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lunedì 2 dic
  • Buonu sarbatu e malu circatu

    Noi, qui a Palermo, non abbiamo l’Ikea e questo ci rende privi di una importantissima categoria di oggetti utilissimi per mettere ordine tra gli oggetti di casa.
    Cercando bene nei negozi di articoli casalinghi in verità è possibile trovare le scatole di carton-plastica, le scarpiere in simil-cerata et similia, ma…che è la stessa cosa dell’Ikea??? Comprare un porta calzini in un posto che non è l’Ikea non ci convince, non lo vediamo neppure. Esci per fare acquisti e se ti chiedono: Desidera? Che dici? – Un porta calzini? – Sia mai!
    Se invece sei all’Ikea è normale, quasi fisiologico comprare il portacravatte, il portacalzino, lo svuotatasche… Qui in una botta di “ci vuole ordine a casa” compriamo direttamente un servo muto. Così si chiama la sagoma che si mette in camera da letto e dove si appizza la giacca e si mettono i pantaloni, me lo disse un commesso perchè io chiedevo un “indossatore da camera” e mi guardavano male…
    Se ne deduce che a noi Palermitani ci spetta un pochino di giustificazione se non troviamo le cose di normale utilizzo nelle nostre case. Personalmente, ci sono alcune categorie di “introvabili” che mi fanno dannare la vita.
    Le guarnizioni delle caffetteriere per esempio: quando la vecchia si riduce ad un cordolo appiccicoso e ci muore tra le mani durante l’ultimo lavaggio (il che accade di mattina presto o di sera tardi) ci ricordiamo che “almeno una” a casa deve esserci. Cominciamo a svuotare barattoli in cucina, quelli con su scritto semi di giuggiole, the verde al gladiolo, o altri che per ovvi motivi usiamo come porta cianfrusaglie e niente! Si passa allora ai cassetti di cucina, quelli dove in origine mettevamo solo apriscatola, trita aglio, taglia uovo a fettine, sminuzza mela a quadrotti: niente!
    Passiamo in rassegna tutta la casa e ci arrendiamo quando arriviamo ai cassetti dei mobiletti dell’ingresso, quelli dove in origine mettevamo le doppie chiavi, qualche simpatica cartolina e dove adesso c’è di tutto: fazzolettini, scatole di caramelle vuote, biglietti di autobus usati, penne che non scrivono…e altro ma non la guarnizione della caffettiera. Ci arrendiamo e andiamo a comperarla nuova, un bel sacchettino con un imbutino, un filtrino e due, attenzione, due guarnizioni. Una la montiamo e l’altra? la conserviamo con cura! Dove? Uhmmmm…. Dove? Ma nella brocca della teiera del servizio buono nella vetrina, aperto il quale troviamo stipate almeno 30 guarnizioni tutte belle nuove-nuove. ‘Un c’è di n’fuddiri??

    Ospiti
  • 13 commenti a “Buonu sarbatu e malu circatu”

    1. Mia nonna sotto l’enciclica del “e metti che poi ci serve!” conservava di tutto: scatole di polistirolo del bar alba, motorini e calamite di elettrodomestici rotti, migliaia di elastici trafugati da mazzi di verdure, il tutto conservato a mò di matrioska. Questo lo metto dentro questo, che lo metto dentro quest’altro, che lo conservo dentro quest’altro ancora. Risultato: se pure si ricordava dove era messo l’oggetto buonu sarbatu se ne usciva con un bel “talè faccio prima a comprarlo che a prenderlo”.
      Post molto carino 🙂

    2. A me piace molto di più la definizione che usavano i miei per il “servo muto”: omino…

    3. Sul servo muto ci farei un post (personale chilometrico)!
      Quanto a ciò che non trovo mai…si tratta delle penne: ogniqualvolta me ne serve una, non riesco mai a trovarne una o almeno una che scriva. E giuro che sparse per casa ne ho a centinaia, di ogni forma e colore!

    4. le batterie! a chi non è mai capitato di cercarne un paio e di non trovarle (“io avevo comprato il pacco convenienza con 112 pile…unne ponno essere!!!!!”) o di trovarne una sola!!

    5. Il goldone,,,,quando siete arrapati come bestie e non riuscite a trovarlo

    6. post molto godibile. il prossimo non me lo perdo!

    7. non mi sento più sola…

    8. cosa è il “goldone”?

    9. Non credo che la soluzione sia l’Ikea.

      I famosi raccoglitutto, salvaspazio Ikea, sono delle divertenti idee di design che servono a contenere al massimo due o tre oggetti. Quelli che avanzano, inevitabilmente finiranno dentro la teiera del servizio o dentro la zuppiera. Come sempre.

      L’Ikea è il paese dei balocchi, a me piace da matti, però credetemi qui a Milano le case sembrano tutte uguali. Vai a casa degli amici e chiami i loro mobili per nome.

    10. ma complimenti, veramente piacevole, divertente.
      Brava!

    11. carissimo post! complimenti 🙂

      io sono una di quelle malate che usano sempre gli ordinet.. e voglio anch’io il thé verde al gladiolo!

      😀

    12. grazie a tutti quelli che hanno fatto i complimenti! per il the verde al gladiolo … e altre simpatiche curiosità “barattolesche” purtroppo trovo sempre per l’appunto i barattoli e mai quello che da etichetta svolazzante dovrebbero contenere; ecco perchè poi ci mettiamo “altro-assortito”. Avete notato come manchi assolutamente il barattolo con la scritta Bincarbonato? 🙂

    13. alla fine credo che tutto serva a riempirci la casa di …”neglie”…

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