Teatro Massimo: Oscar Pizzo direttore artistico e “Nuove musiche”
Il nuovo direttore artistico del Teatro Massimo è Oscar Pizzo, pianista e curatore di rassegne internazionali. Continua »
Il nuovo direttore artistico del Teatro Massimo è Oscar Pizzo, pianista e curatore di rassegne internazionali. Continua »
«Il circo è morto. Qui lo facciamo resuscitare». Non c’è migliore frase che questa per cominciare il racconto delle emozioni che suscita il Circo de los horrores, in programma da ieri a Palermo e fino al 19 ottobre, all’interno della rediviva Fiera Del Mediterraneo. Parole pronunciate da Nosferatu, il vampiro/showman, impeccabile e goliardico, interpretato da Suso Silva – il direttore del circo – che diverte e incanta il pubblico a colpi di battute, destinate soprattutto a chi, per una sera, vuole tornare ad essere bambino, fingendo di essere adulto. Continua »
Si è svolto lo scorso weekend a Mondello il Marea Meeting, due giorni di seminari, tavole rotonde e incontri di approfondimento organizzati da Mosaicoon per una platea di direttori marketing e responsabili di comunicazione, social media e web di aziende italiane e internazionali. Continua »
Dopo il breve acquazzone di ieri mattina l’acqua ha allagato le rotaie del tram in viale Regione Siciliana.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà sentito come teste nel processo sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra.
Il Capo dello Stato testimonierà al Quirinale alla sola presenza di pm e avvocati difensori.
Per consentire le attività di cantiere per l’esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’anello ferroviario che integrerà il passante ferroviario, attraverso il nodo di scambio della stazione Notarbartolo, è stata emessa una ordinanza che prevede la chiusura al transito veicolare e pedonale fino al 31 dicembre 2016 di piazza della Pace e di una parte di viale Campania, carreggiata direzione viale Lazio, nel tratto compreso tra via Brigata Verona e viale Lazio. Continua »
Cara Palermo, ci conosciamo da ventitre anni, alcuni dei quali vissuti intensamente, pieni di amore, gioie, sole, spiagge fantastiche, cibo meraviglioso.
Ventitre anni in cui hai tentato di donarmi il meglio che avevi da offrire, tutte le tue sfaccettature più belle, gli stralci di una vita millenaria che ti hanno cambiata, modificata, migliorata.
Per qualche tempo, in passato, mi sono rifugiato sul tuo seno, come un figlio che cerca protezione dalla madre da tutte le cose negative che la vita gli pone nel corso del suo cammino. Ultimamente, invece, non so cosa sia successo. Non so se stai male, se è un tuo modo di fare che mi hai tenuto volutamente nascosto o se ti sei fatta condizionare dalle persone che ti circondano, ma la realtà dei fatti è che non ti amo più. Continua »
Napoli e Palermo sono due città assai legate tra di loro. E non solo per la musica neomelodica, per Gigi d’Alessio che a Palermo è trattato come Tony Colombo e viceversa. Lo dice la storia, quella delle due Sicilie, nonché il modo con cui i palermitani sono ospitati a Napoli. Sì, lì noi siamo “fratelli” e respiriamo aria di casa. Lì il codice della strada è uguale al nostro, dove il giallo non ti dice di stare fermo ma di accelerare e le precedenze sono regolate dal “chi passa primo, vince”. Lì riesci a parlare in siciliano con un napoletano che ti risponde con il suo dialetto. Meraviglioso. Lì dove la pizza… No, in questo caso no. Quella napoletana è più leggera di quella palermitana. Sotto al Vesuvio è digeribile in maniera naturale, da noi ci vuole spesso il Maalox. Continua »
Milano, Parigi, Londra, New York. Ok, consideratele pure le capitali della cultura, patrie di storie e civiltà, avanguardiste fin dal cassonetto dei rifiuti e masticatrici di design a 32 denti. Ma perché quest’esclusiva della moda proprio a loro? Siamo pronti pure noi. Mamma Palermo non conosce il bon ton a tavola perché preferisce mangiare cibo da strada con le mani direttamente per strada, non rispetta le regole al volante perché è donna… Ma sui tacchi a spillo cammina benissimo. Palermo è una milf, genitore di figli già grandi ma piena di fascino. Fascino clandestino, occulto, vanitoso, espresso segretamente nei volti di chi ha messo al mondo. E allora perché la settimana della moda la organizzate solo lì?
Siamo pronti. Liberté, egalité, socialité, pure noi vogliamo una Palermo Fashion Week! Abbiamo l’outfit giusto per far parte del circo della moda. Per certi eventi, infatti, è fondamentale indossare il capo esatto, con l’accessorio esatto, nel luogo esatto. Qua siamo tutti veri e propri trend setter: gli occhiali neri dalla montatura spessa da nerd, ci sono. La bicicletta da paladini dell’ecosostenibilità pure. Nessuno si veste total black effetto lady Diabolik, anzi. Il floreale vince su tutto, a seguire scacchi, colori pastello, ma anche fluo, jeans e borchie, e pelo di pelliccia (ovviamente sintetico). Continua »
Biagio Conte, il missionario laico che si occupa dei poveri della città che aveva annunciato di volere chiudere la Missione di Speranza e Carità e si era ritirato in montagna (poi era stato avvistato in città con una croce), è tornato nella sua Missione.
