Dichiarazioni dirompenti di Ciancimino al processo Mori
Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito, ha deposto il aula ieri e oggi al processo Mori.
Ieri Ciancimino ha parlato di presunti investimenti dei boss palermitani in Milano 2, centro residenziale di Segrate. Sulla presunta trattativa tra Cosa nostra e parti dello Stato si è parlato di una presunta immunità territoriale goduta dal boss mafioso Bernardo Provenzano. Nel 1992 sarebbero stati nel mirino della mafia anche Grasso, Mannino e Vizzini. Nel 2009 un presunto componente dei servizi segreti avrebbe intimidito Ciancimino a Bologna.
Oggi Ciancimino ha detto che la cattura di Riina venne agevolata dal padre: «Diede indicazioni per la cattura di Totò Riina e convinse Bernardo Provenzano. Non fu facile, Provenzano non amava il tradimento». Si è parlato anche di una figura che avrebbe pressato Riina per proseguire nella strategia stragista. Ciancimino ha dichiarato che il senatore Marcello Dell’Utri conosceva Provenzano e che secondo il padre gli sarebbe subentrato nei rapporti con Cosa nostra. In un pizzino letto in aula si parla di un interessamento di Dell’Utri e di Cuffaro per un provvedimento di clemenza verso i detenuti.
La deposizione proseguirà lunedì prossimo.



















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