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giovedì 14 nov
  • Noi, Falcone, Borsellino e i falsi allarmi bomba al Palazzo di Giustizia

    Mi sento di dire di avere avuto la fortuna di poter lavorare con un gruppo di persone a cui serbo molta gratitudine. In tempi come quelli in cui viviamo oggi sembra impossibile pensare che si lavorasse senza alcuna invidia, incomprensione, tutto in condivisione e, quando possibile, anche in allegria. Anche da questo punto di vista Giovanni Falcone era unico. La fiducia che riponeva in noi collaboratori era incondizionata e ce la faceva sentire ogni giorno. Ci faceva sentire parte di un’avventura, di una missione, non ci diceva mai bravi, né tesseva le nostre lodi in pubblico, ma ci dimostrava la sua stima, ci invitava a cena, ci coinvolgeva in tutto e questo ci spingeva a sacrificarci a qualsiasi costo per lui. Ricordo una cosa su tutte: in quegli anni scattava continuamente l’allarme bomba a Palazzo di Giustizia almeno una o due volte al mese. Ogni volta evacuavano il Palazzo di giustizia, gli unici a rimanere dentro eravamo noi. Falcone, Borsellino rimanevano nei loro uffici e noi ai nostri posti anche se ovviamente non ce lo chiedeva nessuno. Non ci sembrava un atto di eroismo, in fondo non ci credevamo, né loro né noi. Eppure se ci fosse stata veramente una bomba quella certo era per loro come poi purtroppo è stato.

    Ricordare! Commemorare! È importante per non dimenticare un Grande Uomo e Magistrato Giovanni Falcone che insieme all’amico e collega Paolo Borsellino hanno sacrificato la propria vita al servizio dello Stato nella lotta alla criminalità mafiosa!
    Uomini che sono stati e che saranno sempre di esempio ai nostri giovani, ai nostri figli e che la mafia non potrà mai più sconfiggere nei nostri cuori!

    Palermo
  • 4 commenti a “Noi, Falcone, Borsellino e i falsi allarmi bomba al Palazzo di Giustizia”

    1. http://www.ilcittadinox.com/blog/uccidere-un-mafioso-non-e-reato-pena-di-morte-per-i-mafiosi.html
      « La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. », la fine del fenomeno mafioso quindi, coinciderà con la sua morte fisica, con la morte fisica dei mafiosi.
      Se la mafia è un fenomeno umano, la sua fine non potrà che esserne indiscutibilmente la morte.

    2. Il giudice Falcone è stato considerato dallo stato troppo pericoloso in quanto stava arrivando ai veri protagonisti della mafia e gli hanno riservato lo stesso trattamento che hanno riservato al generale Dalla Chiesa. Uomini come loro, convinti delle proprie idee decisi a portare fino in fondo la loro opera di “bonifica” per dare alle generazioni a venire un futuro di legalità, a qualcuno non convieniva coadiuvarli ma eliminarli, ma solo fisicamente perchè i loro ideali e le loro idee camminano con le gambe della gente onesta.

    3. i singoli uomini muoiono
      ma il genere umano si perpetua,
      almeno fino a che non succeda qualcosa paragonabile
      all’evento,tutt’ora in discussione,
      che ha decretato l’estinzione dei dinosauri.
      Dunque non confondiamo cio` che vorremmo che fosse
      con cio` che e`.
      L’uomo medio e` troppo vigliacco ed omertoso,
      troppo miserabiile,per dare qualche contributo.

    4. solo se gli aventi diritto al voto avessero fatto
      mente locale alla vicenda ZTL,
      certamente ci sarebbe stata un’astensione al 100 %
      A pensar bene,il disastro ZTL
      nasce da incompetenze diffuse.
      Se si introducesse
      la RESPONSABILITA` INDIVIDUALE
      degli amministratori,questa corsa a candidarsi
      cesserebbe di colpo.
      Solo chi avesse studiato da Pubblico Amministratore
      ed ottenuto le necessarie Certificazioni,
      parteciperebbe alle tornate elettorali.

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