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  • Facebook, cosa nostra e censura

    Come molti di voi sapranno sul social network più famoso del mondo vanno girando gruppi di fessacchiotti che inneggiano a Riina, Provenzano etc etc etc. La cosa si commenta da sola. Come le scritte sui muri dopo “Il capo dei capi”, le scuole “chiuse” con la colla nei catenacci e altre snargiassate del genere a dimostrazione che la cultura della violenza qualche proselito lo fa. Ma il problema è un altro: sulla base di questi episodi, che hanno smosso i commenti più svariati, da Veltroni a Pietro Grasso, emerge una richiesta di oscurare i “gruppi di sostegno” oggetto della polemica. Io penso che su internet si può imparare a costruire un’atomica in cantina, per non parlare delle molotov. Ci si può iscrivere a siti fondamentalisti di oscura composizione. E che dire di certi film (addirittura di certi canali televisivi particolarmente “votati” a questa “mission”) che osannano comportamenti da baby gang e indicano come “strafigo” l’adolescente che si fa giustizia da solo perchè “la vita a volte è tanto dura e quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Quelli non li tagliamo? Allora io penso che no, i gruppi che sostengono i boss devono restare in rete. Anzi andiamo a trovarli e diciamo loro quello che pensiamo. La Rete è una giungla semantica con regole intransigenti: nessuno può vietare niente a nessuno. Ma non perché non si deve, ma proprio perché non si può (la moderazione dei siti, compreso Rosalio, è ovviamente un’altra faccenda). Ma questa è la mia opinione. Voi che ne pensate?

    Palermo
  • 48 commenti a “Facebook, cosa nostra e censura”

    1. Penso che in questi giorni quelli in Parlamento che vorrebbero introdurre la censura “alla cinese” si staranno sfregando le mani. Troppo facile, no?

    2. Sono d’accordo con Daniele. fin tanto che ci sono, è un'”occasione” per parlarne e magari far cambiare idea a qualcuno. Può diventare uno spazio di dibattito. Altrimenti non si fa altro che oscurare il problema.

    3. Apprezzo e condivido questa riflessione sull’uso (e abuso) di Internet. In fondo la rete è una sorta di cartina di tornasole della nostra società, ci trovi quindi di tutto, dal genio al farabutto. Censurare o abolire è esercizio anacronistico quanto inutile, perchè tra le maglie della rete internettiana questi soggetti troveranno sempre il modo per esercitare la loro idiozia.
      L’antidoto alle degenerazioni internettiane bisogna trovarlo allora dentro la rete stessa, lasciando all’utente la libertà di scegliere (e discernere)tra il buono e il cattivo, l’utile e l’inutile, così come avviene nella vita di ogni giorno.

    4. la verità è che sostengo la libertà di pensiero a spada tratta benchè, guardandomi attorno, mi rendo conto che ci vuole proprio un gran bell’ottimismo. la rete deve comunque restare zona franca, la differenza sarà esclusiva del buonsenso soggettivo (croce e delizia…)

    5. la mia idea di facebook è ben chiara a chi mi segue. Non riesco proprio a giustificare la minchionaggine della gente quando ne sento di cosi grosse.
      La gente è stupida, non capisco cosa ci sia di difficile nel capire un concetto cosi semplice. La gente da essere malvagia come nedsun altra cosa.. continuiamo a darle strumenti di massa cosi potenti e osserviamone i risultati.
      Il singolo individuo ha buone intenzioni e buon animo, non la gente.

      Saluti

    6. la pensavo diversamente, ma mi hai dato una nuova prospettiva. hai ragione.
      vado a dire la mia…ma devo capire come si va su facebook senza iscriversi!

    7. grande stefania

    8. Sono dell’avviso che Facebook, così come consigliato anche da Zambardino su Repubblica, debba cominciare a pensare alle sedi… ad esempio, una in Italia. No alla cancellazione dei singoli utenti (ovviamente), ma sì alla cancellazione dei gruppi ritenuti “inappropriati” (in fondo su FB c’è una pagina per la segnalazione). E’ inappropriato inneggiare ad un boss mafioso (ma anche alle brigate rosse: cercate e troverete): è può essere, se utilizzato libertariamente, un veicolo di diffusione di messaggi pericolosi (se non si cancella più, potrebbe in teoria utilizzarlo anche il terrorismo islamico).

