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Sito: http://www.monacoarchitetti.it/

e-mail: iano@monacoarchitetti.it

Biografia: Nato a Palermo nel 1947, laureato a Firenze nel 1970, fa il mestiere di architetto dal 1971. Ha progettato residenze, scuole, ospedali e tante altre cose. Ha insegnato presso la Facoltà di Architettura di Palermo fino al 1986.
Da molti anni collabora professionalmente con sua moglie Gloria Ghiberti e da alcuni anni con i figli Pierpaolo e Alberto (Monaco Architetti Associati).
Tra i suoi progetti si ricorda in particolare quello del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo (con la contigua Piazza della Memoria dedicata ai magistrati uccisi dalla mafia), nel cui contesto è riuscito ad allestire la prima, e sinora unica, esposizione di opere di arte contemporanea en plein air della città. Di recente ultimazione il complesso di 200 alloggi (con servizi pubblici aperti al quartiere) per famiglie a basso reddito in via Ammiraglio Rizzo a Palermo (progettato insieme agli studi Arici, Di Liberto, Cangemi), esempio di qualificazione architettonica e di integrazione urbanistica e sociale, in controtendenza rispetto all’abituale confinamento in periferia dell’edilizia economica.
Con testarda cura Monaco segue i progetti del suo studio, lontano dalle mode e attento alla tutela dei valori culturali del nostro territorio.
Con impegno e divertimento identici a quelli dedicati al suo lavoro pratica lo sport che considera metafora della bellezza e delle difficoltà della vita.

Iano Monaco
  • Palermo, una città particolare

    Palermo è una città particolare. Forse tutte le città lo sono ma la nostra lo è ancora di più. Faccio due esempi. Il primo riguarda la neonata associazione dei Professionisti liberi (che più liberi non si può) che esorta appunto i liberi professionisti, con editti e minacce di proscrizione e con un larvato accenno promozionale a favore dei propri iscritti in quanto più liberi degli altri, ad opporsi alla prepotenza della delinquenza organizzata infiltrata tra le maglie della società (così detta) civile. Condivido in pieno l’opposizione, ferma e convinta, a qualsiasi mafia e tuttavia mi domando: oltre alla propria coscienza non ci sono già i dieci comandamenti, il codice penale e quello deontologico nonché la meritoria iniziativa di Addiopizzo? C’era proprio bisogno di moltiplicare comitati e presidenze, di disperdere energie e far litigare mezzo mondo in una specie di gara a chi è più puro dei puri?
    Passiamo ad un altro esempio. Con slancio generoso e lungimiranza preelettorale Confindustria Palermo, forte di ben 38 sponsor, regala alla nostra felicissima città otto progetti secondo un master plan generosamente redatto da un generoso studio genovese; progetti distribuiti in tutto il territorio della città, «dalla valle dell’Oreto allo Zen, per ridare tono al volto spento della città, produrre atti fondativi e capace di mettere in moto investimenti per 500 milioni, con nessuna cubatura aggiuntiva» (?) «e 3,7 milioni di metri quadrati di verde creato o recuperato». Continua »

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