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martedì 30 apr
  • Lettera aperta alle istituzioni palermitane

    Care istituzioni palermitane, ecco un racconto che dovrebbe farvi indignare (spero).
    Ore 9: felice, con un bel sorriso stampato sul viso, esco da casa e salgo in auto.
    Percorro il primo pezzo di strada e in viale Strasburgo, sempre sorridendo, rifiuto di comprare del sale all’angolo con via Belgio.
    Proseguo per via Restivo e per ben due volte devo dire “no, grazie” a chi vuole lavarmi il vetro. Procedo per via Sciuti, dribblo una vespa, poi una bici che da sinistra si porta sulla destra, un’auto posteggiata in doppia fila (che, in allegra compagnia con altre auto, riduce la carreggiata ad una sola corsia, rallentando così la circolazione) e di nuovo rifiuto un’altra offerta di vendita (questa volta di rose).
    Giungo all’angolo con via Notarbartolo e il traffico molto intenso mi fa attraversare l’incrocio a passo di lumaca.
    Finalmente percorro via Terrasanta, poi via Cusmano e già il mio bel sorriso iniziale era scomparso.
    Ad un incrocio con una via di cui non ricordo il nome vogliono vendermi un accendino.
    Arrivata in piazza Virgilio, al semaforo all’angolo con via Dante, mi sembra di essere alla partenza di una corsa automobilistica: i guidatori si osservano a vicenda e appena scatta il verde, tra un clacson e una sgommata (sembra di assistere ad una sfida all’ultimo sangue), riesco a proseguire indenne, ma frastornata, per via Latini, via Houel, via Goethe.
    Proseguo per corso Alberto Amedeo, strada caotica ma traffico scorrevole, mi rilasso e penso che l’incubo sia finito.
    Ma… all’incrocio con Corso Calatafimi il caos raggiunge il massimo: clacson, radio a tutto volume, gente che ti guarda di soppiatto perché stai invadendo il “suo” spazio.
    Alt, decido di contare fino a mille e lentamente arrivo in piazza Indipendenza, passo davanti alla sede della Presidenza della Regione Siciliana e qualche buio pensiero mi attanaglia, ma questa mattina voglio restare di buon umore.
    Affronto un pezzo di via Tukory, prendo via dei Benedettini e qui il mio proposito di restare calma va a farsi benedire.
    Devo posteggiare vicino all’ospedale dei Bambini ma la zona è piena di posteggiatori abusivi; uno in particolare è arrogante, indisponente, chiede il “pizzo” per posteggiare.
    Cavolo, io mi rifiuto, mi rifiuto, mi rifiuto di sottostare a questa angheria.
    Vengo inseguita perché “devo” pagare, io non dico nulla e scendo dall’auto posteggiata, e spero di ritrovarla intatta.
    Ditemi voi, care istituzioni palermitane: chi mi restituisce il sorriso che faticosamente cerco di mantenere in questa città, a me cara ma dalla quale si fugge volentieri?

    Ospiti
  • 13 commenti a “Lettera aperta alle istituzioni palermitane”

    1. Buongiorno Daniela, molto umilmente… fermata Francia o al limite Notarbartolo, posto a sedere, aria condizionata, un quarto d’ora (forse meno) fermata Orleans, e spero le rimanga il sorriso

    2. Sicuramente c’è da indignarsi, ad ogni angolo venditori abusivi, ma in qualche modo ci si deve adeguare a questo sistema malato se si vuole sopravvivere in assenza di regole e di chi le fa rispettare. Come scritto nel post precedente treno da Francia a Orleans é la soluzione, é che la norma a Palermo é infilarsi in auto ad ogni costo.

    3. Mi dispiace ma adeguarsi è l’errore che fa metastatizzare il carcinoma del vivere antisociale.
      Se vogliamo che la nostra città sia decorosa non compriamo agli angoli delle strade, non parcheggiamo in doppia fila, guidiamo rispettando le regole, non paghiamo i posteggiatori, non facciamoci lavare il vetro ai semafori, non compriamo accendini e fazzoletti, non tolleriamo più che ogni marciapiede venga invaso da banchetti improvvisati che vendono cianfrusaglie: denunciamo ai vigili.

    4. E perché non prendi la metro, togliendo dalle p…. la tua auto dalle strade di questa città, che a te molto cara? È facile parlare quando non si fa niente per cambiare le cose, e ci si ritiene “civile” rispetto ad altri cittadini solo perché si rispetta (?) il codice della strada; ma si sa, ormai l’auto a Palermo è come un vestito, non si esce mai senza.

    5. Ma l’auto l’hai trovata intatta? Se si, come succede a me, ecco risolto il problema dei posteggiattori abusivi, che esistono perchè i palermitani sono felici di foraggiarli.

    6. Non li pago da almeno quattro anni e c’ho rimediato un solo graffietto invisibile. Non pagate!

    7. Secondo me, Tony, non ti fanno niente perche ti’ riconoscono e,di conseguenza, ti rispettano.
      “Tale’ cu cce’: Tony Siino, chiddu chi c’avi dda cuosa in internet, sapiddu comu si chiama. Comunque picciotto buono e’, e puru bravo: fici puru uno sgoop su certi picciotti americani impicciulati chi vinniro a farisi i bagni a Sciacca in gran segreto!”
      “Miiii, ma cu erano, picciotti d’onore di Nuova York?”
      “Nenti sacciu e nenti vogghiu sapiri”.
      Ah, quando si e’ una star.

    8. David continuo a sostenere che ti serve una vacanza. 😉

    9. Lo farei volentieri, il fatto e’ che sono in vacanza da una vita.
      Incomincio a pensare che mi occorrerebbe un lavoro serio.
      Che strane pensate che vengono a volte.

    10. Credo che l’intenzione di chi ha scritto il post non fosse tanto quella di evidenziare come a Palermo (così come in ogni altra città) sia più conveniente muoversi con i mezzi pubblici quanto quella di far notare a quante più persone possibile (a cominciare da quelle che ricoprono un ruolo di responsabilità nell’ambito delle istituzioni cittadine) che a Palermo (a differenza che in tante altre città) accadono fatti inconcepibili in una città che si rispetti e, soprattutto, che questi fatti accadano senza che chi è tenuto a garantire il rispetto di norme elementari faccia nulla per impedire che accadano

    11. Rispondo a Pablo .Io utilizzo solo ed esclusivamente i mezzi pubblici .

    12. Rispondo ancora a Pablo. I mezzi pubblici io li prendo normalmente, anche a Palermo; questo non toglie che io mi muova anche con l’automobile.
      Il mio post vuole denunciare una deplorevole situazione, che da anni non viene risolta. E qui il discorso mezzo pubblico/mezzo privato c’entra ben poco.

    13. Non concepisco i commenti di chi propone i mezzi pubblici come alternativa… che peraltro fanno ugualmente pena. L’autrice nn ha chiesto un’alternativa a come muoversi in citta’, semplicemente denuncia la situazione e ha ragione da vendere. E se tutti voi usate i mezzi pubblici come dite allora saprete x esperienza che anche quelli il sorriso te lo fanno passare eccome!!! Io nn compro mai niente ai semafori, difficilmente pago i posteggiatori eppure nessuno li smuove da li.
      Amministrazioni e forze dell’ordine dovrebbero occuparsene e scusate… c’e’ davvero bisogno di fare le segnalazioni? Lo sanno benissimo chi e dove sono, solo che se ne fottono. Punto.

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