Nei giorni scorsi si era raggiunto un accordo è stata confermata la disponibilità da parte della Direzione Regionale del Demanio a trasferire al Comune, che li assegnerà alla Missione, i locali di via Decollati.
Conte ha confermato che proseguirà la sua attività in sostegno dei più poveri.
La foto ideata dalla palermitana Giorgia Butera sul fenomeno delle spose bambine è stata scelta per la campagna di sensibilizzazione Sono una bambina, non una sposa dell’Onu. Continua »
1. La preparazione nel leggio del testo della canzone successiva mentre sei sul finale della precedente.
Consiglio > impara le canzoni a memoria che è certamente meglio e soprattutto non distrarre chi ti guarda proprio sul finale di un pezzo….che in teoria è il climax.
2. I troppi finali delle canzoni con l’assolo di batteria rallentato con rullata finale.
Consiglio > se lo fate durante la scaletta qua e la e soprattutto nel pezzo finale ha un senso, ma ripeterlo quasi ad ogni pezzo toglie pathos a quando realmente servirà farlo, quindi meno lo fate e meglio è.
3. Chi parla troppo fra un pezzo e l’altro.
Consiglio > il pubblico vuole sentirti cantare, se non hai nulla di realmente interessante da dire sul pezzo che interpreterai meglio non parlare allora.
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Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha conferito la cittadinanza onoraria a Gino Strada, fondatore dell’associazione umanitaria italiana Emergency. Continua »
Il Teatro Biondo, si sa, è il teatro stabile della città di Palermo. E di stabilità negli anni ne ha ammassata tanta, tantissima, fin troppa. Da un anno con l’insediamento del nuovo direttore Roberto Alajmo, che questo blog ben conosce essendone stato scrittore, il processo è stato quello di alleggerimento, di apertura. Come le finestre sornione del teatro che per anni hanno guardato con sguardo pigro la trafficata via Roma, e che finalmente da un po’ di tempo a questa parte respirano e si spalancano.

È stata sequestrata la rosticceria Ganci – Graziano di via Ferri dopo che è stato riscontrato che i frigoriferi avevano mensole arrugginite e con il termostato non funzionante, sono stati rinvenuti diversi alimenti in cattivo stato di conservazione e nei locali c’erano insetti e scarafaggi. Sul piano di lavoro, giacevano insieme detergenti e alimenti per la preparazione dei cibi.
È stato anche accertato un allacciamento abusivo per l’approvvigionamento di energia elettrica.
La multa è stata di cinquemila euro. Il sequestro è stato disposto per tutelare gli esercenti in regola che altrimenti subiscono la concorrenza sleale nell’ambito della stessa categoria.
Negli anni ’80, quando il Palermo giocava nei campi ostici e antipatici della serie C, esistevano solo tre squadre nell’immaginario calcistico dei bambini: Inter, Juventus e Milan. E nell’epoca in cui le partite si ascoltavano alla radio e si attendeva il 90° minuto con Paolo Valenti per vedere le azioni più importanti e soprattutto i goal, i giocatori più forti e talentuosi erano dei semidei a cui si sognava di rassomigliare quando si calciava un Super Santos contro la saracinesca di un box perché, come per magia, non era Tizio o Caio che aveva “segnato” ma Matthäus, Baggio o Van Basten. E non c’era niente di più bello che andare all’indomani a scuola quando la propria squadra vinceva contro un’altra delle “strisciate”: il lunedì, infatti, non era poi così male se c’era da “sfottere” il compagno di scuola, così da guardarlo dall’alto verso il basso. Al contrario, in caso di sconfitta, meglio tentarle tutte per assentarsi e, il giorno dopo, fare finta di nulla. Continua »
2006. Anno in cui il “cielo è azzurro sopra Berlino”, di gol e sorrisi tricolore. Ma anche di pianti monocromo per l’ultimo giorno di scuola.
Nella notte, lo spirito del professor Keating ha fatto sosta qua, a Palermo, regalandomi un “sogno di una notte di mezz’estate”.
2014. Anno del primo giorno di scuola in amarcord. Ricordo ancora l’odore degli alberi all’ombra del liceo Garibaldi. Sbircio curiosa. Voglio rivivere per un giorno le mie vecchie abitudini. Robin, regalami “l’attimo fuggente” e al diavolo carpe diem!
Ma… Ganci ha chiuso – resterò a pancia vuota senza il proverbiale rollò – e i miei compagni hanno l’iPhone in una mano, la bretella della cartella monospalla nell’altra. E il Nokia? Continua »
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