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sabato 20 apr
  • 18 commenti a “Quattro assessori comunali si dimettono per candidarsi”

    1. Tanto per cpire l’attaccamento di qusti personaggi alla amministrazione della Cosa Pubblica. Aricò è assessore alle aziende partecipate. Che non versano proprio in ottime condizioni economico-finanziarie. Basta guardare i bilanci. L’assessore al ramo se ne va quando era necessario cercare una riforma alle stesse aziende. Ma va bè. Vuoi mettere quanto è cool il dirigibile che piantò in Piazza Croci.
      Poi c’è il grande Jimmy D’Azzò. Anche questo abbandona la nave a due mesi dall’avvento della ztl videosorvegliata a Palermo. Di cui è il padre. Come dire: lancio la pietra e nascondo la mano.
      Il voto utile è NON VOTARLI.

    2. D’azzo prima fa danno e poi non vede compiere la sua bellissima opera??? bravo!

    3. certo dopo che RICATTA UN’INTERA CITTA’: “o ti compri l’auto nuova euro4/5 entro un anno o non puoi tornartene a CASA TUAAAAA!!!!!” si candida da un’altra parte….. proporrei l’alaska!…così magari non fa danni!!!!!

    4. E’ incredibile! Sole tre mesi fa tutti questi “politici” chiedevano il nostro voto per “risollevare Palermo” e ora, vista la poltrona libbera *più comoda*, ci chiedono ancora un voto! Cosa hanno potuto fare per Palermo in 3 mesi??

      E non parlo solo dei politici citati nell’articolo ma di tutti! Guardate un pò i cartelloni pubblicitari e troverete da Aricò di AN a Giusto Catania del PRC.

      Ma dignità i politici non ne hanno proprio più??

    5. Le dimissioni di un’assessore sono necessarie per affrontare la campagna elettorale – per evitare strumentalizzazioni o favoritismi dettati dal momento delicato come quello della ricerca del consenso.

      Le cariche tornano temporaneamente al sindaco, il quale, se lo ritiene opportuno, il giorno dopo le elezioni regionali, può riconsengarle ai diretti interessati, anche in caso di ipotetica “acchianata” alla regione.

      Insomma, il 15 aprile potremmo avere un’assessore comunale che è anche deputato o assessore regionale…

    6. gigiottocrew, cosi` ci hai confortato ancora di piu`: evviva! gia` difficilmente si riesce a svolgere bene una funzione pubblica, figuriamoci due!!!aiuto! si salvi chi puo`!

    7. @ gigiottocrew
      grazie per la lezione….. ma non è questo il punto! 😉

    8. nessuna pretesa di dare lezioni….figuriamoci…

      ho solo affrontato il lato tecnico della cosa, per quello morale o comportamentale non proferisco verbo…ci mancherebbe, l’evidenza è davanti gli occhi di tutti…

    9. Il solito brutto vizio.E’ la dimostrazione di come questi individui vedano nel ricoprire cariche pubbliche solo un mezzo per aumentare la propria visibilità pubblica invece di intenderlo come un servizio alla comunità! Se volete votare i loro partiti fatelo ma non votate questi soggetti che incassano ora il vostro voto e poi magari decideranno di dimettersi da deputati regionali (stracciando il patto elettore-eletto) per andare chissà dove. A Strasburgo? A Roma?

    10. PER MAGNONE E KERSAL:
      Ho letto con interesse i vostri articoli e vorrei fare qualche considerazione giusto per incentivare il confronto.
      Magnone, riferendosi ai dimissionari Aricò e D’Azzò, addebita a loro un mancato “attacamento all’amministrazione della Cosa Pubblica”.Non è proprio così…basta avere una conoscenza normativa basilare per sapere che il ruolo di candidato alle regionali è incompatibile con quello di Assessore.
      Sai perchè??Proprio per garantire quella trasparenza della Pubblica Amministrazione che spesso viene messa in dubbio!
      Poi, sempre Magnone, fai un resoconto dell’operato di Aricò parlando di cose che neanche conosci!
      E’ indiscutile che le aziende partecipate non brillano
      per efficenza e i loro bilanci spesso non sono virtuosi, ma Aricò in pochi mesi ha messo in atto un vero e proprio cambio di rotta sulla gestione delle aziende. Un esempio? Il momentanio blocco delle assunzioni per poter snellire e rendere più efficente il pletorico numero di dipendenti delle municipalizzate. Oppure i protocolli per la digitalizzazione delle aziende che comporterà un rapporto più celere con l’utenza, quindi con tutti noi.
      Insomma, non se ne va come dici tu ma anzi dei segnali di riforma in questo settore ci sono. Certo Aricò è un politico, con i tempi della politica, no mago Merlino.
      Circa il dirigibile sono d’accordo con te è proprio cool …una forma innovativa di pubblicità. Se si andasse con lo stesso spirito riformatore e innovativo a ricoprire carire pubbliche, come quello di Aricò, c’è da ben sperare!!

