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mercoledì 24 apr
  • Cose preziose

    «Mia nonna era la signora Acquario…».
    «Come? Acquario?».
    «Sì era famosa. La conoscevano tutti. Nelle reti private. Le televendite…ha presente?».
    «Sss…sì!?!».
    «È una telecamera quella?».
    «Sì».
    «Ci sta riprendendo?».
    «Sì».
    «Devo sorridere?».
    «No. Non c’è bisogno».
    «Mmm…in realtà non si chiamava così. Acquario era il suo segno zodiacale.

    Ecco, vede, le televendite erano la sua passione. Porta Portese… Licata Preziosi… Comprava di tutto in tv. Comprava tantissime cose colorate. Asciugamani rosa, blu, arancioni, verdi. Gioielli giganteschi, che brillavano come nei fumetti. Posate con i manici arcobaleno.

    In televisione, quando nessuno telefonava, era il presentatore a chiamarla: Signora Acquaaaaario, Signora Maria, Signora Pina sono gli ultimi pezzi! Signora Acquario che colore lo vuole il plaid? Pronto?
    Però lei pattìava.
    Riusciva a farlo anche al telefono.
    Comprava quello che voleva lei, al prezzo che diceva lei.
    Sapeva il valore delle cose…
    …e delle persone».

    «Pure delle persone?».
    «Sì tutti diamo un valore alle persone. Quello del compleanno».
    «Non la seguo…».
    «Sì scusi, ha ragione. Fa un po’ caldo qui. Ecco, vede, il valore che diamo a una persona… il suo prezzo…è quello del regalo di compleanno. I soldi che siamo disposti a spendere per il regalo».
    «Io ho una decina di amici da quindici euro. Un paio di amici da trenta euro. Un’amica da cinquanta euro».
    «Cinquanta? Addirittura».
    «Le voglio molto bene».
    «Capisco».
    «Sì. E riesco a capirlo subito il prezzo. Lo sento subito. Anche mia nonna ci riusciva. Ha presente la ragazza che è appena uscita?».
    «…?».
    «Sì quella specie di Barbara Bouchet, vestita da spiaggia».
    «Ahahahah».
    «Cinque euro!».
    «Cinque?».
    «Cinque. Mia nonna non avrebbe spesso un centesimo di più. Vede, questo orologio me l’ha regalato lei. È “oro”. Gioielleria di Varese probabilmente. Lo so. Una patacca da amici ararararara. Ma lo porto sempre. Questo bracciale, invece, me l’ha regalato Chiara».
    «Chiara è speciale. È da duecento euro. No anzi no, trecento».
    «La sua fidanzata?».
    «Sì. Sta male».
    «Mmmm…».
    «Domani la operano…sono qui…ecco principalmente sono qui per lei…sa le cure costano…il lavoro è uno…la stanchezza…la depressione…credo, che non ci sia nulla da vergognarsi. In fondo è normale in certi momenti avere bisogno di un aiuto per…».
    «Senta…».
    «Sì?».
    «Senta, il bracciale non vale niente: è falso! Per l’orologio posso darle milleottocento euro. Vende?».

    L’insegna COMPRO ORO, riflessa sugli occhiali da hipster, nasconde lo sguardo meccanico della commessa gentile.
    La videocamera a circuito fisso segue ogni mia esitazione.
    I miei pensieri si accumulano sul piatto del bilancino di precisione sporco di polvere d’oro.
    Ha un odore strano l’oro.

    «Vende?».
    «Vendo!».

    Colonna sonora: Il mercato del broncio (Ivan Segreto)

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  • 2 commenti a “Cose preziose”

    1. bravissimo mi è piacuta molto.

    2. molto carina e ben scritta.

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