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martedì 19 mar
  • 42 imprese aderiscono in massa ad Addiopizzo

    42 imprese delle aree industriali di Termini Imerese, Brancaccio e Carini, hanno aderito ad Addiopizzo in seguito a un’iniziativa voluta dal presidente del Consorzio Asi Palermo Alessandro Albanese, dal presidente di LiberoFuturo Enrico Colajanni, dal vicepresidente di Addiopizzo Daniele Marannano e dal presidente della Confindustria Palermo Nino Salerno.

    Gli aderenti hanno esposto un cartello con la scritta «Un futuro libero per le imprese».

    Addiopizzo

    Palermo
  • 5 commenti a “42 imprese aderiscono in massa ad Addiopizzo”

    1. […] una bella notizia: 42 imprese delle aree industriali di Termini Imerese, Brancaccio e Carini, hanno aderito in massa ad […]

    2. queste sono meravigliose notizie che denotano un forte cambiamento di rotta.
      42 imprese che decidono insieme di non pagare il pizzo dimostra che su questo argomento si puo’ fare rete.
      Peccato che non ci siano commenti.
      E’ una delle piu’ belle notizie e nessuno commenta il bello.

    3. Sai a volte certe “imprese”sembrano così facili diventate che invece non si capisce il loro vero significato.
      spesso ho la sensazione che non si voglia capire quanto LAVORO ci sia da parte di addiopizzo e libero futuro per raggiungere questi risultati.
      beh! si sà sono solo i “ragazzi “di…..
      speriamo che oltre confindustria prima o poi anche le altre associazioni di categoria(confcommercio,confesercenti,cna…) capiscono e riconoscono questo lavoro e il ruolo decisivo che il movimento antiracket ha in questa città.
      grazie per il riconoscimento
      pequod

    4. Ottimo risultato! Complimenti ad Addiopizzo e Liberofuturo.
      Perchè non scrivete una lettera aperta – da pubblicare sugli organi di informazione cartacei e online – chiedendo esplicitamente a Confcommercio, Confesercenti e CNA di seguire l’esempio di Confindustria Sicilia?
      Mi piacerebbe conoscere le loro risposte.

    5. Certe notizie dovrebbero essere date dalla CNN e dovrebbero apparire nelle prime pagine dei giornali e telegiornali… ma questa è un’altra storia

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