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venerdì 29 mar
  • Desideri

    Inizio a desiderare, con una certa insistenza, tutto ciò che finora ho detestato. Un posto alla Regione Siciliana, ad esempio. Un “villino” vista mare. Un Suv da posteggiare maldestramente ovunque capiti. Tra una decina di giorni terminerà il mio lavoro da precaria di lusso. Un lavoro non retribuito; uno stage! E poi? La precarietà, lo so, aiuta la fantasia. Ci si inventa le giornate. Ci si mette lì e si sogna come potrebbe essere se…se si avesse, per esempio, uno stipendio. Il lusso, sic, di poter fare un weekend fuori. La gastrite è il prezzo che pago per la causa. Le occhiaie, ahimé, sono l’altro scotto. La domanda, sempre quella, è: come fare? Come procedere senza che gli eventi mi travolgano?! Le prospettive rendono tutto ancora più inquietante. Mantenere una certa calma mentre gli eventi vanno precipitando. Mi are già tanto se le sigarette fumate non arrivino a 70. Qualche giorno fa ho letto che a 50 anni vanno in pensione…facendo i dovuti calcoli me ne rimarrebbero 13 per arrivare al traguardo! Sono nata dalla parte sbagliata. Questo penso mentre in sottofondo Michael Jackson mi riporta ad altro. Inspiro e continuo con musica e sigarette. Tra un po’ il pranzo. Pranzo offerto dalla mamma, naturalmente!
    Si vive anche così. Che faccia parte, anch’io, della categoria dei bamboccioni?

    Ospiti
  • 86 commenti a “Desideri”

    1. Cara Cristina,
      fai parte di quelle generazione di italiani (la tua e la mia) che hanno scoperte che non “esistono pasti gratis”; passata la generazione dei concorsi pubblici da 10000 posti che ha lasciato il 3° debito pubblico più grande al mondo.. ci tocca pagare pure i cocci. Francamente ti capisco. Sono un laureando e ho 2 esperienze di stage e nessun contratto in mano.. in questo momento sono a New York dove tutto è così facile, ci sono mille possibilità, mille opportunità e mi chiedo veramente perchè ritornare.. per il pane e panelle (che comunque trovi a Brooklyn)? per il mare? per Cammarata (no comment!)? forza e coraggio cara Cristina, e ricorda che “a da passà a nuttata”.

      luciano

      ps: conosco l’Imera.. e anche l’Altavilla!

    2. One way ticket, trolley e notebook sutta l’ascidda. Bye bye arancine e mondello.
      Suv e gasolina cheap a l’america (dda chisti sunnu “cosi ra bella vieru”).
      Nascivu m’Palermu but I’m ready to dye anywhere perché sono cittadino del mundo.

    3. Ciao Luciano! Che meraviglia… New York!! Inizio la giornata con un pizzico di invidia….grazie mille. Cristina

    4. “…in questo momento sono a New York dove tutto è così facile, ci sono mille possibilità…”
      ????????????????
      e la ” green card ” ?
      e “un piccolo monolocale a 1200 $ al mese” ?
      e “un parcheggio a 6 (ed anche piu’) $ l’ora”?
      e “il pane a 6 (e piu’) $ al Kg” ?
      e…
      e…

    5. E là guadagni quanto qua? Tutto devi paragonare. È vero che la sanità da noi è pubblica ma mori u stessu!

    6. Ovvio che guadagni di piu’,ma New York e’ una citta’
      molto selettiva e se non ti presenti con una laurea brillante del tuo paese,seguita da un Master in USA,
      chi vuoi che ti prenda in considerazione?
      Poi attenzione.
      Gli USA sono il regno dei SUV.
      In quanto alla Regione,si parla di almeno 10.000 esuberi

    7. Quello che nessuno ha il coraggio di dire, né a destra né a sinistra, è che l’italia è un paese senza futuro. Perché le generazioni di chi ha 20 o 30 anni (e anche 40, in alcuni casi) non hanno né avranno alcun tipo di futuro.
      I nostri genitori sono vissuti in un paese in cui la prospettiva di lavoro esisteva, dove l’equazione “lavori fino a 60/65 anni e poi avrai una pensione” era vera; dove l’equazione “lavoro e mi compro una casa” era vera; dove “lavoro e metto su famiglia” era vera.
      Le generazioni di oggi non possono contare su nessuna di queste verità, perché, semplicemente, non esistono più.
      Pensione, casa, famiglia sono i tre pilastri che sono stati fatti cadere in questi ultimi 10/12 anni.
      Noi non avremo una pensione, se non ridicola, a meno di non pagarcela noi.
      Nessuno che sia un semplice lavoratore dipendente può acquistare casa (a meno di non acquistare un monolocale o un bivani, nella migliore delle ipotesi). Lo può ancora fare solo chi ha i genitori che finanziano o garantiscono, alle spalle.
      Nessuno sano di mente (o che, ancora una volta, non abbia una economicamente solida famiglia alle spalle) può pensare di mettere su famiglia.
      Così magari trovi ancora chi, pur lavorando in un call center, riesce a sposarsi e a fare figli e magari anche a comprare casa. Ma solo perché ha i genitori alle spalle che possono finanziare tali imprese. Ma anche questi fortunati, in quanto a pensione… non hanno alcuna possibilità di poter aspirare allo stesso futuro che è toccato ai loro genitori.
      Le prossime generazioni, quelle di chi adesso a 5 o 10 anni, se la passeranno ancora peggio.
      Venendo a mancare la matrice dei sogni realizzabili (“se studio trovo un lavoro, mi sposo, metto su casa, cresco i figli e mi godo la pensione”), che è quella che ha motivato i nostri genitori, ecco che ci si appiglia alla matrice dei sogni irrealizzabili (“gioco al superenalotto/gratta e vinci/winforlife, vinco e mi sposo, compro casa, cresco i figli e mi godo la vecchiaia”)
      Ecco, questo è il futuro per la nostra generazione.
      Non oso immaginare quello dei nostri figli…

