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venerdì 29 mar
  • Quel tranviere mi fu compagno

    Spinse il pedale del freno senza pensare, come accade sempre quando nella vita si vuole rallentare. Ma il tram non aspettò che il suo pensiero si compisse perché nessuno è mai solo. Nel bene e nel male. Nello schianto gli fu compagno un tranviere. A lui, a posteriori, raccontò la sua vita. Meglio di niente.

    Quel tranviere mi fu compagno (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe, Palermo
  • 9 commenti a “Quel tranviere mi fu compagno”

    1. Verebbe da commentare
      “meglio soli che male accompgnati” !!!

    2. Non ci ho capito niente.

    3. forse perchè non è scritto con linguaggio da SMS…

    4. io ho più di 50 anni e non vivo di sms, ho letto molto e amo la poesia e le lettere in genere ma questa storia è un po’ criptica, forse è poesia ma non mi ha molto coinvolta, forse perchè non l’ho capita, pare ci sia stato un incidente…

    5. perdono l’ho riletta con lentezza, ho il vizio di correre come tanti…ok è carina, una storia in tre righe, non è male

    6. è vero caro daniele nessuno è solo mai, nel bene come nel male, questione di scelte, e guai a chi vuole rallentare, la vita o la morte ti sorprendono sempre o ti sorpassano, in un fiat, senza darti il tempo di pensare

    7. “… o ti sorpassano, in un fiat…”
      leggevo “in una Fiat” e ho cominciato a ridere, sarà perchè qualche anno fa sono stato investito da una 127!
      Bella comqunque questa storia in tre righe.

    8. bellissimo… in una Fiat sarebbe stato troppo divertente, bravo Andrea!

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