Palermo is burning, seriamente
O ventunenne palermitana, quando dieci anni fa ero io ad avere ventun’anni pensavo che tu, bambina di allora, mi avresti preso in giro oggi. I miei genitori prendevano in giro i “matusa” e io inorridivo sentendo i ragazzi degli anni ’80 dire “torsolo di cattiva effigie” (era una battuta del tempo) invece di “trunzo di malafiura”. Eppure è così, si cresce, i sociologi ci chiamavano generazione X perché eravamo un po’ indefiniti e poi siete arrivati voi, che siccome eravate ancora indefiniti siete stati etichettati con la Y, la Y della vostra generazione, quella prima della net generation. Mi aspettavo che ridessi di me, dei miei Daft Punk e dei miei cartoni giapponesi. Invece, ironia della sorte, io guardo te e sorrido delle tue manie e dei tuoi comportamenti. Quasi penso che noi non fossimo così leggeri, ma deve essere quel primo capello bianco cresciuto su una parte della corteccia che si è fatto strane idee a influenzarmi. Ti abbiamo scritto anche una canzone che è diventata un fenomeno virale sulla Rete e si chiama Palermo is burning, quella che si scarica da Rosalio. Continua »
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