    8. Oops. Manca una “h”. “chi adesso HA 5 o 10 anni”.

    9. CAra Cristina,
      nella amarezza infinita nel leggere il tuo pezzo perché ho rivisto un lungo momento della mia vita cha ha avuto come unica soluzione l’emigrazione coatta, ho un consiglio da darti, anche se non certo originale: sposati uno di buona famiglia e se, già impegnata, fatti la tua valigia di cartone e scappa prima che sia troppo tardi. Il continente non è il paradiso terreste, ma almeno il pranzo lo offri tu alla tua mamma quando verrà a trovarti
      Sembra una battuta, ma per molti è vita vissuta.
      Auguri
      Un saluto dalla capitale

    10. sposati uno di buona famiglia con una bella villa vista mare,meglio se il Golfo di Mondello.
      In fondo era questo uno dei principali desideri delle
      ragazze da marito,amore compreso,ovviamente.

    11. Isaia
      pero’ devi anche considerare che la speranza di vita si e’ allungata,che c’e’ un welfare a favore degli anziani(che sono considerati la fascia piu’ debole),quindi mi pare che non ci sia anziano che non abbia una pensione sociale e l’assistenza sanitaria.
      Quindi e’ ancora fortunato chi ha una mamma o una nonna
      e non patisce certamente la fame.
      Certo,resta aperto il problema di tanti giovani,sopratutto se sono soli.

    12. prego Rosalio di certificare che il messaggio delle 9,14
      e’ un errore di qualcuno che fa uso maldestro del post(non vedo onestamente altra ipotesi)
      COMUNQUE NON SONO IO CHE HA RILASCIATO IL COMMENTO DELLE 9,14
      COMMENTO OSCENO

    13. e m i g r a z i o n e !
      what else ?

    14. Concordo con Isaia Panduri, dubito che l’appiattimento verso il basso sia capitato per caso. Chi può farlo e se la sente emigra.

    15. C’è troppo pessimismo in giro. Pensavo tempo fa che non avrei mai trovato qualcuno disposto ad aiutarmi. Avevo bisogno di 4.000 Euro. E di qualche garanzia. ” Hai la vita ” mi disse alla fine un giovanotto, che avresti facilmente scambiato per un direttore di banca. A parte un orologio troppo grosso. La vita, tutto lì. E il 15 per cento al mese. Quando sei disperato un mese sembra un sacco di tempo, poi però passa. E certa gente è di una puntualità sconcertante, è un mondo che funziona quello. Ma dove, per fortuna, c’è anche tanta concorrenza.

    16. Mi sembra che ti piace scrivere e che hai anche dei lettori: cimentati con il mercato! Puoi pubblicare a poco costo tuoi scritti e venderli attraverso la vetrina virtuale di http://www.ilmiolibro.it : aiutati che Dio t’aiuta!

    17. Iocivedochiaro il commento a cui facevi riferimento violava la policy dei commenti ma ti prego di utilizzare l’e-mail per comunicare con me. Non ci sono esclusive sui nickname.

    18. Stage? dove l’hai fatto questo stage?Te lo chiedo perchè anche io come te faccio parte di questa categoria, ho fatto uno stage qualche mese fa in una nota azienda in centro città dopo aver fatto un master, ma che gran delusione, sfruttamento, la prima cosa che mi sono sentito dire appena entrato in un ufficio di questa azienda è stato: “ma pi curiosità chu ti raccumannò???”i brividi, e li capisci esattamente dove ti trovi.
      In piu quella specie di direttore mi disse un giorno: ” puoi rimanere quanto vuoi basta ca un maddumanni picciuli”.
      L’unica vera cosa di cui mi pento e che mi fa venire il bruciore di stomaco è di non aver risposto a tono a queste persone perchè magari pensavo che mi tenessero in considerazione per future occassioni, macchè!!!!
      Ora mi faccio “sfruttare” da un commercialista per il tirocinio, sembra che il lavoro piu ricercato a palermo sia il tirocinante!!
      A proposito sono tra i “fortunati” che lavorano al call center.
      Da tempo oramai sogno di andar via, chissà…

    19. Call center…ormai a Palermo a chiunque chiedi ti dice che lavora in un call center.

    20. ed è proprio per questo che dopo il mio master, ho preferito restare lontano da palermo.

      Faccio uno stage per concludere il percorso formativo,
      lo faccio in centrissimo a milano, ma le prospettive sono diverse.

      Di certo non sono al primo stage, ho quasi 30 anni e sono uno dei tanti operatori della comunicazione che a palermo si scontravano con la meschina realtà fatta da personaggi che se va bene hanno solo le “amicizie”.
      c’è voluto un master per avere un misero rimborso spese (che cmq mi fa pagare l’affitto e le bollette!) e per avere in mano una cosa che quando si parla di stage a palermo non si prende nemmeno in considerazione ovvero “il progetto formativo”.

