgimento che mi dà l’erba del Foro Italico.
    L’erba della Magione mi fa venire l’orticaria, forse è tutto lo spazio che mi dà un senso di quasi oppressione. Eppure non riesco a rinunciarci: è un caso di attrazione-repulsione, è solo un posto in cui sto bene senza riuscire ad abbandonarmi completamente. Saranno forse i cipressi, mi fanno un po’ paura: forse perché mi ricordano I Sepolcri di Ugo Foscolo, o perché so che li, vicino al rimorchio, ci vanno tutti i maschietti a fare pipì e qualcuno a pomiciare. O forse sarà per quella Madonnina bianca sopra il Convento, che mi fa così pena lassù, sola, con noi qui giù che facciamo un gran casino.
    Questo è un luogo pieno di trasfigurazioni. Forse è questo a farmi paura. O forse sarà solo che per trovare parcheggio ho dovuto attraversare via Lincoln e ho un po’ di tristezza nel cuore.
    Vedere le signorine in strada mi mette sempre tristezza. Per questo per andare a Mondello non prendo mai la strada della Favorita. In piedi, al semibuio, accanto alle lanterne rosse finte dei negozi cinesi della zona stazione, le signorine non hanno nemmeno il vetro a proteggerle. Non sono in vetrina, ma sono ugualmente in vendita. Mi chiedo sempre quale sia il filo sottile che passa tra la mia semi ordinaria vita e la loro; quale corda sia tra loro e chi svolta l’angolo per andare a prendere il gelato “da Ciccio”, quale cappio tra loro e chi rischiavo di tamponare perché si era fermato a chiedere il prezzo.
    Poi anch’io svolto l’angolo dei miei pensieri e mi immergo nel brusio della Magione: proprio all’ingresso, venendo dalla piazzetta vicino lo Spasimo, c’è una scritta. “Resisti”. Mi fermo a guardarla 10 secondi ogni volta che vengo, convinta che c’è sempre un motivo per cui resistere (o almeno io cerco di trovarlo sempre). Alla prossima estate, Piazza Magione.

    Ospiti
  • 16 commenti a “Nostalgia d’estate”

    1. …c’è “un filo sottile che passa tra la tua vita” e quella delle “signorine in strada”??!……

    2. cos’è, un inno al nullafare dannoso? tenderesti davvero un filo, per quanto sottile possa essere, tra Ugo Foscolo e la vergogna di Piazza Magione, con abitanti e habitués (chi può dire fra le due categorie quale sia la più incivile e decerebrata?) che ti fanno passare qualsiasi voglia di stare in mezzo alla razza umana? il brivido di via Candelai, dove ogni sera devi stare attento a non guardare negli occhi nessuno pena il fermo, l’aggaddo o le due cose insieme? Vogliamo elogiare pure la mafia e le sparatorie, a questo punto? Tanto un aroma caratteristico glielo si può trovare, secondo questo ragionamento. mah. Palermo ha tanto di più, e si desiderano le piccolezze vergognose e tardo-adolescenziali (molto “tardo”, visto che dalla foto non mi sembri una neo-diciottene..).

    3. Caro Gondolo, mi riferivo più semplicemente alla sorte che ci assegna al mondo.. il perché tu nasci in una condizione e il barbone sotto casa tua in un’altra. Semplicemente questo.
      A Gomesio rispondo che non si può ignorare che Palermo abbia molto di più e che tuttavia ci sono posti (considerati da te malfrequentati) in cui tantissimi giovani si recano e non per questo sono dei “traffichini”. Non so che età tu abbia, ma la mia è 23 anni. Non è proprio adolescenziale, non lo è mai stata, nemmeno quando di anni ne avevo 14. Poi gli aggaddi, come li chiami tu, avvengono anche tra gli uomini in giacca e cravatta che frequentano le stanze dei bottoni: mai viste in tv le liti in Parlamento?
      Ciò che mi diverte è osservare la gente e rendere atto al quel “fascino della rovina” che Palermo mi sembra possegga. Sei d ‘accordo?

    4. ti faccio i miei complimenti Laura scrivi molto bene, e seppur in disaccordo la tua narrativa rievoca emozioni proprie di un linguaggio illustrativo, ma tuttavia concordo con Gomesio sulle citazioni di posti malfamati e inutili nella frequentazione,non capisco proprio cosa possa provare la gente nel frequentarli.
      Secondo me chi ci va ha solamente un problema… un senso di inferiorità e disprezzo nei confronti di coloro che se per fortuna o perchè cercano di evolversi dal loro status, hanno voglia di uscire e l’ambizione di diventare anche qualcuno nella vita. Sicuramente alla magione o candelai non troverai altro che drogati e ubriaconi che cercano solo liti di strada…niente o poco di concreto per intrattenerti in un discorso culturale…

    5. @Mauro .. hai capito tutto …ma non solo dei Palermitani e dei luoghi di questa città…proprio della vita in genere…. Ma che scriviiiiiiiiiii!!!!!!!
      Quali sono questi luoghi ???Come si evolvono dal loro status questi giovani che non frequentano I candelai???Spiegacelo..Permettimi di dire che il concetto non è così semplice come lo esponi tu..Aimè gli stupidi che non sanno divertirsi e fanno solo danni girano e vanno in ogni luogo..Oggi il più tascio dei Palermitani non gira con il crocifisso al petto e la camicia sbottonata cerca anche lui il riscatto per non essere ghettizzato e vuole “Evolversi nel suo status” indossa le migliori griff (uomini e donne ) e si informa su quali sono i locali più trendy e fighi dove sfoggiare il giubbottino appena acquistato..Ai Candelai anche li ci trovi di tutto, ma quel posto ha un fascino che molti come Laura gli riconoscono I giovani turisti , gli universitari , anche quelli del progetto Erasmus , qualche intellettuale , molti professionisti , si recano in quella Via per bere una birra e parlare con la gente di quello che capita ..perchè alla fine è quello che si desidera dopo una settimana di lavoro..il localino per fare i fighi a mio avviso lo cercano proprio quelli che hanno un senso di inferiorità e non sanno che significa socializzare.. questo è solo il mio parere …Ciao