      Con le sedi statali, di certo FB potrebbe al meglio assurgere criteri di “eticità” pubblica in miglior modo che dovere giudicare tutti dagli Stati Uniti, dove le percezioni di ciò che non si fa altrove è ovviamente diversa.

    9. la penso esattamente come te. per questo ho declinato tutti gli inviti a iscrivermi nei gruppi che richiedono l’oscuramento dei siti pro-mafia.
      Si può andare a contrastarli esprimendo il proprio parere, si può – forse meglio ancora – ignorarli, ma non ha senso oscurarli (sortirebbe, peraltro, l’effetto contrario).

    10. Credo che FB abbia un regolamento che proibisca determinare cose, ad esempio ho letto che sono state cancellate delle foto che mostravano donne che allattavano perchè è proibito “mostrare il seno nudo in foto”. Se c’è un regolamento così dettagliato da prevedere e proibire eventuali foto di nudo (anche se poi nella proibizione ricade il seno di una mamma che allatta) a maggior titolo deve esserci una proibizione per gruppi genericamente definiti “inappropriati” e come tali vanno cancellati. In sintesi è il regolamento interno a FB che deve agire e non una censura esterna. Se è vero che in rete ci sono mille modi per fregarsene delle censure e delle leggi è pur vero che gli spazi strutturati come FB devono avere delle regole che vanno rispettate. Questo è quello che penso io

    11. ..se per alcuni questi fatti sono mi…..ate, vi assicuro che qui si fa sul serio! Abito a Bagheria da 11 anni e mi basta per raccontarne di cotte e di crude sull’inettitudine e gli scempi dell’amministrazione locale e di tutti quelli che attorno ad essa girano! Avete sentito l’ultima? Tanto per non far perdere d’animo il paese dopo i fatti relativi ai grandi personaggi locali (arresti eccellenti di manager e dirigenti) si decide, in aula consiliare e all’unanimità, di intitolare lo stadio al fratello di un mafioso…. E poi si scandalizzano per Sgarbi!!
      P.S.
      Sempre per rimanere in tema di m…..ate, Carissima Stefania, quando avremo la gioia di vedervi (tu e il bassottino, di cui è innamorata mia figlia) dalle nostre parti riguardo la pista “ri” ciclabile che il comune di Bagheria ha “disegnato” lungo il rettifilo per Aspra e che forse a noi è stata fatta pagare come una vera ciclopista? Credo che qualcuno abbia già mandato una segnalazione a striscia, e neanche a farlo apposta dopo un po’ di tempo è stato mandato un servizio su Bari dove si vede una pista ciclabile che per me era una “signora” pista.
      Abbracci e baci!!!
      Cenzy

    12. La sede madre di Facebook non rimuove i siti dei boss e vieta invece le mamme che allattano: beh, che ne dite?

    13. Io mi trovo in linea con il discorso di Daniele ma non perchè “tanto in giro per la rete si trova di peggio” ma per un paio di motivazioni molto più semplici. La prima, come diceva anche Daniele, perchè si tratta di gruppi aperti ed abbiamo la possibilità di sommergerli di opinioni contrarie che si sperano siano in netto predominio (non dimentichiamoci che di mafia in sicilia se ne parla sempre mal volentieri). La seconda perchè non mi convince nessun tipo di censura soprattutto se vincolata ad una valutazione di “inappropriatezza” (scusate il neologismo) come dice Walter. Caro Walter chi segna il confine tra appropriato ed inappropriato? E’ complicato! Poi sul discorso delle sedi posso anche seguirti ma mi sembra marginale rispetto al nocciolo mafioso. Poi permettetemi di banalizzare: in un paese di omertosi in cui nessuno si assume le proprie responsabilità, in cui nessuno ha votato Berlusconi e se fai un sondaggio a Napoli scopri che l’80% dei napoletani non sa cosa sia la camorra preferisco leggere i nomi e vedere le faccie di chi inneggia a Totò Riina! Ammesso che siano tanto coraggiosi da dare i veri riferimenti!