      C’è Crisi, tutto il mondo è paese, non si diventa ricchi, non ci sarà il mare e il sole, ma le persone serie che lavorano sembrano essere in maggiore quantità; mi azzardo a dire che a volte vince anche la meritocrazia.

      è una triste realtà, ma a noi sembra che stare tristi e malinconici piaccia per una questione genetica 😉

    21. poi non parliamo dei call center.

      i siciliani nell’ultimo congresso a cui ho partecipato, erano messi in competizione con indiani e turchi.

      la cosa triste è che non parlavano di Italiani ma di Siciliani!

      il pericolo sta dietro l’angolo e si chiama Said o kabir? molti la pensano così. io no.

      però, che fare?

    22. @Giuseppe
      Scusami ma non potevi abbandonare subito quello stage?
      L’hai frequentato per tutto il tempo? Spero di no!
      Se quello ti ha chiesto “chi ti ha raccomandato?” e tu eri cosciente di non avere nessuna raccomandazione che cavolo ci stavi a fare ancora? Quello di fatto ha esplicitato i suoi criteri di selezione per fare “carriera”.
      Altra frase: “puoi restare quanto vuoi basta che non chiedi soldi” ti sembra serietà? Non bisogna vivere di false speranze. Tanto valeva di fare lo stage al nord, pure gratis che fosse ti facevi l’esperienza di com’è la vita la.
      Putroppo la verità è che si è disperati e si vuole per forza credere all’asino che vola, all’isola che non c’è.
      Proprio stamattina mi ha chiamato la worldwide proponendomi di fare un corso d’inglese gratuito di 5 mesi e che poi mi avrebbero dato un’attestato. Io ho risposto no non mi interessa, poi mi fa.. ma se le dico che non deve frequentare? Io dico non non mi interessa e li finisce la chiamata.
      Questo cosa mi fa pensare che quelli hanno qualche finanziamento per organizzare corsi d’inglese e che a loro gli interessa fare numero, per appunto predersi i finanziamenti. Un corso senza l’obbligo di presenza che senso ha? E’ inutile!

    23. Leggo adesso i commenti! Sempre piacevole.. grazie di aver perso tempo a leggere questo post così pesante! Non mi pare di essere disfattista se dico che non c’è un gran futuro dietro l’angolo. New York… ma perchè non sono nata lì? Grazi dott. Didonna.. chissà! Cristina

    24. Io sono totalmente contro lo spirito del post e dei commenti. Giuro che non lo capisco. So bene che a New York a Sidney a Londra a Milano ci sono + opportunità, ma quant’è di preciso il numero di opportunità oltre il quale si smette di piagnucolare e si cerca di costruirsi il proprio futuro? 10? 100? 1000?
      Dove lavoro io, c’è un ragazzo che è venuto dalla Germania 5 anni fa con moglie, figlio, e una manciata di euro nel conto in banca. Adesso ha una casa sua che paga con il mutuo, la moglie che lavora anche lei, e nonostante non abbia mammina che gli prepara la pasta non si lamenta. Ha passato periodi duri, in cui risparmiava pure sul cibo e non si concedeva neppure una pizza al Sabato.
      Allora, mi viene da chiedere, è la quantità di opportunità che conta? Ma poi, di che opportunità stiamo parlando? A NY ci saranno anche 1000 opportunità del tipo “mi pagano uno stipendio e faccio qualcosa” ma opportunità del tipo “avvio un’attività e la faccio crescere” sono ben altra cosa, anche a NY.

    25. Cara Cristina, ti suggerisco una lettura: “Chi ha spostato il mio formaggio”.
      Sono sicuro che non hai letto il suddetto libro, altrimenti non scriveresti questi post cosi pieni di rassegnazione.
      Leggilo, ti cambierà la vita…

    26. “iocivedochiaro” delle 13,38
      sono perplesso.Dunque non e’ uso maldestro,ma abuso di nick,e questo e’ evidentemente per creare confusione.
      Uno che scrive su un post si spera che legga,ed avresti trovato piu’ di un commento col nick iocivedochiaro,
      sufficiente per consigliarti a diversificare.
      Davanti la tua faccia di bronzo non mi resta che
      scriverti in chiaro quello che penso.
      Rosalio,con l’uso di E-Mail molti lettori sarebbero rimasti perplessi per il contenuto del messaggio,da me
      pubblicamente disconosciuto.

    27. iocivedochiaro adesso basta!