    6. “Sicuramente alla magione o candelai non troverai altro che drogati e ubriaconi che cercano solo liti di strada…niente o poco di concreto per intrattenerti in un discorso culturale…” Caro Mauro, credimi, invece trovi – insieme agli ubriaconi e ai drogati – tantissimi ragazzi di un certo livello culturale. Provare per credere! Non ci troverai mai i finti intellettuali che si astengono da una parte di vita perché non è chic..

    7. Braccia levate all’agricoltura!

    8. @ Laura.
      Il fascino della rovina può averlo lo Spasimo (e non c’entra niente ciò che si svolge al suo interno, parlo proprio della struttura genuina), così come le miriadi di balconi e palazzi cadenti del nostro centro storico. Non di certo chi li abita o frequenta pur provenendo da famiglie più che agiate, visto che i primi spesso (pregiudizio? constatazione effettiva? vedetela come volete) si affittano anche le madri o le sorelle o tentano di estorcere soldi in veci di parcheggiatori o non esitano a farti il classico fermo pur di riempirsi le catapecchie di tv LCD o le Fiat 600 di altoparlanti milionari.. Forse nei secondi vedo vera rovina, rovina che però non riesce ad affascinarmi, no, per molti motivi che mi sembrerebbe quasi ovvio enumerare. E dire che sono un folle appassionato di poesia cimiteriale e soprattutto crepuscolare.

    9. Eppure alla Magione sono nati Falcone e Borsellino…

    10. Laura ti ho letta fino all’ultima parola, affascinato dalla dolcezza delle tue parole e dalle emozioni che hai trasmesso.
      Non riesco proprio a capire come il tuo post abbia generato commenti così aggressivi e lontani da ciò che hai scritto.
      Non te la prendere 🙂

    11. …sono tutti aspetti dei nostri tempi, di una città come tante altre che si vive e si dà tra il bene e il male. Ragazzi che, passata la moda di quel locale, piuttosto che vederne chiudere un’altro per i malaffari del gestore, cambiano rotta e cercano qualcosa di “originale” da fare. La decadenza, il folk, il tascio, il tossico, il barbone, il negro, la puttana tutto e quant’altro per dare colore e spazio al sociologo “allitrato” o al filosofo “fumato”: spiriti critici e disquisitori che non possono mai fare a meno di venir fuori in tali atmosfere. E’ la magia della Magione! Il mattino dopo, come d’incanto, tutto svanisce, ma restano comunque la decadenza, il folk, il tascio, il tossico, il barbone, il negro, la puttana e qualcun altro che per tutto il resto della giornata cerca di parlare con almeno solo uno di questi disgraziati.

    12. Grazie della solidarietà Marco!
      Caro Gondolo.. io credo che tu non sia mai stato alla Magione al mattino..

    13. La “riqualificazione” della Magione non piace neanche a me, e neanche i Candelai (non mi piacevano a 18 anni come adesso): preferisco le serate a casa con gli amici, il bicchiere di grappa e non mi vergogno (anzi non ho voglia di fare altro!) di frequentare solo l’asse politeama-croci ma Laura (e questo si vede) va molto più in là della malinconia adolescente, perché ha occhi che hanno quindici o cento anni, e legge su ogni muro, su ogni sasso, su ogni fumo di canna qualcosa che noi vediamo soltanto nella sua forma più banalizzata… Perché Laura, la potenziale “adolescente ubriaca e drogata che cerca liti di strada” come per qualcuno di voi fa chiunque frequenti Magione e Candelai, è una che non ci ha mai suggerito di soffermarci, nei suoi articoli, a quello che ha descritto. E’ una prosa che ha insieme il saggio e il sogno… Ma basta, mi fermo, che poi sembra che la sponsorizzo. Comunque, Laura, tu scrivi, vai alla Magione e permettiti di sognarla: del resto… “ognuno è libero di fare quello che gli va”

    14. Un grazie a compagno trocky 😉

    15. @peppe… guarda piuttosto a quello che scrivi tu, con quell’aria da rappuso che invece ha capito il mondo e sa dove e come vuole andare la gente….a me fanno schifo tutti quei porci,che si ubriacano, sporchi e malconci che ti si bivaccano addosso e ti spingono con il loro fetido alito, pieni di orecchini e quant’altro…se posso scegliere preferisco il tascio pieno di catene alla uomini e donne ma almeno pulito e per i cazzi suoi…non tolgo che un 10% di quelli presenti alla magione e hai candelai saranno pure persone per bene ma il resto è gentaglia!!!
      con cio non voglio togliere nulla al commento di laura che mi è piaciuto molto, ma non condivido per nulla la passione per posti del genere..

    16. Mauro, a me personalmente fanno schifo sia tasci infarinati e al 100% rissosi che idioti disfatti con migliaia di euro di piercing e tatuaggi addosso ma facenti collette per le forst (a 30 e passa anni), passando per i trendy che credono di vivere la propria città frequentando questi posti. Ovviamente disprezzo profondamente pure i fighetti che spendono decine di euro per un singolo aperitivo altrove, sia chiaro

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