    11. Nemmeno un anno dalla loro elezione, e subito si portano alle regionali.La voglia matta per la poltrona è davvero grande!
      Non dimentichiamo che c’è pure il presidente del consiglio comunale Campagna che si porta alle reginali.

      Tanto se non ce la faranno, Cammarata restituirà loro quanto hanno lasciato.Un esempio lampante è quello di Giovanni Avanti (UDC)…..

      Se uno prende un impegno di 5 anni per cambiare Palermo (così nei volantini di Aricò lo scorso anno), lo deve portare fino in fondo.
      Se dopo nemmeno un anno ti dimetti per aspirare ad una poltrona più grande, vuol dire che a questa gente non gliene importa nulla della nostra città.

    12. Ecco proprio questo, antonio rini.
      E’ iniziato il cambio di rotta. Lo si deve riconoscere. Almeno è uno giovane. Ma è anche ambizioso (è un politico, d’altronde) e adesso se ne va. E le municipalizzate faranno rotta sull’iceberg. Mentre noi staremo a ballare sul titanic. Poi, del fatto che io non sappia certe cose, non ne essere così sicuro.

    13. @ gigiottocrew
      eh magari fosse davanti gli occhi di tutti O_o…. la gente invece non capisce…ieri duecento cittadini zelanti si sono subito fatti fare il pass…. sai che hanno fatto i buoni impieganti altrettanto zelanti??? hanno messo la data di ieri sui pass….i pass hanno una validità annuale… ma entreranno i vigore a maggio… hanno praticamente “rubato” loro due mesi…..
      è il “povero” palermitano che ci va sempre di mezzo!!!!

    14. Premesso che ho poca fiducia nella classe politica di oggi e considerato che non mi sono mai piaciute le etichettature di destra o di sinistra, quando si parla di buon amministrazione della città, volevo lasciare un commento.
      Oggi leggendo il giornale ho notato che la giunta comunale, su proposta dell’assessore Aricò, ha deliberato un atto d’indirizzo che permetterà all’Amat di esternalizzare tutti quei servizi che da sola non riesce a garantire. L’atto prevede la possibilità che la società comunale ceda,senza pagare nulla, la gestione di alcuni servizi ad enti pubblici non economici, come per esempio l’Aci. Un servizio svolto dall’Aci potrebbe essere quello dello scooter sharing che attualmente l’Amat non può attivare e che invece l’Aci potrebbe gestire. Insomma una buona proposta che comporterà un miglioramento dei servizi a costo zero per i cittadini!
      Non conoscevo Aricò ma spero nei prossimi mesi di poter leggere tante altre sue iniziative, come quella di oggi,
      volte a rendere più efficaci i servizi che le municipalizzate offrono alla nostra Città.
      E’ un primo passo ma tante cose restano ancora da fare….

    15. Volevo dire solo una cosa a quasi tutta l’amministrazione comunale, in primis all’ assesore Jimmy D’azzo(ops..ex assessore)ma come si fa a fare una zona a traffico limitato grande quasi quanto tutta Palermo, come si fa a pretendere che se si vuole il pass ed hai un auto euro 1/2 la devi cambiare entro 18 mesi, questi sono proprio ricatti belli e buoni, ma caro D’azzo la colpa non è la sua, la colpa è stata nostra che l’abbiamo eletta e di chi l’ha messa a fare l’assessore, le do un consiglio se non verra’ eletto come consigliere regionale torni a fare il procuratore!!!

      Per quanto riguarda Arico’, io non mi ricordo che nei suoi volantini ci fosse scritto che voleva cambiare Palermo epoi lui da solo come potrebbe fare, riguardo al pallone messo a Piazza Croci la trovo una genialata’, almeno una cosa originale rispetto ai volantini e manifesti che imbrattrino la citta’, spero che porti soluzioni innovative anche se verra’ eletto alla regione, altrimenti tornera’ a fare l’assessore che se non sbaglio stava facendo un egreggio lavoro

    16. Qui si perde di vista l’obiettivo.Aricò, D’azzo sono solo co.co.pro. Scusatemi la battuta. Dovrebbe essere proprio cosi’. Noi, gli elettori, siamo datori di lavoro – in questo caso di poltrone – diamo incarico a questi co.co.pro. e se alla fine non raggiungono l’obiettivo, non gli rinnoviamo il contratto.
      Sono sempre le stesse persone. Pensate un munito e riflettete: se volete essere candidati voi stessi in qualche partito, occorrerebbe non la semplice dimostrazione dei programmi elettorali, ma la raccomandazione di qualche politico per farvi fare politica. E’ assurdo

    17. BEN DETTO LUIGI!!

    18. antonio rini il punto era un altro. Dovresti migliorare le tue capacità discorsive e soprattutto di comprendonio. Se devi ribattere almeno ribatti su ciò di cui si parla. Nessuno ha detto che il tuo Aricò non ha fatto nulla durante il suo breve mandato, ma si recrimina il fatto che troppo spesso i nostri politici abbandonano le loro cariche x obiettivi ben più prestigiosi. Nulla da obiettare da parte mia, anzi a volte fanno anche bene (come in questo caso) perchè portano la loro competenza e la loro serietà dove serve.

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