    28. NY voleva essere un esempio di una realtà dove si respira un’aria diversa.. dirò di più; ho avuto la fortuna di vivere per qualche settimana in una famiglia di italo-americani: ragazzi, i nostri connazionali (ne ho incontrati tanti) sono veramente una potenza! Il meglio dell’Italia (molto attaccati alla Tradizione, attenti alle famiglie, fieri di essere italiani) e degli Stati Uniti: accaniti lavoratori, credono che non sia il governo a doverli tirare fuori dalla miseria ma che sia solo il loro duro lavoro a condizionargli la vita (con l’inevitabile conclusione, almeno per loro, che i poveri sono lazy!). In Sicilia non vige l’equazione duro lavoro=carriera; c’è un paper di Benabou e Tirole (2005) in cui si dice (in matematichese!) che una determinata credenza (tipo, questa società non è meritocratica) influenza la realtà, aldilà della reale % di raccomandazioni effettivamente in campo; potrebbe sembrare l’acqua calda, ma in effetti dubito che a Palermo siano tutti raccomandati eppure c’è questo giro perverso (un “equilibrio perverso”) per cui, io ti raccomando anche se sei in gamba perchè altrimenti uno meno bravo di te ma raccomandato ti frega il posto: la meritocrazia si va a fare friggere…

      comunque, scusate per l’OT, cara Cristina, rimobocchiamoci le maniche: non avremo la villa a Mondello (tanto Diego ha promesso di fare la metropolitana!) ma non importa…sursum corda!

    29. Io un posto alla Regione non lo vorrei MAI e sono convinto che a Palermo ci sia più lagnusia che disoccupazione. Però ‘ste cose non si dicono perché violano l’ortodossia della lamentela e dell’inimicizia per l’allegria.

    30. Iocivedochiaro rimuoverò ulteriori tuoi commenti fuori tema. O rispetti le regole o te le faccio rispettare io. Scegli.

    31. Non so quale sia la soglia delle opportunità oltre le quali si inizia a piagnucolare. Mi pare che ognuno abbia la propria, di soglia. E, scusa l’ovvietà Pietro, ma credo sia evidente che la quantità di opportunità faccia una certa differenza…. eh si, luciano, queste maniche bisognerà rimboccarsele per forza!! un abbraccio, Cristina

    32. Cara Cristina, quando leggo storie come la tua capisco quanto sono fortunata. A 37 anni ho trovato sul mio cammino a Palermo e sottolineo Palermo qualcuno che mi ha assunto regolarmente a tempo indeterminato. Cristina non so cosa dirti per consolarti, solo che ti sono vicina. Forza e coraggio che siamo più forti di questa società e stato del cavolo, vincerà l’onestà un giorno!

    33. a Palermo lavorano centinaia di extracomunitarie messe in regola o no, e riescono a farsi una famiglia e un futuro, il fatto e’ che loro si rompono la schiena sfruttate dalle “signore” palermitane, e le figlie delle “signore” invece si lamentano perche’ non trovano il posto alla regione, e allora?

    34. @Nicola Pizzolato: veramente ci voleva l’aristocratico-borghese-parvenu Montezemolo per accorgersi che in Italia, praticamente dall’Unità del Regno in poi, i notai/farmacisti/assicuratori sono figli di notai/farmacisti/assicuratori e i mastella sono figli di mastella! Per fortuna c’è il celibato nella chiesa cattolica, altrimenti pure i parrini erano figli di parrino.
      A mio parere questa iniziativa di Montezemolo, per quanto lodevole – come si usa dire-, sia veramente tardiva e fuori tempo massimo per il nostro Paese.
      Sono finiti presto, subito, i tempi in cui il maestro era figlio del bidello (film con Aldo Fabrizi), se mai sono stati veritieri.
      La rigidità sociale di cui soffre costituzionalmente l’Italia è parente stretta di tutte le rendite possibili immaginabili che ospitiamo (politiche, industriali, mafiose, corporative) e della mancanza di spirito competivo. “Vuoi vincere facile”, recita lo spot di una lotteria? Vieni in Italia!

    35. Mi sono laureato a luglio 2008 ed ancora non sono riuscito a trovare uno straccio di opportunità in questa città(neanche uno stage)! Ho deciso che a gennaio mi trasferisco in Canada…che ho da perdere qua?

    36. Rosalio, qualcuno ha utilizzato il mio stesso nick per postare un commento, infatti il commento siglato da NonSo delle 14:24 non l’ho scritto io… c’è qualcuno che si diverte, per fortuna non ha scritto, almeno nel mio caso qualcosa di esagerato, però dovremmo trovare una soluzione.

    37. NonSo non c’è alcuna esclusiva sui nickname. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema.

    38. Ciao Crì!
      desideriamo la stessa cosa…forse il suv non mi interessa! Ho un lavoro part-time a tempo indeterminato che non mi piace completamente e la cosa peggiore è che non mi devo lamentare e devo sempre ringraziare..il cielo!

    39. @Tony: è la stessa cosa che dico io, e certe volte mi sembra di non avere capito qualcosa. Eppure il mio è un pensiero assolutamente opportunistico: non conosco un solo impiegato regionale/comunale/amat/amia *felice*. Quando mi trovo in un qualche ambiente dove vige la raccomandazione, osservo, e noto soltanto una cosa: si lavora di merda.
      Evidentemente certe regole etiche non sono nate per caso, e i posti dove queste regole sono disattese generano mostri.

      @Cristina: la soglia sarà personale, ma la forma mentis la influenza molto. Anch’io vorrei avere un milione di volte le opportunità che ho a Pa (sono un ing. informatico nella regione meno informatizzata della nazione meno informatizzata d’Europa) e andare via non dispiacerebbe neanche a me. Ma finchè sono qua, coltivo e diffondo un principio: quando ottengo dei risultati è merito *mio*, quando fallisco è colpa *mia*.

