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giovedì 25 apr
  • Paloma

    Guardiamo lo stesso mare. Arriva lo stesso profumo. A me da Maestrale, da Scirocco a lei. Venti diversi che si incontrano. E le nostre finestre diventano piste d’atterraggio dove i refoli si fermano a riposare e a raccontare una storia. Uno piccolo e birichino mi ha raccontato di una giovane dal nome alato il cui pensiero è arrivato fin qui. Come una paloma. Di mare.

    Paloma (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe
  • 7 commenti a “Paloma”

    1. Sono i messaggi del vento. A me parlano di una terra in cui il sole striscia sulle pietre come un serpe e dove il mare un tempo era un giardino fiorito. Di una grande luce che si va sfacendo, simile ad un fiore che marcisce, fino a morire.

    2. Tu sei al mare io in città, odori, profumi , venti non sono gli stessi. Forse come si faceva da giovani, la sera si può guardare la luna (Forse…forse…forse è la stessa)

    3. Guardiamo lo stesso mare di sacchetti di munnizza. Arriva lo stesso fetore. A me da Maestrale, da Scirocco a lei. Olezzi diversi che si incontrano. E le nostre finestre diventano piste d’atterraggio dove i colombi si fermano a cacare….

    4. billi, o sei innamorato come un adolescente, te lo auguro e in caso ti scuso 🙂 , o continui ad usare spesso, per fortuna non sempre, un metro poetico “baglionano” che la tua età e il tuo spessore – da quello che posso intuire per come ti ho letto su altri temi – non meritano
      scusa la sincerità, me la tenevo da un po’
      bravo comunque a metterti in gioco!

      senza cattiveria, casomai con affetto istintivo ed irrazionale
      alla prossima…

    5. scusami, volevo solo dire, perchè non osare di più?
      con stima
      vale

    6. stalker, sei come il vento…

    7. 🙂

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