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sabato 27 apr
  • Raccomandata

    Portava la posta ogni giorno e mi bussava. Non facevo nulla se non aspettare, aspettare un “sì” dalla sua voce di ragazza alla mia domanda: “C’è da firmare?”. Il concorso, la svolta, l’aprirsi del fiore perenne bocciolo. Ma lei mi diceva sempre di no fin quando sentii una voce maschile. “Dov’è?”, chiesi al tipo. E lui: “Trasferita alla Direzione centrale”. Incredibile: raccomandata anche lei.

    Raccomandata (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe
  • 9 commenti a “Raccomandata”

    1. Ormai la mattina: caffè e Billi!

    2. Veramente carino per la serie:
      “Era raccomandata… le feci fare un espresso!”

    3. Detesto le raccomandate. Perchè non amano la gente. Non parlano mai d’amore ed ho capito che non sopportano le persone come me che spesso si dilatano di sentimenti. I loro rapporti con gli altri sono strettamente legati alle convenzioni. Ignorano l’euforia. Immagino che siano astemie e sessualmente tetre. Lo capisco dall’insopportabile pudore dei loro sentimenti. Li nascondono, li mascherano e li contraddicono.

    4. grande manuelo….

    5. non sempre è così.. c’è pure, a volte, “la” raccomandata, quella inaspettata, esaltante quella che dà felicità, che ti fa saltare di gioia… e ci potrebbe essere un amante fantasioso che affida all’a.r. parole e sospiri mai detti, chi può pensare a cose sempre uguali? non è di questo mondo la prevedibilità, e tu Manuelo perchè non invii a qualcuno/a una bella raccomandata?

    6. scusate, c’è un nesso fra la raccomandazione e la scollatura ?

    7. ahahaha brava Vita: sottoscrivo. Mandiamo tutti raccomandate d’amore. Alle mogli, ai mariti, agli amanti, ai figli, alle mamme (e ai papà, mi rcaaomando…) Mi pare una bellissima idea

    8. Una raccomandata d’amore con ricevuta di ritorno. Magari assicurata ( si può ? ). Ma assicurata contro che cosa ? Già la vedo, “la” mia raccomandata, “vita” ( amorosa ). Mentre scivola al centro della strada e comincia a scendere ondeggiando in una voragine che sembra senza fine. Una folata più forte la costringe a vorticare ma è solo un momento, perchè è tenace la mia raccomandata e riesce a liberarsi dal vortice per rifugiarsi in un angolo, tra un edificio e un altro. Qui viene però nuovamente risucchiata in su e poi di nuovo in giù, prende uno schiaffo di neon e plana via in sincrono con un suono indistinto. Sembra che tutte le forze fisiche siano contro di essa e contro di me. Una persona continua a seguirla dalla finestra, e rimane ad aspettare anche dopo che è uscita dalla sua vista. Io lo so bene cosa aspetta, ancora. Aspetta di sentire il tonfo impercettibile della raccomandata che tocca terra ed il rumore dell’autocarro dell’immondizia che la porta subito via. Con tutte le mie speranze. Ps La “persona” abita in un piano alto di un condominio che non si trova a Palermo.

    9. “Ti raccomando di pensarmi come se non avessi altro pensiero in testa; ti raccomando di farlo solo per pochi minuti perché non voglio occupare la tua testa se non per brevi momenti; ti raccomando comunque di non dimenticarmi mai del tutto ma di tenermi in stand by; ti raccomando di non truccarti troppo gli occhi: sono così belli quando hanno solo il colore del tuo viso e quello intenso dell’iride; ti raccomando di legare i capelli in una lunga coda per accentuare il fremere delle tue narici; ti raccomando le calze velate che fasciano invisibili i tuoi polpacci; ti raccomando quella maglia che ti avvolge come un profumo quasi senza toccare la tua pelle; ti raccomando di non guardarti troppo allo specchio per non scoprire che non sono dietro di te con le labbra che viaggiano verso la pelle della tua nuca; ti raccomando di non chiudere gli occhi sperando in una impossibile telecinesi; ti raccomando di non fare tardi al lavoro; ti raccomando di prendere la borsa grande, quella dove infili tutta la tua vita; ti raccomando di metterci dentro quella piccola chiave che ti regalai dicendoti che era quella del mio cuore; ti raccomando di essere mia; ti racomando di essere te stessa, sempre; ti raccomando di salutare il mattino e di varcarlo con passo fermo e sicuro. Affido tutte queste raccomandazioni, e come potrebbe essere diversamente, a una Raccomandata A.R. che vuol dire Avviso di Ritorno. Il mio, prima possibile”.

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