    40. @Pietro:ecco, forse adesso mi è più chiaro… certo, i meriti ed i fallimenti sono a carico nostro. Su questo non c’è dubbio. Certo se le opportunità fossero maggiori, anche in termini numerici, sarebbe fantastico. Ma tant’è! @Domenico: sei l’amore mio Mimmuzzo??

    41. @Cristina: in ogni caso ti faccio i migliori auguri di trovare quello che ti piace nel posto che ti piace 🙂

    42. @marcopaganini
      Potremmo anche farci adottare da Fassino visto che ha piazzato sua moglie in parlamento, la quale da 20 anni si “ammucca” 20 mila euro al mese come stipendio da parlamentare, più 7 mila di portaborse, 5 mila rimborso spese affitto, 2 mila rimborso spese viaggio etc etc etc…il figlio di Bossi non si può lamentare ma c’è a chi gli è finita meglio!

    43. Bir, con la bocciatura del lodo alfano, penso che domani ci siano gatte da pelare più grasse di quelle della moglie di fassino o del figlio di bossi.
      sempre di meritocrazia si parla, tutto sommato.
      gareggiare ad armi pari, e oggi si è detto che la legge è uguale per tutti!!!!
      cara Cristina, sempre un piacere leggerti, continua a scrivere e combattere.

    44. (penso che domani ci SARANNO)

    45. @stalker
      ma cosa c’entrava Berlusconi in questo discorso?si parlava di posti di lavoro non meritati.

    46. @Pietro: grazie mille! Nel caso leggerete anche dell’improbabile “miracolo”.
      @Stalker: domani ci saranno ma saranno bellissime gatte da pelare…. smack cri

    47. e la moglie di fassino cosa c’entrava?
      (non per volerla difendere, non me ne può fragare di meno difendera)
      secondo me anche lo stipendio del presidente del consiglio non è meritato, visto che ha truccato le carte per molti anni. ora si riapriranno i processi e vedremo se con le nostre tasse abbiamo pagato…..

    48. Come disse una volta Rosalio, tu vedi Berlusconi dappertutto e perdi lucidità.
      Mi chiedi cosa c’entra la moglie di Fassino? e perchè allora non chiedi a marcopaganini cosa c’entrasse il figlio di Bossi?

    49. Bir Hakeim mi attribuisci una frase di Tony Siino.

    50. Bir, mi deludi ulteriormente.
      visto che come il tuo mentore, il sigor B, vedete comunisti (cribbio) ovunque, per me chiedere di quel “poveraccio” del figlio di bossi, sarebbe stato come sparare sulla corce rossa!
      in confronto alla deriva politica sociale e culturale in cui versa l’ita(g)lia, sarebbe come occuparsi delle beghe di paese, ahimè!
      la chiudo prima che rosalio mi inviti a rimanere in tema, vorrei solo soffermare la vostra attenzione sul fatto che il locale (degrado, mancanza di lavoro, pessime amministrazioni) si debba spesso ricondurre a problemi di più vasta portata. chiamare in campo la politica (tagli all’istruzione, alla ricerca, meritocrazia confusa con mignottocrazia) non credo che sia andare fuori tema.

    51. Diciamo che ti brucia se ti si tocca uno dei tuoi…ma che ci vuoi fà…anche Fassino ha i suoi scheletri nell’armadio,mica solo Bossi.

    52. a chi ha criticato il post suggerisco un punto di vista che forse non hanno considerato: purtroppo (da un lato, dall’altro per fortuna, poi dipende della lettura che se ne fa) nel terzo millennio l’essere umano dovrebbe potersi prendere il lusso di non cercare l’autorealizzazione nel lavoro; la vita moderna è (o potrebbe essere) piena di tanto altro, dalle passioni, agli hobby, al volontariato fino a raggiungere lo sport (giusto per fare qualche esempio), per assecondare le quali un uomo potrebbe anche scegliere di fare un lavoro modesto, che in fondo non lo condiziona e che il suddetto uomo non ami né odi particolarmente: un di lavoro qualsiasi, ovviamente rispettato e svolto con perizia e minuziosità, ma non totalizzante. Non tutti vogliono aprirsi la mega-azienda o il mega-ufficio di design e cose del genere; fermo restando che Palermo comunque nega sia il posto di lavoro qualsiasi (e per qualsiasi non intendo sfruttamento) sia la possibilità di crearsi delle realtà serie (sia per mancanza di mentalità imprenditoriale moderna e reattiva sia perchè la mafia gambizza ogni ipotesi).

    53. Bir, fassino non è uno dei miei, non lo sarà mai, è questo che tu non capisci e non capirai mai, ma pensarlo ti fa comodo.
      non tutti siamo allineati ed intruppati intorno ad un capo.
      io non ho un capo da adorare, sono una persona, per quanto mi sia consentito, libera, tu invece mi sembra di si, un capo ce l’hai e lo veneri, anche se non ha carisma ma solo soldi ed arroganza.
      e questo e molto triste!
      ps il CAPO ha appena detto che nella corte costituzionale ci sono undici comunisti, peccato che abbiano votato contro “solo” nove, che agli altri due gli sia venuta una crisi di coscienza?!

    54. stalker, come fai a criticare la logica del Capo, (che poi viene facile a voi parlare di Capo, io di capi non ne ho mai avuti), .. quando la sinistra ha SEMPRE parlato con la voce del partito?.

