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giovedì 28 mar
  • 14 commenti a “Ciao Giuseppe”

    1. Una perdita grande. Artistica e umana.

    2. Un dolore tremendo la tua scomparsa grande Leopizzi,spero che questa città adesso si ricordi di te ancor di piu’ di quando eri vivo.Di te mi rimane un ricordo musicale che tu stesso mi hai regalato il cd con le musiche del corto di Bibi Bianca dal titolo -Giovanni-del 2002.Addio anzi arriverderci grande musicista Leopizzi.

    3. Sì come no, come per un altro amico che ho cercato di ricordare, e dove mi ha portato questo desiderio di rendere stabile il suo ricordo ? Giuseppe Li Causi sa di “chi” parlo.
      Giuseppe questa città è peggio di Saturno, NON DIVORA SOLO I SUOI FIGLI, LI DEFECA VIA!

      Scusa la freddezza, ed è tremendo sentire che Leopizzi ci lascia e si prende solo trenta righe sul quotidiano locale.

      e basta

      ma forse è meglio così’
      forse è meglio ricordare e avere sempre in sè gli amici piuttosto che lasciarsi andare a “sforzi e sfarzi” da spettacolarizzazione
      forse è meglio davvero volere bene sinceramente alle persone anche quando non ci sono più, dentro di sè, senza il bisogno di dover ricorrere ad omaggi, tributi ed altro, magari a volte strumentalizzati.

      forse si può essere ancora umani.

    4. sinceramente non conoscevo Leopizzi,ho cercato di colmare la mia ignoranza in modo assai veloce e rapido,leggendo qualcosa qui e lì,il che mi porta a pensare che non ho colmato proprio niente,ho solo trovato qualche cenno su di lui.
      Quello che mi accomuna a questo personaggio è la passione per la medicina,anche se poi ha seguito una passione che sentiva più forte,che lo chiamava con una voce maggiore.
      Vorrei che questo fosse un esempio per tanti giovani medici,come me,utile per non dimenticare che non si deve mai scindere la scienza dall’arte,dall’umanità,dalla disponibilità…..Giuseppe Leopizzi sembra l’esempio di come tutte queste qualità possono convivere!!!
      Dico sembra,ripeto,perchè non conosco bene il personaggio…
      curare qualcuno con la stessa aromonia e serenità delle note musicali,allevia il dolore e rende più efficace la terapia!

    5. Grande uomo della nostra cultura.
      E’giusta la rabbia per il fatto che non lo si è considerato da vivo o per lo meno non gli si è dato il giusto peso. Non è però neanche giusto, in questi momenti, montare una polemica.Non l’ho conosciuto personalmente, ma tramite mio padre, suo collega.Vivrai per sempre attraverso la tua musica.Hai costruito un ponte magnifico tra due culture lontanissime, la nostra e quella celtica. Un ponte che ha assottigliato ogni tipo di differenza e ha trovato il segreto della magia, ritrovabile in ogni luogo della terra.Grazie.
      Addio Giuseppe

    6. nessuna polemica, infatti non lo è.
      E’ il mio rabbioso sì ma punto di vista personale, ed è legittimo come il tuo se vuoi come qualsiasi altro.
      Io sono uno che ha cercato di ricordare e di omaggiare un grande personaggio a Palermo, e me l’hanno davvero mandato di traverso.
      “Palermo non ti stupirà”
      e chiudo il mio commento polemico, ma non polemica.

    7. Addio Giuseppe, da chitarrista come te ti auguro un buon viaggio…riposa in pace.

    8. La musica rimane. Sono stata portata a un concerto degli Aes Dana nel 99 e da allora cercavo di non perdermene uno. Molte persone conoscevano Leopizzi, anche se non era famoso, ma poi, la fama che cosa è? La cosa importante è che con la sua arte ha reso questo mondo (e questa città) un po’ più bella di come l’aveva lasciata. La sua musica non muore. E nemmeno lui: è da qualche parte lassù e suona…
      (il resto tocca a noi vivi…)

    9. Ho conosciuto Giuseppe tanti anni fà in occasione del matrimonio di un amico in comune; da musicista ho apprezzato le sue doti e da uomo ho apprezzato la sua “pacatezza”.
      I nostri percorsi musicali (suono anch’io) non si sono mai incontrati ma ho sempre seguito da lontano il suo cammino.
      Posso solo ringraziarlo per tutto quello che ci ha lasciato.
      Un saluto

    10. Un ricordo: ho conosciuto Giuseppe nella fare in cui stavo scoprendo e sperimentando l’arte della manipolazione delle Polaroid. Ne scattai e manipolai alcune ai loro spettacoli (degli Aes Dana e del duo Leopizzi – Guzzo) e lui ne fu entusiasta. Tanto che mi chiese se poteva inserirle all’interno del suo disco Gelkhamar. Naturalmente accettai. Non immaginavo di star facendo la nostra prima e ultima cosa insieme! Lui apprezzava le mie sperimentazioni ed io le sue associazioni e ibridazioni musicali. Una sera che con il mio compagno Giancarlo, anche lui fotografo e mio maestro di Polaroid, lo raggiungemmo ad un concerto a Carini, ci presentò al pubblico come grandi maestri di Polaroid. Ne fui commossa. Alle persone entusiaste darei tutto. L’entusiasmo e la passione sono l’unico vero scopo della vita. Purtroppo non ho avuto il tempo di dargli altro che sei foto.

    11. Troppo tardi, lo so.
      Ma il dolore, a volte, ci mette tempo a manifestarsi in tutta la sua tristezza.
      Solo adesso se nto di poterne parlare.
      Non ero uno dei suoi più intimi amici. Lo conoscevo per interposta persona però mi piaceva; prima di tutto come persona, poi come musicista. Era semplice, sorridente, infondeva sentimenti positivi… era proprio una bella persona.
      Una volta, non molto tempo fa, c i siamo incontrati in un pub,a Petralia Sottana, con Rosellina dovevano fare una serata; mi ha detto: hai le armoniche con te? E io: si! Valle a prendere mi disse. Le presi e quella sera, pensate: lui, Rosellina e io a improvvisare blues…. é stato bello.
      Grazie Giuseppe, ti piango ora.
      Lio

    12. Ciao Giuseppe,
      è trascorso un anno da quando ci hai lasciati ma sei sempre presente nei nostri cuori.

    13. […] esempio di musicista innovatore e archeologo. E su questa notizia mi fermo. Ho visto ieri che su Rosalio, un blog di enorme popolarità, c’erano pochissimi commenti dedicati a questa perdita. […]

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