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martedì 23 apr
  • 26 commenti a “IKEA a Palermo nel 2015?”

    1. Non so se a Ikea converrebbe un punto vendita a Palermo. Il punto vendita Ikea non è stato aperto per caso a Catania, ma dopo attente indagini di mercato. Infatti, come per il suo aeroporto, Catania ha un bacino di utenza di sette Province su nove, quindi circa 3,5 milioni di abitanti. Tutti i punti vendita Ikea infatti aprono per un bacino non inferiore a 3 milioni di abitanti, per il semplice calcolo di costi-benefici. A questo dobbiamo aggiungere almeno la Provincia di Reggio Calabria (ho visto molti furgoni di utenti calabresi che fanno acquisti all’ Ikea di Catania). Ikea a Palermo sarebbe frequentata solo dagli abitanti di Palermo città, solo da metà della sua Provincia (gli abitanti delle Madonie gravitano tutti su Catania), e dalla Provincia di Trapani.

    2. 1.Partanna Mondello e’ l’IDEALE
      Per il resto non vedo nessun problema.

    3. Ma magari!

    4. Ikea non è sprovveduta, quando fanno firmare i moduli c’è anche l’indicazione della provenienza e si sono accorti che a Catania sono tantissimi i palermitani che vanno da Ikea per questo aprono a Palermo. magari sarà un po’ piu’ piccolo.

    5. http://www.tuttitalia.it/sicilia/26-province/popolazione/
      .
      A guardare i numeri,Palermo può avere almeno il 50 %
      di potenziali clienti.

    6. Ikea ha già a Carini un punto di ritiro, un magazzino in cui da Catania spedisce gli articoli comprati on line dai clienti della Sicilia Occidentale.
      http://www.ikea.com/ms/it_IT/customer_service/ecommerce/pickup.html

    7. Dipendesse da me,lo sposterei nella nuova ubicazione,a Partanna Mondello,dove
      I palermitani ,cittadini,sono facilitati nel raggiungerla.

    8. Colonizzati in eterno, e contenti di servire come utili-idioti, di predatori (padroni e produttori esterni) mascherati da imprenditori; il default generalizzato di questa regione è quello che meritano i siciliani.
      E non si presenti il solito sce;mo a dire che “se sono capaci i siciliani si adeguino”, perché loro sanno – e se non lo sanno glielo dico – che il sistema è studiato scientificamente e non consente nessun sistema alternativo.
      Come l’economia dello squilibrio…
      tranne una rivoluzione pesante, a costo di passare per le legnate.

    9. Finalmente! Che bello! dai Gigi esulta con me!

    10. Caro Gigi, mi sembra che Ikea sia in tutto il mondo. Sai, non credo che in Germania, Francia o Inghilterra si sentano colonizzati o utili idioti dove questi centri hanno aperto.

    11. Premesso che io preferisco i mobili d’epoca,credo che la formula di Ikea consista nell’offrire soluzioni razionali,semplici,di un buon design e sopratutto poco ingombranti ed a prezzo accessibile sopratutto alle giovani coppie che intendono mettere su casa.
      Il tutto reso possibile per avere a portata di mano una materia prima,il legno,di portatapraticamente inesauribile.
      Questo avevano e questo hanno fatto,con l’intuizione di offrire una soluzione ad un mercato enorme,in tutti i paesi del mondo.
      Detto questo,traetene le conseguenze.

    12. Che paragoni fai, Pablo?
      Citi paesi che producono, che importano ed esportano.
      Io parlo di un fenomeno generalizzato (in Sicilia, che si tratti di ikea, auchan, carrefour, case automobilistiche, aziende alimentari, prodotti elettrodomestici… banche e assicurazioni, insomma quasi tutti i consumi siciliani), se osservi tutto il giorno i consumi dei palermitani ti accorgi di quanto siano gli utili-idioti per i produttori esterni, senza esagerare posso affermare nel 95% dei casi.
      Certe volte, O SPESSO, dopo avere praticato lo strozzamento dei produttori locali, vengono a vendere il prodotto finito e confezionato, ma cresciuto in Sicilia.
      Capito ora?