    55. stalker…..
      se oggi si potesse costituire una corte di persone integerrime, oneste con la facolta’ di licenziare gli incapaci, non sapremmo dove andare a piazzare almeno 4 o 5 milioni di persone.
      pero’ ti prego, quando difendiamo un concetto cosi’ astratto “onesta’, pulizia, limpidezza, progresso, lungimiranza, rispetto per la nazione ed i cittadini”…. non mi fare solo i nomi della garfagna e della gelmini … potresti anche fare quello dela Jervolino, di Bassolino… o no?
      Ma potresti fare anche quello di Prodi (ex DC – IRI) … e perche’ no quello di D’Alema…
      Insomma… siamo in buone mani …

    56. si Marco, facciamoli tutti quei nomi, ci mancherebbe, Bassolino in testa, l’importante è che la legge sia uguale per tutti.
      anche se poi…non tutti possono permettersi gli stessi avvocati.
      insisto, io i paraocchi non li metto neanche al mio asino!
      con berlusconi però siamo ad una deriva mai vista prima, che sicuramente non fa bene al nostro bel paesello.
      http://www.youtube.com/watch?v=_rFpCKXKimk&feature=player_embedded

    57. “anche se poi…non tutti possono permettersi gli stessi avvocati.”
      ovviamente non mi riferivo a bassolino o berlusconi, ma ad un ladro di galline o di cd in confronto ad un furbetto del quartierio o del parlamento.
      salutamu!

    58. Vi invito a rimanere in tema. Grazie.

    59. @stalker
      il tuo ocmmento del 7 ottobre 2009 alle 20:22 è il tripudio dell’essere “arraggiati”. Io ho un capo?e chi te lo ha detto cheio ho un capo e che Berlusconi è il mio? lo evinci solo perchè ho detto che Fassino si porta da 20 anni la moglie in parlamento a 20 mila euro al mese??? Parlare male di Fassino significa essere elettore di Berlusconi? Ma allora tu ragioni come l’odiato Silvio, lui vede comunisti dappertutto e tu filo-Berlusconiani…
      ahahha ha ragione Siino, perdi completamente lucidità, aggiungo io ti si gonfiano le nasche e ti esce il fumo dal naso.

    60. Bir Hakeim forse non mi hai letto? Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Grazie.

    61. mi scuso con cristina per aver rubato spazio e aver spostato il discorso “altrove”, per altro inurtilamente.

    62. inutilmente, stasera scrivo con un mini notebook con dei tasti che manco le bambole 🙂 sorry

    63. Vivo a Palermo da sei mesi ed oggi è stato il mio primo giorno di lavoro. Contratto a Progetto, si capisce, ma sempre meglio di quello che mi hanno offerto altre persone appena arrivata in questa città! Premetto che è stata una mia scelta quella di venire a vivere qui, non mi posso lamentare come gli autoctoni che non hanno altra scelta, ma d’altro canto anche io ho sto imparando a conoscere una realtà che non mi appartinene e a guardarla con senso critico e non folcloristico come quando a Palermo ci venivo solo in vacanza. Queste persone mi dicevano che ero “una collaboratrice” del loro studio, che se avrei portato clienti e progetti avrei preso una percentuale sulla commessa “come una vera professionista”, che il lavoro autonomo è una grande opportunità per chi vuole crescere e farsi largo nel mondo del lavoro. Peccato che a dirmelo era un dipendente regionale con tanto di lavoro parallelo. Per la cronaca: mai visto un centesimo!
      Mi vengono in mente gli applausi al reading di Alajmo dell’altro ieri: nelle sue parole ritrovavo il malessere delle persone che vivono in questa città e che sta diventando anche il mio malessere. Purtroppo però io non riesco a tollerare molte cose e non nego, in estrema confidenza, che la mia resistenza quotidiana prima o poi possa vacillare. Per adesso vado avanti, con questo nuovo lavoro ed anche se non posso rivelarne il nome vi dico che esistono aziende sane, fatte di persone che credono nella legalità.
      Forza Cristina!

    64. se avessi, sorry

    65. Ragazzi sono riuscito a vedere Cammarata, su Antenna1 alle 23:30 c’è una sua intervista , sta parlando di aumentare le tasse, e di fare i termovalorizzatori.

    66. lavoro in ambito prettamente meritocratico, anzi, basta un piccolo errore ed il cliente “danneggiato” mi manda subito a raccogliere lupini.
      Una cosa comunque me la sono sempre chiesta, avrei comunque raccolto un aiutino, una raccomandazione, se solo ne avessi avuto l’opportunità?
      Qualcuno dovrebbe fare altrettanto, chiederselo, ancor prima di riempirsi la bocca e la mente di meritocrazia.

    67. Spostiamo il discorso di Cristina a monte.
      Quanti laureati in lettere moderne, classiche, quanti laureati in legge,scienze motorie…siamo sicuri che l “mercato del lavoro”,a Palermo ed in Sicilia, abbia le potenzialità di assorbire questa massa di potenziali disoccupati pur laureati ? Quanti giovani aspirano ad un posto al Comune per più o meno un migliaio di euro ?
      Se io avessi ventanni o venticinque punterei su una buona specializzazione, per esempio idraulico, elettrauto, carpentiere in ferro, tecnico di caldaie, impiantista di pannelli solari, insomma un’infinità di possibilità,se si gestisce la professionalità con intelligenza.
      O ad una laurea di una materia che prima deve appassionare e possibilmente che preveda buoni sbocchi occupazionali, e non necessariamente per forza a Palermo.
      O mettersi in proprio, volando bassi e pian piano librandosi verso l’alto….
      Ottimismo Cristina, ottimismo picciotti e picciotte, non quello finto e artificioso del Papi, ma legato ad un pragmatismo quotidiano.