    14. La realtà, secondo me, è che viviamo di “moda” e la moda del momento è FaceBook! Per esempio spiegatemi (a livello italiano) cosa ci fanno su FB i politici… io proprio non lo capisco… ma come tutti i contenitori (e FB è un contenitore) bisogna esserci.
      E se per assurdo da domani tutte le persone oneste si cancellassero da FB cosa accadrebbe???
      Finirebbe la moda… e con essa FB.
      Ciao a tutti e… non cercatemi su FB… lavoro molto con l’informatica, ma non sono alla moda 😉

    15. Signor Billitteri, quella che lei fa è una osservazione che condivido. D’altro canto però penso anche che queste siano le conseguenze di uno stato che latita più dei latitanti a cui dà la caccia. Anzi, questi ultimi sono stati addirittura più presenti dello stato. Gli ultimi successi investigativi sono solo delle meteore rispetto a quasi cent’anni di martirio subito, e così come la mafia, anche le conseguenze di cui stiamo parlando sono dei processi e non degli eventi. Inarrestabili dunque finchè non hanno terminato il loro corso e indifferenti a qualche piccola battaglia vinta.

    16. Gentile sign. Billitteri mi piacerebbe confrontarmi con lei su un aspetto (forse un pò marginale) del suo post. Il suo parere è interessante, solo che non ho colto il senso dell’affermazione secondo cui la moderazione dei siti è “ovviamente” una cosa diversa. Social, aggregatori di notizie e blog sono tutti modi di comunicare, e non vedo perchè, tanto per fare un esempio, i moderatori dei “siti” (chissà poi cosa si intende per siti) dovrebbero potersi “ovviamente” comportare in modo più rigido e incline alla “censura” (qui con censura intendo moderazione di commenti etc.) Intendiamoci: non voglio dire nè che sia necessario oscurare il fanatismo in tutte le sue forme, nè tantomeno che internet debba essere zona franca, dico solo che se sostiene che per quanto riguarda i social network “nessuno può vietare niente a nessuno”, allora lo stesso discorso vale per blog, forum, e aggragatori di notizie, che sono sono diverse sfaccettature di quella giungla di cui lei parla.

    17. Dar la libertà di espressione non può e non deve ledere il diritto altrui di non essere diffamato e insultato impunemente. Ecco perché esiste la legge ed ecco perché Internet non può sottrarsi a un contesto di regole che vengono fatte rispettare con la moderazione e una forma di controllo necessaria.

    18. ignoriamoli….
      perchè il gds spara titoloni stile padrino….
      perchè invece di chiamarli “superboss” o “superkiller” non li chiamano “quella grandissima cosazza inutile del figlio di ” o quella grandissima testa di ca… figlio di cotanto padre”…
      smitizziamo
      dissacriamo
      o non parliamone per niente…

    19. ma se esiste (o esisteva?) il reato di apologia del fascismo, come mai non esiste il reato di apologia della mafia?

    20. maestro billitteri…
      e mo?
      che se fa?
      si è andati fuori luogo?

    21. anche io credo si stia dando troppo peso a facebook, tanto da parlarne pure al tg!!
      Quando io mi sono iscritta a maggio, tutto taceva e molti amici non si erano registrati, non andava di moda e tutti erano tranquilli, che adesso ci debba essere pure questo problema è assurdo…ma poi di cosa sono fans, mi chiedo??

    22. Caro Dar, la cosiddetta moderazione sono le regole che ogni singola “casa” si dà. Se siino cancella i post dove c’è scritto “fosaliani siete tutti imbecilli” applica una regola, stabilisce una “policy”. Si può discutere ma nel blog creato da lui è buona educazion e attenersi. O non venirci. Ora probabilmente FB ha la sua policy e in essa non rientra il mancato gradimento alla nascita di gruppi di sostegno ad attività illecite. C’era pure un gruppo “Bruciamo Berlusconi” dopo la battuta sull’abbronzatura di Obama. Io rifiutai di farne parte eppure chi mi conosce sa quanto adori il Berlusca. Rifiutai per principio. Ma non pensai mai che quel gruppo dovesse essere censurato. Intanto perché non è censurando una cosa che si affronta un problema. E’ come avere le piaghe della lebbra e nasconderle. No: è il contrario. Certe cose sono i sintomi di una malattia. A palermo in una scuola media, hanno messo la colla nei catenacci, tipico gesto del rackett del pizzo. Certo la scuola non era vittima di un’estorsione mafiosa ma è singolare che chi aveva magari intenzione di allungare le vacanze di natale, abbia fatto ricorso a un metodo mafioso. E’ un allarmante segnale culturale che la società deve sapere raccogliere non negandolo o nascondendolo come si faceva col figlio scemo che si teneva sempre chiuso in casa.Vogliamo dire agli sceneggiatori del “capo dei capi” che se ci riprovano la società li manda al confino? Io penso che una società non può impedire a nessuno di pensare. Anche di pensare male. Importante è stabilire quando il pensiero diventa reato. E qui la faccenda diventa delicata.
      In ogni caso continuo a pensare che certe manifestazioni in qualche mkodo mediatiche fanno paura a chi non governa il contesto. Non c’è cosa più incasinata e “paurosa” della giugla pluviale amazzonica. Eppure questo no impedisce agli Indios di viverci secondo le loro regole senza farsene impaurire. Anzi, traendone gli elementi essenziali per vivere. Che parlino pure, che accendano i lumini a U Curtu, a Due di Spade, a Binu u Tratturi. A me interessa solo che gli oggetti di cotanta stima siano al sicuro nelle celle in cui sono finiti dopo processi in cui hanno avuto tutte le opportunità di difendersi.

