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venerdì 11 ott
  • La signora Giulia, “senzacasa” gentile, a piazza Magione

    Un povero fagotto di rifiuti lasciato su un muretto, vivo quel tanto che basta perché riesca a sostenere uno sbrindellato parapioggia ombrello. L’unico “tetto” che da mesi protegge dal sole quel medesimo fagotto umano ed evita al suo umanissimo paio di braccia ulcerate di peggiorare definitivamente. Un fagotto che però respira e parla. E che, provvisoriamente messo là, su un concio di tufo ai margini del prato scomparso di Piazza a Piazza Magione, a chi glielo chieda risponde di chiamarsi Giulia e di avere già passato i 65 anni. Una palermitana che dopo questa terza estate di Kals’Art – rassegna che in Comune hanno detto di voler condurre in economia proprio per devolvere somme maggiori agli indigenti di Palermo che furono cari a quel tribuno dei poveri che fu Salvatore Raia (se ne ricorda ancora qualcuno?) – ora si prepara a quello stesso modo e in quel quartiere ad affrontare anche l’autunno. Sempre, giorno e notte, sulla pietra gialla che si sfarina al margine del prato scomparso della Magione. Dove Giulia stamattina aveva l’aspetto cui ho accennato. Con la sola differenza che presto il suo parasole si trasformerà necessariamente in parapioggia. A meno che lei non decida di buttar via qualche decina dei sacchetti di plastica rigonfi dei quali ha stipato una grossa auto, abbandonata in quel punto della strada come lei, e riesca ad infilarsi dentro, al loro posto. Eppure Giulia è sempre gentile e sorride ai passanti che s’interessano a lei. E che stanno ad ascoltarla in silenzio quando racconta del modo in cui la stanarono dallo scantinato di un vicolo in salita, dalle parti di San Domenico. Con la benzina e le fiamme che la costrinsero ad una lunga degenza in ospedale. I suoi tratti si induriscono solo quando qualcuno le chiede se ha bisogno di denaro o glielo offre. Gli euro non li accetta ma in cambio chiede inevitabilmente: “Ma lei, invece dei soldi, una casa me la potrebbe dare ?”. E aggiunge che è solo una modesta abitazione, però con l’acqua corrente, tutto quello che servirebbe a lei che ora può solo contare su qualche occasionale doccia in casa delle suore avvolte nel sari bordato d’azzurro. Ciò che le consentirebbe di poter finalmente disporre anche di un’identità certa. Dato che a quella che fornisce dobbiamo solo credere. Non potendo lei esibire alcun documento a conferma. Nessun impiegato comunale le rilascerebbe, infatti, una tessera dove il recapito potrebbe essere indicato come un “muretto di piazza Magione, dietro l’abside della storica chiesa, quinto cipresso a destra”. Di lei ci siamo interessati in parecchi e ne abbiamo scritto su giornali letti da tutti. E dobbiamo pensare, anche da quanti preparano la rassegna stampa per Sindaco e giunta. Ci chiediamo infatti se il “silenzio” municipale sulle notizie largamente diffuse circa la “sedicente” concittadina Giulia Consales – vedova, probabilmente di anni 65, senza recapito ma con la fissa dimora di cui abbiamo detto – non sia anche un autorevole silenzio assenso, da parte di Chi di competenza, al permanere ineluttabile dello status dolente della Signora Giulia.

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  • 3 commenti a “La signora Giulia, “senzacasa” gentile, a piazza Magione”

    1. Purtroppo non c’è granchè da commentare…c’è solo da indignarsi…

    2. Cmq, conosco Giulia, sono di Palermo anch’io, e il fatto e che Giulia non vuole farsi i documenti per cosi prendere la pensione e sbloccarsi da quella situazione che a lei secondo me piace.
      Giulia fù ospitata da delle suore le quali volevano che lei si facesse la residenza lì e cosi anche i documenti e poi l’avrebbero aiutata per una casa, ma lei a questo a rifiutato.
      Però dice a molti che vuole avere una casa ma non vuole sbloccarsi.
      Ormai dopo un pò ho capito che nella mente di Giulia non c’è la voglia di tornare ad occupare nella società un posto diverso da quello di essere una senzatetto che si lamenta di non avere una casa ma non riesce a sbloccarsi da questa situazione perche in realta a lei piace stare in strada.
      Un altro al suo posto che vorrebbe uscire da questa situazione con l’aiuto avuto già l’avrebbe fatto da tempo.
      Concludo se qualcuno non mi crede vada a conoscerla, poi in Giulia non ho mai notato gentilezza anzi al contrario è molto bisognosa di questa dote.
      Vi saluto.

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