    68. x Giuanni: noti un aspetto importante. Cioè il sistema di incentivi che qui è creato dal settore pubblico. Tu dici che in comune ci sono posti per un migliaio di euro? Certamente ci sono ma ce ne sono anche altri, in particolare in regione, pagati profumatamente (ricordo un articolo sul Giornale di Sicilia in cui si parlava di un posto da 2000 euro al mese per cui si richiedeva la capacita di stenografare, e gli esempi credo potrebbero continuare).

      Per non parlare dei livelli superiori. Qualche tempo fa Repubblica riportava che i massimi dirigenti del comune di Palermo prendono sui 200000 euro all’anno. Il capo dei vigili (in una città dove non si riescce nemmeno a fare mettere la cintura di sicurezza!) ne prenderebbe 100000. Questi stipendi, nel settore privato almeno in Italia, li prendono quelli che arrivano a livelli manageriali piuttosto elevati.

      Allora, il ragionamento che fa Cristina nel post è perfettamente razionale, e infatti tanti lo fanno. Perchè dovrei diventare un bravo informatico? O un bravo chimico? Perchè investire in questo capitale umano? Meglio investire in relazioni personali e sperare di essere il prossimo beneficiario di un posto pubblico.

      Per quanto mi riguarda, la devastazione del sistema di incentivi provocata dal settore pubblico è paragonabile a quella provocata dalla presenza della Mafia.

    69. Perchè dovrei diventare un bravo informatico?
      PERCHE’ CI SONO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI AZIENDE
      CHE NE POSSONO TRARRE VANTAGGI
      mentre le posizioni elevate negli enti pubblici
      sono contate.
      Comunque per fare il bravo informatico devi
      “superare” appositi test attitudinali,
      e li’ casca l’asino.

    70. molto meglio trovarsi una raccomandazione per entrare alla regione, almeno li e’ certo che non ti licenziano e durante le ore di lavoro mi faccio pure la spesa, l’informatica e’ provato scientificamente porta alla nevrosi.

    71. @ iocivedochiaro: “PERCHE’ CI SONO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI AZIENDE CHE NE POSSONO TRARRE VANTAGGI” e allora perchè non abbiamo moltitudini di iscritti a Informatica, Ingegneria e Matematica, ma li abbiamo, come qualcuno ha sottolineato sopra, a Lettere e Filosofia e Giurisprudenza?

      Il fatto che le posizioni “d’oro” nella PA siano contate non è in contraddizione con il fatto che molte (troppe) persone le cerchino: in questi casi questi “mercati del lavoro” sono una specie di lotteria. Puoi fare gavetta, e magari anche tanta, ma se azzecchi il jolly diventi una superstar (in primis in termini di salario e/o di status). Situazioni simili valgono per il mercato degli avvocati o delle star televisive.

      “per fare il bravo informatico devi “superare” appositi test attitudinali.” Certo, devi anche avere ricevuto una buona preparazione matematico-scientifica alle superiori, il che purtroppo direi che non accade spesso.

    72. Concordo con Mr Wrong. Qua in Itali tutti esperti che vedonochiaro. In Italia le centinaia di migliaia di aziende che ora non pagano ora e che pagavano poco già prima della crisi tranne rare eccezioni. L’informatico di medio livello che in Italia dieci anni fa si vendeva a 120 Euro/ora ora si colloca a 120 Euro/giorno e se è impiegato anche meno, dunque si chiede (passione a parte) per quale ragione s’è messo dentro un mercato infame e se può emigra. Cosa è successo? Concorrenza sleale e al ribasso da parte di operatori s-qualificati che prosperano grazie all’ignoranza delle centinaia di migliaia di clienti “che ne possono trarre vantaggio” convinti come sono di sapere cosa vogliono (la luna a costo zero). Infarinati e fritti.

    73. Concordo con Mr Wrong. Qua in Italia tutti esperti che vedonochiaro. In Italia le centinaia di migliaia di aziende ora non pagano e pagavano poco già prima della crisi, tranne rare eccezioni. L’informatico di medio livello che in Italia dieci anni fa si vendeva a 120 Euro/ora ora si colloca a 120 Euro/giorno e se è impiegato anche meno, dunque si chiede (passione a parte) per quale ragione s’è messo dentro un mercato infame e se può emigra. Cosa è successo? Concorrenza sleale e al ribasso da parte di operatori s-qualificati che prosperano grazie all’ignoranza delle centinaia di migliaia di clienti “che ne possono trarre vantaggio” convinti come sono di sapere cosa vogliono (la luna a costo zero). Infarinati e fritti.