    23. lapalissiano!!!

    24. A mio parere il problema non riguarda nè la libertà di espressione nè presunte istanze “pedagogiche” che vorrebbero in Facebook e nei social network “la parte più matura di noi”. Qui è in ballo più di tutto il rispetto… quello dovuto a chi, a causa di personaggi come Riina o Provenzano, ha trovato la morte. Si impone (a mio avviso) una censura morale, ancor prima che di “merito”…

    25. Faccio un ragionamento basso.
      Chi ha interesse a mettere su dei gruppi di sostegno a mafiosi riconosciuti?
      Le risposte sono :
      a. ragazzini in cerca di visibilità (sciocca);
      b. persone affiliate o affiliabili, che cercano di fare controcultura.

      Se l’ipotesi é la a, inviterei padri e madri e cmq, li inviterei ad essere curiosi su cosa fanno i loro figli in unternet;
      Se l’ipotesi é la b, si ricade in un fatto di strumentalizzazione dell’informazione, che é davvero gravissima.

      Secondo me, le scelte possibili sono due, o si invade questa pagina su facebook, con miliardi di opposizioni, e talmente tante, che se é un fatto di ragazzini, da farli vergognare, o li si censura, e li concorderei.
      Non trovo lecito, anche se possibile che gente legata alla mafia, usi gli strumenti di comunicazione per farsi una certa propaganda.
      Che dire?
      E difficile scegliere.

    26. Assolutamente d’accordo! Proprio stamattina ho inserito su facebook un messaggio dello stesso tono nella bacheca di uno dei gruppi che promuovono azioni di censura. Per carità: ognuno deve poter esprimere quello che gli pare. Allo stesso tempo, se c’è reato, deve intervenire la magistratura: quali migliori prove di quelle autonomamente pubblicate?

    27. perchè dite che non si può stabilire quando un pensiero diventa reato?

      esistono le leggi, che servono socialmente a vivere in modo civile

      se la mafia è un reato, perche un gruppo d’associazione mafiosa su internet nn puo considersarsi reato?

      e che senso ha dire tanto i boss pezzi grossi sono in cella?, ..associazioni di questo tipo, pensate che possano far del bene a qualcuno? o fomentare azioni inutili e fuorvianti?

    28. Non credevo esistessero gruppi pro riina o pro mafia in generale….ho dato un occhiata su facebook….ho preso un grupppo a caso “scarceriamo riina”…ma cmq ho visto ke molti commenti sono di persone ke insultano ki ha creato questo gruppo….e sinceramente mi sono rassicurato un po…pensavo peggio!!!!
      Fossi la polizia terrei sotto controllo tutti quelli a favore della mafia….vuol dire che anche loro sono dei mafiosi!!!!!!!

    29. io non avrei saputo di quesi gruppi, se qualcuno non mi avesse invitato ad iscriversi in gruppi ad essi contrari. talmente numeosi che ne parlano perfino i giornali. o noi in questo momento.
      per questo la soluzione migliore, per me, è la numero 3: ignorarli.

