Spatuzza parla e fa riferimento a Berlusconi e a Dell’Utri
La deposizione di Gaspare Spatuzza nell’ambito del processo a Marcello Dell’Utri è iniziata a Torino alle 11:58.
Ecco alcune dichiarazioni.
«Ho fatto parte dagli anni Ottanta al Duemila di un’associazione terroristico-mafiosa denominata Cosa nostra. Dico terroristica per quello che mi consta personalmente, perchè dopo gli attentati di via D’Amelio e Capaci, ci siamo spinti oltre, come l’attentato al dottor Costanzo».
«Graviano mi fece il nome di Berlusconi e mi disse che grazie a lui e al compaesano nostro ci eravamo messi il paese tra le mani. Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro “crasti” socialisti che avevano preso i voti dell’88 e ’89 e poi ci avevano fatto la guerra».
«Nell’87 Giuseppe Graviano mi disse che dovevamo sostenere i candidati socialisti alle elezioni. All’epoca il capolista era Claudio Martelli. A Brancaccio facemmo di tutto per farli eleggere e i risultati si videro: facemmo bingo».
«I timori di parlare del presidente del Consiglio Berlusconi erano e sono tanti».
«Se io ho messo la mia vita nelle mani del male, perché non la devo perdere per il bene? Chiedo perdono per il male fatto».
«La mia missione è restituire verità alla storia e non mi fermerò di fronte a niente. È una mia missione per dare onore a tutti quei morti, a tutta quella tragedia. È mio dovere».
Da parte di Berlusconi, Dell’Utri e Bonaiuti sono giunte dichiarazioni che evidenziano il ruolo svolto dal Governo nella lotta a Cosa nostra e ipotizzano che le dichiarazioni di Spatuzza mirino a far cadere il Governo.
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