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sabato 20 apr

Archivio del 16 Novembre 2006

  • Cuffaro ospite ad AnnoZero

    Salvatore Cuffaro

    Il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro sarà ospite stasera dalle 21:05 su Rai Due nella trasmissione di Michele Santoro AnnoZero.

    AGGIORNAMENTO: i pubblici ministeri di Palermo Gaetano Paci e Antonio Ingroia quereleranno per diffamazione il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro ritenendo «infamanti e gravemente lesive della dignità e correttezza professionale» le dichiarazioni rese nel corso della puntata.

    Sicilia
  • Tre secoli di carcere per “Grande mandamento”

    Il gup di Palermo ha inflitto condanne per circa tre secoli di carcere ai 46 imputati dell’inchiesta “Grande mandamento” coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dai pubblici ministeri Michele Prestipino, Marzia Sabella, Nino Di Matteo e Lia Sava. I condannati sono legati a Bernardo Provenzano. I reati vanno dall’associazione mafiosa alle estorsioni.

    Benedetto Spera dovrà scontare 28 anni, 18 anni sono andati al boss di Bagheria Onofrio Morreale e 13 a Nicola Mandalà, che aveva organizzato il viaggio in Francia di Provenzano per motivi medici. Sono stati condannati quattro imprenditori ed è stato assolto Giovanni Napoli, ritenuto uno dei “postini” dei pizzini.

    Palermo
  • Senza Oreto

    Fiume Oreto

    L’Oreto è una fogna a cielo aperto, una volta era un fiume. Un corso d’acqua che scendeva da Altofonte fino alla valle cittadina dove, tra sterpi e rovi, e tra muschi e sassi, e su sponde mal messe, donne e ragazzini giocavano a lavare. Alcuni si riposavano sotto le fronde, mi dicono che qualcuno pescava. Gli altri due fiumi urbani, Kemonia e Papireto, sono stati, nel tempo, interrati, coperti, scomparsi, e su di loro è stata costruita altra città. Quegli alvei sono adesso fiumi di gente, o solo balzi torrentizi di carusi sui motori. Non c’è via di mezzo per l’Oreto: o lo si salva, o lo si sotterra. Per salvarlo bisogna muovere il senso civico, le responsabilità, i doveri condivisi e poi un’etica del proprio tempo, le politiche, le idee, le persone. Cose difficili, con cui non abbiamo più nulla a che vedere. Per farlo sparire bisogna soltanto continuare a coprirlo di immondizie, fino al collo. Coprirle e compattarle. Terra, sabbie, ghiaia, e alla fine un bel cappotto di asfalto, una strada a scorrimento veloce, parcheggi e alberi rinsecchiti, una nuova strada su cui si affacceranno i culi delle case a vomitare la loro storia e la loro impossibilità di girarsi dall’altra parte. A voi la scelta!

    Palermo
  • Nés fatigués / Nati stanchi

    Era da circa un mese e mezzo che dividevamo un simpatico appartamento nel centro di Toulouse quando successe il fatto.
    La sorte mi aveva assistito ed ero riuscito a trovare un ragazzo francese che si accollava me come coinquilino senza avermi mai visto (viva internet!!!), e che per giunta parla un ottimo italiano, potendomi così insegnare il francese in scioltezza (ero partito da Palermo conoscendo solo oui et non…).
    Dicevo, neanche un mese e mezzo gli ci sono voluti, e una mattina mi dice: “Ho capito! Tu sei pigro!!!”.
    Nel frattempo stava arrivando una sua amica e così, un giorno a pranzo, due francesi hanno imparato il concetto cardine della nostra natura: la Lagnusia. Continua »

    Ospiti
  • Inaugura “di Arte un Sorso”

    Oggi alle 17:30 nello spazio Ducrot dei Cantieri culturali alla Zisa (via P. Gili, 4) inaugura la mostra di Arte un Sorso, ideata e progettata da Carlo Albert Sausa. Gli artisti Nicola Busacca, Giovanni Castiglia, Antonio Dimino, Gabriele D’Acquisto, Giovanni Leto, Franco Lo Cascio, Paolo Madonia, Manlio Noto e Domenico Zoro espongono quadri e sculture che gli ospiti potrammo ammirare bevendo i vini delle cantine Calatrasi.

    “di Arte un Sorso”

    Palermo
  • Di nome faceva Michela

    Una volta ero a Pantelleria per un servizio. Era un fine primavera trionfante e l’isola brillava come un diamante grezzo. Avevo trascorso tutta la giornata ad andare in giro per incontrare le persone con le quali mi serviva parlare per scrivere il mio articolo e la sera asciugavo i miei sudori fisici e mentali esposto al debole Scirocco che bighellonava tra i tavolini di un bar sulla piazzetta. Serviva ai tavoli una ragazza piccolina in jeans e maglietta. Era una delle tante, tra ragazzi e ragazze, che venivano sull’Isola per i lavori stagionali cercando di coniugare lavoro e vacanze. Ma a lei non sembrava andare molto bene. Io potrei stare ore seduto a un bar a cucire addosso a chi passa una storia. Così lo feci con lei e fu facile. Continua »

    Sicilia
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