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Sito: http://www.valentinagebbia.com/

e-mail: viaggidicarta@inwind.it

Biografia: Valentina Gebbia è nata a Palermo su una scrivania, in un torrido primo di agosto.

Aveva iniziato bene, lavorando come conduttrice radiofonica, attrice e traduttrice di testi teatrali, ma poi si è imbattuta in una laurea in Giurisprudenza, è stata bancaria per nove anni e ha collezionato un imprecisato numero di altre professioni.

Dal 2001 è direttore della rivista siciliana di cultura, costume e società Scirocco. Ha curato, dal 1997 al 1999, una pagina per ragazzi sul quotidiano Il Mediterraneo, è autrice di testi musicali e di soggetti e sceneggiature cinematografiche.

Valentina Gebbia
  • Lavoro

    Sfatiamo una delle solite leggende me­tropolitane denigratorie sulla città. A Paler­mo il lavoro c’è, basta darsi un po’ da fare.

    Se non sei ancora riuscito a farti assu­mere alla Regione, se non riesci a ottenere il finanziamento di un corso di formazione nonostante abbia avuto la fantasia di inven­tartene alcuni campioni di inutilità, se hai perso il treno delle plurime tornate eletto­rali che hanno creato figure originalissime come “gli articolisti” i “lavoratori social­mente utili” e gli “enumeratori di tombini” o decuplicato il personale di parecchi uffici, non disperare.

    Intanto, per portarti avanti, tenta il suici­dio o commetti un reato, così sarai preferito nelle assunzioni e, se non hai mai trovato il tempo di prendere la patente, fai pure do­manda all’azienda dei trasporti o come auti­sta al centodiciotto. Continua »

    Ospiti
  • Fuoco Grande

    Gli amici di Rosalio mi chiedono di scrivere qualcosa di non-detto sul mio nuovo libro “Fuoco Grande, il mistero degli incendi di Caronia”. Beh… è un romanzo e come tale può essere letto in tanti modi. I libri non sono solo di chi li scrive, sono anche di chi li legge. È una questione di predisposizione d’animo, di sensibilità personale. Non vi capita di trovare significati nuovi o di emozionarvi diversamente, rileggendo uno stesso romanzo in tempi diversi? Succede anche coi film. Io, per esempio, quando m’innamoro di un libro, lo rileggo immediatamente alla ricerca di altro. È che è sempre più difficile che mi innamori di un nuovo libro…
    “Fuoco Grande” può essere riassunto nella frase di Antoine de Saint Exupéry che ho riportato nella prima pagina: l’essenziale è invisibile agli occhi. Che poi, da quando l’ho usata, mi perseguita su borse, magliette, penne, quaderni… Anche la Sicilia può essere compendiata in questa frase, direi.
    E direi che “Fuoco Grande” è fatto a strati, e ognuno può leggerlo fermandosi allo strato che preferisce. Sarebbe più facile usare la similitudine della cipolla, ma detesto le cipolle e quindi le lascio a voi. Parlo di strati e sedimenti. Febronia, la protagonista del libro, è una restauratrice e il suo lavoro è anche quello di rimuovere, strato dopo strato, ciò che si è depositato sugli oggetti nel corso dei millenni per riportarli a nuova vita. Il romanzo ha un primo strato: il mistero dei fenomeni di Caronia. Incendi improvvisi, apparecchi elettronici impazziti, telefonini deliranti, allagamenti a catena. Un’assurda serie di eventi che ancor oggi rappresenta un enigma per la scienza. Demonio, correnti parassite, vulcani, microonde, raggio della morte, ferrovia, magnetismo, UFO?… Continua »

    Ospiti
  • Progetto Legalità

    Progetto Legalità

    Mi fa piacere segnalarvi il sito della Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia www.progettolegalita.it, un’iniziativa promossa da un gruppo di magistrati della sezione distrettuale di Palermo che coinvolge tanti altri organismi, associazioni e componenti della società civile.

    È un progetto che raccoglie attorno a sé la volontà, l’impegno e l’energia di tanta gente che crede di poter dare il proprio contributo, piccolo o grande che sia, affinché la Sicilia e la società intera, imparino a crescere e prosperare nel rispetto della legalità, principio cardine di un mondo civile. Ben vengano tutte le lamentazioni, gli insulti e gli improperi sul peggio di questa terra, ma invito tutti a chiedersi cosa ciascuno di noi faccia in concreto per cambiare le cose. Continua »

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  • La munnìzza palermitana fìgghia

    Da un bel po’ di anni mi aggiro per la città col lanternino, alla ricerca di ogni spunto positivo da raccontare ai miei concittadini, ma soprattutto a chi palermitano non è. Posso dire di aver fatto un buon lavoro e, nel mio piccolo, contribuisco a dare una mano all’immagine della città. Ma come si fa a non sfogarsi almeno fra noi? Parto da una delle nostre cancrene, l’assoluta mancanza di senso civico. Della serie: casa mia finisce prima del pianerottolo. Continua »

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