    30. Io cito semplicemente Voltaire:
      «Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perchè tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.»
      Poi è chiaro che se questa “fantomatica idea” sfoci nell’illegale, dovrebbe esserci la legge che dovrebbe essere appliccata, e quindi si dovrebbero prendere le giuste precauzioni, ma dato che da noi “la legge” è solo un’utopia o forse qualcosa che si mangia (e fa “mangiare”), allora ecco, che ognuno può trasgredire quanto vuole!

    31. tutto questo parlare e tutte queste proposte di censura
      o di totale oscuramento di facebook da vari personaggi più o meno discutibili mi fa paura…
      ..giù le mani da facebook e blog vari..
      ognuno di noi è e deve essere libero di scegliere lasciateci almeno tale libertà via web!!

    32. Penso che ci hai dato un ottimo spunto di riflessione, io per esempio ho firmato per l’eliminazione di questo gruppo, ma nel momento di dittatura in cui siamo propendere per la massima espressione della libertà come diritto fondamentale di ogni individuo ed affidare al singolo la capacità di discernere in un mondo come internet tanto oscuro quanto democratico, penso possa essere un’alternativa interessante da tenere in considerazione.
      In fondo ogni cosa può essere pericolosissima, dipende da come e da chi la “usa”

    33. e sono d’accordo anche sul fatto di instaurare un dialogo

    34. Grazie a tutti per la partecipazione alla discussione. Pensate che Siino non è mai intervenuti per richiamare contro gli off topics….:))

    35. Daniele mi permetto di farti una piccola correzione. Siino non interviene per gli off-topic…tocca a me. 🙂

    36. In un ospedale di Firenze c’è un ragazzo che lotta tra la vita e la morte in seguito ad un incidente d’auto, in cui sono già morte due ragazze di 16 anni. Lo so, non c’entra nulla con la mafia ed i suoi “sostenitori” ma questo ragazzo è iscritto in Facebook nel gruppo “autoveloxaffanculo”. La vita certe volte dà certe risposte….

    37. zelig che humour!
      Che sensibilità sottolineare questa cosa mentre quel ragazzo – ovunque si sia iscritto nel facebook – sta morendo!
      verrebbe voglia di venirti a cercare per fartelo capire, se fossi suo padre

    38. Baldassare Carollo vuol fare capire agli altri ma non dimostra di avere capito. Vede l’humor dove non ce n’è e si comporta come quelli che cominciano a scrivere prima di accendere il computer.

    39. ….secondo me Zelig voleve dire che non bisogna certo che sia la vita a insegnarti cosa è giusto e sbagliato, quando è evidente, non penso proprio volesse fare dello spirito, semmai sottolineare che con certe cose non c’è da scherzarci sopra…
      Per esempio, mi viene da pensare ai siti dei pedofili, che fa, ci mettiamo a chiacchierare con loro e dirgli:
      Scusate, non è giusto, dovete sapere che per i bambini è meglio giocare con la mamma che col vostro pisellino,
      dovete cercare di capire…!
      E’ pure vero, che tutto quello che c’è su Internet esiste da tempo, era sommerso, e sta venendo fuori, c’è il brutto, ma si puo trovare anche il bello.

    40. Io la penso come te Daniele, la censura è inutile e tra l’altro, a mio avviso, può portare ad una posizione di vittimismo e di conseguente esaltazione da parte di questi soggetti che vedendosi osteggiati si sentirebbero quasi eroi nel continuare ad inneggiare i loro idoli mafiosi..un paradosso!
      Gruppi del genere non devono stupire, in gran parte sono composti da figli di papà un pò stupidotti in cerca di un branco nel quale essere finalmente ben accetti..non importa in cosa creda il branco, è importante farne parte.
      Per questo ci sono gruppi razzisti, fascisti, mafiosi ecc..se si guarda bene, di persone realmente consapevoli di quel che scrivono ce n’è meno del 10%.
      Che fare? Io sono per il silenzio, ignorarli è la miglior arma, non serve parlarne perchè in questo modo non si fa altro che accentuare la sindrome da eroe a cui accennavo sopra.

