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martedì 19 mar
  • Ripristinato il manifesto di Libero Grassi sfregiato

    Il manifesto di Libero Grassi sfregiato Il manifesto di Libero Grassi ripristinato

    È stato ripristinato oggi il manifesto in memoria di Libero Grassi che ogni anno viene riscritto dai familiari e affisso in via Alfieri, dove venne ucciso dalla mafia. Il manifesto era stato sfregiato nella notte da ignoti. La famiglia Grassi e Addiopizzo deprecano l’accaduto e invitano Palermo «a riflettere su un preoccupante ritorno a gesti di violenza e disprezzo».

    Palermo
  • 5 commenti a “Ripristinato il manifesto di Libero Grassi sfregiato”

    1. A volte sogno e vedo la mia Palermo di tanti anni fa’ e vorrei non vedere lo scempio di adesso,di quello che ne hanno fatto.Ma non voglio chiudere gli occhi o girarmi dall’altra parte e far finta di niente.E vorrei che il governo attuale ci aiutasse a liberarci dal letame che, purtroppo, abbiamo ancora addosso e ci sovrasta,togliendoci il respiro e la voglia di vivere e di andare avanti.Sono stanca dei soprusi e degli organi cosiddetti “competenti”che si girano dall’altro lato e che rimangono inerti dinanzi a dei delinquenti che ti rubano e ti distruggono tutto il lavoro di sacrifici che tu hai fatto!!Cara Signora Grassi,mi dispiace e sono piena di dolore e rabbia e prego Iddio che un giorno i nostri figli e nipoti non debbano sopportare quello che stiamo attualmente vivendo.La saluto affettuosamente,Francesca L.

    2. Lo sfregio al manifesto che ricorda Libero Grassi è senz’altro un gesto vergognoso e deprecabile.
      Per quanto possa sforzarmi, mi viene difficile però immaginare uno dei boss della cupola che ordina tale gesto.
      Si tratta molto più probabilmente allora solo della stupida opera di vandalismo di ragazzini senza cervello, coscienza e sentimento che, non avendo null’altro di più intelligente e decente da fare, si son dedicati, anche per soli pochi secondi, ad un’azione della quale (ne sono sicuro) neppure immaginano i gravi risvolti culturali e di significato che altri avrebbero potuto attribuigli. Credo che non serva dunque enfatizzare più del necessario il gesto in se quanto riflettere sulla gravissima condizione di subcultura in cui si ritrova oggi una parte certamente considerevole della nostra gioventù cittadina alla quale mancano riferimenti positivi e certi oltre a lavoro (o prospettive di lavoro), spazi, giochi e quant’altro. Don Pino Puglisi, del resto, ha dedicato la propria vita proprio a questo. Al tentativo di colmare, almeno una parte, di quel vuoto interiore ed esteriore che purtroppo caratterizza i giovani ancorchè dei quartieri più degradati. In questa Palermo occorrerebbero dieci o cento Padre Puglisi ma purtroppo anche l’unico che avevamo ha pagato da solo il desiderio di aiutare i giovani più sfortunati di questa bella ma assai problematica città nella quale, tra l’altro, stiamo recentemente anche assistendo ad una preoccupante ed allarmante recrudescenza del fenomeno del racket, nell’indifferenza istituzionale e persino dell’intelligentia culturale. Le famiglie non hanno spesso ne la possibilità ne il necessario bagaglio per educare diversamente i propri figli, la scuola e le istituzioni latitano, il volontariato ha carenze di risorse umane ed economiche ed ecco allora che non ci resta altro (forse) che stare a guardare e sperare in un miracolo della nostra Santa Rosalia.

    3. ORA Sì CHE CAMBIA TUTTO

    4. L’HANNO STRAPPATO DI NUOVO…I BASTARDI

      ma NOI

      SIAMO TESTE DURE E LO RIATTACCHEREMO.

      pequod del COMITATO ADDIOPIZZO

    5. Grandissimi ragazzi… loro lo staccheranno altre 1000 volte e voi glielo riattacherete altre 1001 volte!
      e se finisce la carta ve la portiamo noi di Catania!
      Sa COMITATO ADDIOPIZZO CATANIA

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