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Archivio del 27 Settembre 2006

  • Sui doppi sensi

    Vi sarà capitato che qualcuno abbia scherzato “pesante” con voi e che per non incorrere nel vostro giusto disappunto si sia mascherato dietro un doppio senso, obbligandovi a stare al suo gioco.

    Ci sono doppi sensi sottili, arguti, altri invece da caserma, volgari: ciò dipende, oltre che dall'”eleganza” dell’argomento trattato anche dal grado di ambiguità, di indeterminatezza che si riesce a mantenere.

    Tanto più un doppio senso è indecidibile tanto più è sottile e ben riuscito.

    Il doppio senso di sicuro prevede che ci siano due interlocutori, un emittente che costruisce il suo discorso più o meno ambiguo e un destinatario a cui tocca di decifrarlo.

    Se ci riflettete, però, il doppio senso implica sempre la presenza di un terzo personaggio, uno spettatore, che, osservando la scena, in complicità con l’autore del doppio senso, se la gode divertito.

    Il vero destinatario del doppio senso, quindi, non sarebbe il secondo interlocutore bensì il complice, lo spettatore che guardando la situazione se la ride.

    La maggior parte dei film comici funziona così.

    C’è anche un problema di valori in gioco: il primo interlocutore e lo spettatore sono complici, in quanto si riconoscono sugli stessi valori la cui interpretazione, invece, mette in difficoltà o in imbarazzo il destinatario apparente.

    Se volete un esempio di questo tipo di situazione e avete pure voglia di farvi due risate, potete guardare questo video.

    Ecco questa premessa per dire che il doppio senso delle magliette di Cuffaro cerca la nostra complicità: non solo la “mafia fa schifo” ma soprattutto “La libertà è cosa nostra”.

    Siete sicuri di voler aderire all’ambiguità costruita ad arte attraverso questo tipo di comunicazione? Siete sicuri di volervi fare le due risate che l’ironia di questo messaggio propone?

    Io riesco solo a vergognarmi dei doppi sensi costruiti sulla positività della mafia, senza ambiguità combattendo la quale tanti palermitani onesti sono morti.

    Sicilia
  • How is made the… …b(w)est ham

    How is made the... ...b(w)est ham

    Ormai la questione delle magliette sta diventando una telenovela. Riccardo Vescovo di Ateneonline mi ha appena mostrato l’ennesima t-shirt che circolerà in occasione di PalermoWest Ham. Rappresenta due maialini che si accoppiano con la scritta (maccheronica) «How is made the… …b(w)est ham» («Come viene fatto… …il miglior prosciutto», con doppio senso sul nome della squadra avversaria).

    Palermo
  • Lavori al Castello a mare

    Partono i lavori per rendere fruibile il Castello a mare. Nascerà un parco attorno ai resti dell’antica fortificazione e continueranno gli scavi per far emergere i resti delle strutture murarie, già parzialmente visibili, del maschio arabo. Saranno restaurate le parti superstiti e si ripristinerà anche la vista sul mare abbattendo alcuni capannoni industriali. I lavori sono stati presentati dal sindaco Diego Cammarata, dalla sovrintendente Adele Mormino, dal presidente dell’Autorità portuale Nino Bevilacqua e dall’assessore al centro storico, Mario Milone.

    Castello a mare

    La foto è tratta dal sito Palermo nel medioevo.

    Palermo
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