    13. Non è certo il caso di Ikea.

    14. E poi,
      se vado da Auchan,molti prodotti sono francesi
      come da Lidl sono tedeschi.
      Se guardo lo scaffale dei vini,trovo vini di tutte le regioni d’Italia,
      perfino australiani e californiani.
      Ampi orizzonti.

    15. diciamo sul serio?
      Auchan? MERCE da ovunque, minoranza infima di produzione locale, numeri che non contano niente.
      NON è il caso di ikea?
      Thailandia, Malesia, Cina, Polonia, Svezia, Germania, Veneto, Friuli, Lombardia…
      Superfluo precisare che per quel che riguarda distribuzione di ricchezza e lavoro reale (produzione) il similpaeseitalia da 153 anni si comporta con la sicilia come un paese straniero (colonizzatore) compresa ovviamente la raccolta del denaro tramite le banche con sede nel centro-nord
      http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-04-10/ikea-sposta-produzione-mobili-221923.shtml

    16. VOGLIO DIRE da ovunque, non solo francese

    17. Tralasciando il fatto che il bacino d’utenza conterebbe il doppio di quello di catania…dato che abbraccerebbe trapani e agrigento, credo di fondo sia una grande cosa per palermo e i palermitani se siamo vittime del sistema, beh quello è un altro discorso! La verità è che c’è gente che ha sempre qualcosa da ridire su tutto…

    18. Merce di produzione locale ne vediamo poca ,perché ne produciamo poca.
      Comunque impossibile spiegare una multinazionale in poche righe.
      Velleitario inserirsi nelle scelte aziendali .
      Da qualche parte ho letto che in Italia hanno venti punti di vendita.
      Con Palermo avranno colmato un buco,coprendo anche la Sicilia Occidentale.
      Tutto quadra.

    19. Finora ti eri dimostrato sui generis ma relativamente pertinente nei giudizi; in questo post, piuttosto che tacere per non fare “malefigure” stai collezionando una lunghissima serie di fesserie.
      La Sicilia, in un processo storico e sociale iniziato 153 anni fa, e più che mai attuale, è stata portata, scientificamente, ad essere terra colonizzata, improduttiva (quando dovrebbe essere un esempio di terra produttiva e di qualità), depredata, terra di utili-idioti consumatori della produzione altrui (in molti casi persino di prodotti trasformati e confezionati altrove ma la cui materia prima è nata in Sicilia). Questo processo è stato facilitato da ignoranza locale diffusa, politica locale RIDICOLA, incompetente, disinformata, non qualificata, incapace (buontemponi che hanno usato la politica come luogo e mezzo di “sistemazione”), politica che in diversi casi ha tradito la propria terra per interessi privati (le briciole!). Il tuo fatalismo (e di quelli come te) fa incaz:zare più dei sistemi scientificamente messi in atto per rendere i siciliani utili-idioti.
      IN QUESTO THREAD ho pensato più volte a Michelangelo Buonarroti, il quale diceva, in stato di trance da creazione, che lui c’entrava poco nella creazione delle sue opere in quanto si limitava a togliere dal blocco di marmo la materia superflua, che l’opera era già dentro.
      EBBENE, per molti cervelli siciliani occorrono mazzuolo e scalpello per rimuovere tutti i retaggi atavici, al fine di renderli “liberi”.

    20. contro il fatalismo e la situazione in atto: la retorica, le singole iniziative spesso simboliche (che lasciano il tempo che trovano, e sono “sotto controllo” comunque), hanno dimostrato la loro inefficacia… rivoluzione dura, a costo di passare alle legnate, e, francamente, è quello che potrebbe succedere tra non molti anni, per necessità, non certo per volontà che è un elemento poco usuale qui

    21. Gigi, “passare alle legnate”, con italico fervore e vigoroso piglio, figli di focosi discendenti della superba Roma…e come disse un tipo pelato una settantina di anni fa…Spezzeremo le reni alla Grecia!!!Ihihih

    22. Pablo
      😀

    23. Pablo, ihihihihih. Pablo, mah

    24. Voi datevi pure alla dialettica…io mi allestisco la casa senza svenarmi (che gia ci sta pensando la tares e tutte le sue sorelle). Con permesso, mi dirigo a Catania…purtroppo…

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