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venerdì 13 dic
  • Reality ship

    Liberty Tug

    Se una sera vi chiamano e vi prospettano, “che fai dal 14 al 19 novembre?, ti va di partire su un rimorchiatore del ’48?, una pittrice e un regista hanno già detto di sì, non è che soffri il mal di mare?”, voi che rispondete? Ci devo pensare? Da piccola giocavo sempre ai pirati. Ho detto subito di sì, mi sono assicurata che la barca in questione, il rimorchiatore navetta Liberty Tug, fosse completamente restaurata, e ho domandato “non è che ci allontaniamo troppo?”. L’ idea del viaggio per mare è venuta a Guido Agnello, quello de La coppola storta e della fondazione Palazzo Intelligente, che s’è inventato un modo nuovo di promuovere il settore ittico siciliano (il progetto è finanziato dal Dipartimento Pesca dell’Assessorato Regionale della Cooperazione, del Commercio, dell’Artigianato e della Pesca), mettendo personaggi differenti fra loro per preparazione e competenze su un’imbarcazione che parte da Palermo e farà tappa in alcuni caratteristici porti siciliani dei borghi di Aspra, Porticello e dell’isola di Lipari. La trovata è piaciuta così tanto che su Il Foglio del 7 novembre Vincino ci ha dedicato una vignetta.

    Vincino e il Liberty Tug

    Pare che mangerò moltissimo pesce nei prossimi giorni, che scriverò parecchio e respirerò tanto iodio, ma soprattutto dividerò il mio punto di vista sul viaggio con un regista – Paolo Lapponi che a bordo realizzerà un film-documentario insieme all’operatore Paolo Maselli –, con la pittrice belga Pascale Colbert, che dipingerà degli acquerelli, e con Guido, Francesca Vuturo, ed Elena Beninati, e naturalmente con l’equipaggio, quello vero che manda avanti la barca, nomino per tutti il capitano Nino Lo Cicero (magari dimentico qualcuno, ma mi rifarò in seguito, giuro!). Una specie di reality ship, perché a bordo vi convive gomito a gomito, si dorme, si naviga, si imparano un sacco di cose. Ad esempio non sapevo nemmeno che esistesse un “museo dell’acciuga”, lo visiteremo il primo giorno e si prevedono assaggi. L’idea è di trasformare l’esperienza di marinaia in un libro, un diario, un “viaggio alla scoperta del pescato siciliano”. Nei prossimi giorni aspettiamo ospiti con cui condividere l’esperimento, e riscoprire l’atavico rapporto uomo-pesca-ambiente, davanti a un bel paesaggio, e a un piatto che profuma di mare, che viene sempre meglio. Per info mail palazzo.intelligente@yahoo.it.

    Ospiti
  • 2 commenti a “Reality ship”

    1. Mangerai benissimo perchè Nino oltre ad Essere un fantastico comandante è un cuoco eccellente – Vincenzo, il tecnico motorista, detto Cina (guardandolo negli occhi capirai il perchè) è di una simpatia disarmante e quindi anche le chiacchere e le risate sono assicurate…e poi le storie…le loro innumerevoli storie…sono fantastiche..e sentirle raccontate da loro due che lavorano insieme che sono amici da decenni è sicuramente un’esperienza che ti arricchirà parecchio…

      Occhio solo al mare..il Libery Tug ha un fascino che ti travolge..trasuda storia da ogni cabina ed in ogni angolo, (pensa che si mette in moto con un sistema a scoppio con delle bombole in sala motori, il lavoro che una volta faceva la vecchia caldaia a carbone…e che tra cabina di comando e sala motori si comunica con il vecchio tubo in ottone..)…però, è un rimorchiatore…e a dire la verità, un po balla, soprattutto se prende vento.

      Il rumore del motore ascoltalo bene, ti sembrerà di assistere ad uno dei concerti Jazz più esclusivi di tutti i tempi.
      Buon viaggio.
      e divertiti.

    2. dany, allora parti?
      bene, forse ci voleva, e magari ci vorrebbe anche per me…Solito, grande bacione, e a presto, tvb.

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