    74. pepe’ — mi occupo di informatica da 25 anni.
      nel 1991 un pc costava 17milioni…. non parliamo di tutto il resto di accessori, plotter e stampanti.
      chi acquistava un computer lo faceva per lavoro e doveva riprendersi quei soldi… e quei soldi se li prendeva profumatamente.
      Oggi un computer costa 400 euro; i piu’ dei candidati che rispondono ai curriculum sono diplomati in ragioneria, ex magazzinieri .. ed altri che si sono cimentati un po’ piu’ seriamente per farne un lavoro.
      per il resto, ragazzini che lavorano in nero, software non comprati perche’ copiati … tutto questo fa’ la differenza e lo sfracelo di questo settore.
      oggi, su 1000 persone che parlano di informatica, 100 sono preparate, 900 sono dei tremendi smanettoni (che si sentono mega informatici)

    75. marcopaganini – anch’io mi occupo di informatica da 25 anni, rispondevo a chi asserisce che l’informatica è uno sbocco lavorativo perché in Italia ci sono centinaia di migliaia di aziende che ne possono trarre vantaggio: un’affermazione del genere la può fare una persona che non conosce il mercato informatico. Non è un settore in espansione anzi al contrario, dunque duro lavoro a fronte di risultati fluttuanti nel migliore de casi. La soluzione alla precarietà dipende dalla responsabilità e dalla serietà delle imprese, per la maggior parte sottocapitalizzate, e degli imprenditori.

    76. Mr. Wrong
      mentre assumo la paternita’ del messaggio delle 9,03,
      prendo le distanze dal messaggio delle 9,26,che e’ un evidente abuso del nick da me utilizzato.
      Entrando in tema lavoro e sue opportunita’,tu pensi che le aziende si rivolgano a laureati
      in lettere e filosofia,giurisprudenza o piuttosto in
      economia e finanza,o ingegneria in tutte le sue ramificazioni?
      In quanto al tuo quesito,
      “perche’ non abbiamo moltitudini di iscritti”
      a Informatica,Ingegneria,Matematica,
      la risposta mi pare ovvia,
      perche’ da sempre sono state facolta’ molto selettive e poi impegnative,
      e,se ti riferisci a Palermo,
      perche’ la gente pur valida pensa che poi sara’ obbligata ad emigrare,data la scarsita’ di aziende presenti in Sicilia.
      In quanto ai test,considera che non sono tanto impostati al grado conoscitivo,quanto al quoziente di intelligenza ed alla rapidita’ di riflessi,tant’e’
      che viene assegnato un tempo limite.
      PS
      il mio apocrifo mi da’ lo spunto per fare una ulteriore
      precisazione.L’informatica puo’ portare alla nevrosi
      quando non si hanno le carte in regola(intendi superamento dei test ).Ma questo vale in ogni campo,
      quando non conoscendo le tue possibilita’ ti butti
      in qualcosa che poi non ti riesce.

    77. marcopaganini e pepe’
      non c’e’ dubbio che stiamo parlando di cose diverse.
      Quando io parlo di Informatica parlo di gente che ha una buona (meglio se eccellente)laurea tecnica,che ha superato i test’s psicoattitudinali,che ha superato i colloqui in Aziende Leader tipo IBM,Google,Microsoft,Yahoo,Dell,HP,Apple,
      Oracle,Sun,Candle,etc.,
      che ha lavorato per queste aziende o ha acquisito
      le loro certificazioni ,
      e che quindi “ha merce qualificata da proporre”
      al mercato,che puo’ entrare nelle aziende
      dalla porta principale.

    78. inoltre “la storia delle tariffe” e’ il frutto della confusione che si e’ ingenerata in un mercato
      ricco di utenti che non hanno alcuna cultura di base e si fermano alla prima difficolta’,quindi chiamano
      “l’esperto” che spara una tariffa.
      120 euro al giorno possono essere anche troppe per un intervento su una macchina che si trova a 500 euro
      con Sw preinstallato.
      Se si pianta un sistema che gestisce 5.000,10.000
      o 50.000 terminali,gli interventi dei tecnici
      hanno costi commisurati al valore dell’impianto.

    79. vorrei chiudere con un augurio all’autrice del post
      di riuscire a realizzare i suoi desideri,
      e darle atto che ha toccato il tema del disagio giovanile con coraggio,mettendo sul tappeto
      la sua situazione personale.
      Un saluto a tutti

    80. Grazie grazie…Cri

    81. Ioivedochiaro ribadisco che non c’è esclusiva sui nickname, quindi non c’è ufficiale né apocrifo. La tua precisazione è fuori tema e ti invito a non ripetere tali precisazioni. Grazie.

    82. Signora Cristina, il suo post fa tristemente riflettere ulteriormente sulla condizioni di molte persone oggi, soprattutto giovani. Tuttavia non posso non sottolineare un contrasto tra quando parla del pranzo “ovviamente offerto dalla mamma” e tutte le sigarette che fuma (e quindi il conseguente alto costo per comprarle). E’ una cosa che non concepisco, come quando vedo zingari o lavavetri che ai semafori chiedono qualche centesimo e però li vedi con la sigaretta in bocca.

    83. Cara Colorina, penso che, dei pochi soldi che abbiamo, possiamo farci quello che ci pare ! Non giudichiamo!

    84. Gentile Titti, lungi da me giudicare atteggiamenti simili, però ho detto che a mio avviso quando ci sono pochi soldi, per vari motivi, trovo stridente il contrasto tra quella condizione e concedersi dei vizi costosi e dannosi per la salute. E’ il mio punto di vista, poi la signora Cristina ovviamente è padrona di se stessa, e anzi non si deve per niente sentire giudicata da mio personale pensiero.

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