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Biografia: Da mio padre ho preso la retorica, da mia madre la fantasia. Dalla prof delle superiori lo scarso uso della sintassi. Mi occupo di comunicazione, adoro la musica “quella brutta” tipo: contemporanei polacchi e i film italiani sconosciuti ai più dove a un certo punto spunta sempre Valerio Mastandrea. Da Palermo scapperei anche domani, ma so che alla fine tornerei. È già successo, succederà. Questa città è una calamità. N.B.: io in realtà volevo scrivere “calamìta”, evidentemente il correttore ortografico di Word legge nel pensiero (e gli piacciono le rime baciate).

Samuele Vassallo
  • Esperienze di vita: rappresentante di lista

    L’esperienza da rappresentante di lista mi ha lasciato due insegnamenti di vita fondamentali. Il primo è “rispettiamo la volontà dell’elettore”. Quando il presidente di seggio ti chiede: “come intendiamo trattare le schede dubbie?” tu devi rispondere: “rispettiamo la volontà dell’elettore”. Quando spuntava la scheda ermetica partiva questo coro sfalsato del “rispettiamo la volontà dell’elettore” a metà strada tra un coro di Madrigalisti e una novena di Radio Maria. Nessuna variante, chessò: “cerchiamo di capire l’intenzione di chi ha votato”. Evidentemente tutti avevamo scaricato da internet lo stesso manuale per rappresentante di lista.
    Il secondo insegnamento è che a volte i ricordi del passato devono riposare in pace. Ti ritrovi nella tua vecchia, cara, scuola elementare a cercare come un ossesso un giardino che nel frattempo è diventato un campo di calcio in cemento con tanto di tribune; ci sono classi tipo la Quinta G (ai miei tempi manco c’era la sezione B) e i cartelloni realizzati dai bambini sono avveniristici, con tanto di grafici e percentuali che pareva di essere al briefing di una multinazionale.
    Fosse finita qui… Continua »

    Palermo
  • La puzza del ’92: a giorni ne fai 15

    Me l’avevano detto che allo scoccare dei trenta avrei fatto i conti con la nonnite, cianciando di ricordi sbiaditi e paragoni improbabili, che avrei blaterato di cose incomprensibili ai più.
    Beati voi, ragazzi del ‘92. Lo penso guardando il fratello di un mio caro amico, uno di ‘sti ragazzini contemporanei, con le scritte Rich, il capello a coprire mezza faccia. E sono alti, sempre più alti, consapevoli e tronfi del loro apparecchio per i denti che pare vada di moda. Ai miei tempi no. Ai miei tempi con un apparecchio per i denti arrivavi a un passo dalla sociopatia. Con un apparecchio per i denti ti giocavi l’adolescenza, anche se ai miei tempi, quasi tutte le teen star dei telefilm americani ce l’avevano.
    Ebbravo. Sembra ieri che ti fregavo Infinite Dolcezze della Chicco perché alle ragazze piaceva il profumo per neonati e oggi, fra meno di un mese, mi compi 15 anni e tua madre ti ha trovato le sigarette nello zaino.
    Ecco spuntare il magone, me l’avevano detto che allo scoccare dei trenta avrei fatto i conti con la nonnite, cianciando di ricordi sbiaditi e paragoni improbabili, che avrei blaterato di cose incomprensibili ai più, tipo negozi paninari e le felpe Best Company coi volatili, oppure l’odore di Mondello in quel putrido maggio del ‘92: odore di fogna, panelle e cose di mare. Le canzoni di rito, Alamia e Sperandeo: Press dance, Brutti monelli e sporchi. Brutti ricordi? Macché. Io adoravo Mondello d’estate, con l’umidità e tutto il resto, a spingere il motorino fino alla curva della chiesa tra gli odori itticofognari: faceva così Bangkok. Era la sensazione dell’esserci, ma soprattutto del non poter non esserci. Che fai d’estate, nel ’92, in un appartamento? Ti vedi Cremonese-Juventus, amichevole precampionato? Continua »

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  • Calciomercato

    È tempo di calciomercato e a Palermo arrivano inevitabili i primi bilanci. L’assenza di C punto Amauri, l’oriundo attaccante rosanero, pare si farà sentire nonostante la buona volontà di Caracciolo.
    Su Andrea si è detto tanto, pure che dopo il gol all’Udinese pareva il trailer di “Rocky Balboa”, o che gli manca solo il gol per poterlo chiamare finalmente “Il cigno di Milano”. Non tutti, però, hanno notato il suo approccio sperimentale contro la Reggina, da tornante, nel senso che, per cause a noi abbastanza inspiegabili, invece di piazzarsi a centro aerea e “spizzarla”, tornava a centrocampo a prendere palla come un Munari qualsiasi. Parliamoci chiaro: in questo periodo vanno di moda due countdown, uno segnala l’uscita del cellulare Apple e l’altro il ritorno di Amauri in squadra. Non ce ne voglia Caracciolo, che adoro, personalmente, con le sue movenze da pattinatore sul ghiaccio, il suo sguardo “fantasy” e sperduto che ricorda non poco Jonathan Brandis, il bambino che recitava nel film “La storia infinita”. No, non ce ne voglia se, magari di notte, senza dire niente a nessuno, tantomeno a lui, ci colleghiamo ai siti che trattano di calciomercato sospirando su uno dei tanti nomi nuovi per l’attacco. Nomi nuovi che dovrebbero e potrebbero concretizzarsi a breve, visto che entriamo nell’ultima settimana di questa sfilata mercimoniale collezione inverno 2007 detta anche “mercato di riparazione” e non mancano certo i paradossi, le ridondanti notizie giornalistiche, i pareri degli allenatori da panchina del bus. Continua »

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