    41. Ciao Daniele, la penso come te, giusto che ognuno si esprima

    42. censura mai, rispetto sempre

    43. Quella mafiosa è un’associazione criminosa, reato disciplinato dall’art.416 bis codice penale, che si fonda strutturalmente sulla violenza, sulla prepotenza, sull’ intimidazione, sull’omertà , e che utilizza il vincolo associativo per raggiungere i suoi scopi illeciti e i suoi illeciti arricchimenti.
      Si tratta di una cancrena che ha avvelenato la vita, la democrazia e la libertà del popolo sicliano da più di mezzo secolo.
      Un sistema criminoso che pur di raggiungere i suoi squallidi scopi aberranti, il profitto ed il potere economico, ( perchè di questo si tratta) non ha esitato ad uccidere bambini, donne, uomini , a commettere stragi.
      La mafia, composta esclusivamente da parassiti che, evidentemente incapaci di produrre da soli, sfruttano con la prepotenza, forti della paura e del silenzio, in modo vigliacco e subdolo , il lavoro e la fatica degli altri, attraverso la riscossione del pizzo, le gare truccate, l’imposizione di imprese negli appalti, di fornitori, di materiali, da sempre mette in ginocchio l’economia siciliana, impedendo la libera concorrenza e la libera iniziativa imprenditoriale ed è la principale causa della mancanza di occasioni di lavoro, della mancanza di investimenti, dell’assenza di ogni possibile sviluppo produttivo e quindi sociale e culturale.
      la mafia è anti-stato, negazione della libertà, negazione della democrazia
      Non esprime alcuna ideologia, nessun pensiero che si debba o possa rispettare
      Promuovere associazioni criminose non è espressione di libertà di pensiero ma casomai apologia di reato
      E poi troppo a lungo siamo stati silenziosi , abbiamo accettato , abbiamo fatto finta di non vedere. così non si lotta , ma si agevola il sistema mafioso.
      Invece dobbiamo ribellarci, dobbiamo dire di no , in tutte le sedi, in tutti i luoghi ed in ogni occasione e fare scelte che hanno anche valenza simbolica e che siano espressione di pensieri di pace, non violenza, giustizia, uguaglianza e libertà
      Questo almeno lo dobbiano a quanti hanno sacrificato la loro vita ed i loro affetti per il perseguimento di questi valori

    44. Condivido appieno le idee di Nadia. Se accanto a casa vostra aprissero una sede di fans di De Naro, stareste zitti e parlerete di libertà d’espressione? E poi questa libertà è reciproca? Potete andare a dire a qualche mafiosetto quello che pensate o cacciarlo dai locali quando chiede il pizzo, in nome della libertà di idee?
      Bisogna avere il coraggio e la forza di contrastare le idee sbagliate, la controcultura, la violenza, la delinquenza, l’illegalità in ogni gesto, in ogni frase anche se fatto per provocazione o per sentirsi “fighi” (ho sentito certi discorsi fatti da ragazzini solo per farsi belli, purtroppo nel silenzio più totale di tutti ..).Alzare la “soglia di tolleranza” è il più grave errore che si possa fare. Si sposta il limite, si crea una cultura sbagliata, si diseducano le nuove generazioni. Avere un’etica, un senso di giustizia, una conoscenza anche storica (parlo della nostra storia contemporanea, tanto per non sentirsi dire che i magistrati sono tutti corrotti per esempio) non è vergognoso, non ci rende noiosi o fuori moda. La libertà di idee è sacrosanta, permette dialogo discussione e crescita ma la mafia scusatemi tanto non è un’Idea ..

    45. Stefania, non si può intervenire su FaceBook senza essere iscritti.
      Iscriviti dunque!
      🙂

    46. opto per non oscurare, così ognuno di noi è libero di far capire loro cosa sono cioè dei c….ni

    47. Silvia, se accanto a casa mia aprissero una sede di fan di Messina Denaro, non credo che dovrei muovermi da casa perché prima di me – mi auguro – arriverebbe la polizia. Non tanto a chiudere la sede quanto a vedere chi c’è, chi sono i fondatori,nomi cognomi, indirizzi. E poli a controllare che non vengano commessi reati. Perché, vorrei ricordarlo. l’apologia di reato è, appunto, un reato. Ma – ripeto – non è questo il punto. Se mi limito a dire “Provenzano è un gran figo” sono solo un cretino. E se debbiamo arrestare i cretini in qwuesto paese ci sarebbe il crollo dell’edlizia carceraria. Per il resto, come ho detto, sono d’accordo con te: andiamo a cantagliene quattro e costringiamoli a rendere il loro club “privato”, privandoli dell’idiota piacere della provocazione

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