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giovedì 10 ott
  • Il ministro Prestigiacomo ha presentato “Palermo differenzia”

    Stefania Prestigiacomo alla presentazione del progetto “Palermo differenzia”

    Si è tenuta ieri, presso la Prefettura di Palermo, la presentazione del progetto del Ministero dell’Ambiente che, di concerto con la Regione Sicilia e il Comune di Palermo, porterà avanti un progetto pilota inteso a promuovere comportamenti pro-sociali a sostegno delle azioni per la raccolta differenziata. Giovani volontari verranno selezionati e organizzati in squadre di informatori il cui compito sarà quello di raggiungere porta a porta i cittadini dell’area centrale della città comprendente circa 130.000 abitanti e individuata come zona di sperimentazione per analogia con precedenti esperienze di successo come quella condotta a Salerno. Dovranno sensibilizzare i cittadini e spiegare loro le novità che verranno introdotte in termini di strumenti per la raccolta (nuovi contenitori e sacchetti) e orari (conferimento una o due volte per settimana). La fase di selezione degli informatori, preferibilmente giovani studenti universitari, avverrà immediatamente per consentire agli operatori di cominciare già ai primi di settembre e comunque non prima che tutte le attrezzature siano acquisite.
    Il progetto, intitolato Palermo differenzia, ha funzioni di start up, prevedendo una successiva fase, a totale carico dell’amministrazione locale, di allargamento dell’area di intervento mediante disseminazione delle medesime modalità di comunicazione prima e di raccolta dopo. Si prevede il passaggio entro un anno da una percentuale di differenziazione degli scarti attualmente prossima allo zero ad una che si attesti intorno al 66%. Il progetto rientra comunque nel novero di una più lunga serie di iniziative progettuali finalizzate anche a sostenere la discarica di Bellolampo fino alla costruzione del termovalorizzatore e successivamente alla sua trasformazione in area soggetta a recupero ambientale.

    Ospiti
  • 11 commenti a “Il ministro Prestigiacomo ha presentato “Palermo differenzia””

    1. visto che il cardine del progetto è fatto da volontari spero si riporti l’organico dell’AMIA ai numeri del 2002, licenziando le oltre 1200 persone che hanno portato solo debiti in dote… e già che ci sono, un rimborso simbolico agli studenti, nonchè l’organizzazione di cooperative di circoscrizione/quartiere potrebbero essere altre utili iniziative..

    2. L’iniziativa è davvero lodevole e mi auguro che questa volta la raccolta differenziata a Palermo possa partire in maniera seria ed efficace. Ho solo un piccolo dubbio sulla credibilità dell’obiettivo: passare dal 4 al 66 per cento di raccolta differenziata (livelli cher nessuna grande città ha mai raggiunto neppure al Nord Italia) in un solo anno. Obiettivo quasi irraggiungibile per un progetto molto ambizioso. Se verrà raggiunto sarà il risultato di un grande cambiamento culturale dei palermitani. Incrociamo le dita e speriamo nella collaborazione di tutti.

    3. 66%, non male! Faccio notare al Ministro che nel caso del TV di Brescia si ha un rendimento del 26% in produzione elettrica e del 58% in calore per teleriscaldamento. In definitiva poca elettricità, molto calore. A Palermo è stato previsto un impianto di teleriscaldamento oppure questo calore servirà solo a riscaldare ancora di più l’aria di una città che è già calda di suo data la latitudine?

      Sorvolo sulle emissioni di diossina nanoparticelle etc. è un argomento complicato che la maggior parte dei cittadini ignora.

    4. E’ un progetto ambizioso, sicuramente, e come al solito, mentre c’è chi si prodiga personalmente per far sì che le cose possano cambiare, c’è chi è pronto a lamentarsi del lavoro degli altri.
      Chi è disposto a “mettersi in gioco” corre sicuramente un rischio maggiore di sbagliare rispetto a chi non muove un dito. Ma nn dobbiamo stigmatizzare l’errore, semmai considerarlo come una risorsa: attraverso l’errore possiamo capire in che modo è opportuno proseguire nel percorso di crescita.
      Quindi…complimenti per l’iniziativa…qualunque sarà il risultato, credo che già il fatto stesso di parlare e progettare insieme il modo per risolvere i problemi della nostra Terra rappresenti già un grande significativo successo.

    5. Complimenti ministro. Ci rivediamo tra un anno e vediamo se siamo passati dal 4 al 66% (glielo dice uno che di solito carica in macchina il differenziato e inizia a girare finchè non trova dei cassonetti in condizioni decenti e magari uno accanto all’altro, non carta da una parte e plastica dall’altra..)
      Ho sempre pensato che la sua unica esperienza in tema d’ambiente fosse relativa al giardino di casa sua a Siracusa, ma sono pronto a ricredermi!

    6. Beh scusate se già in un anno mettete che arriviamo al 15-20% mica è male. Per arrivare al 66% ci vogliono diversi anni per una grande città come Palermo.

    7. Il 66%? Si può fare.
      Basta utilizzare lo schema napoletano: individuare degli appezzamenti di terreno confiscati alla mafia (tipo fondo uditore) e trasportare lì la monnezza. In uno ci scarichi il vetro, in uno la carta, in uno la plastica.
      Poi l’umido lo si ricicla attraverso la tecnica galapagos: usandolo come cibo per i gabbiani, che se lo vanno a prendere da soli. Basta metterlo sul tetto, o al limite, sul balcone… in cambio i gabbiani produrranno preziosissimo guano che opportunamente raccolto fornirà una fonte di fosfati e nitrati di indubbia utilità.

    8. ah ah 66% in poco piu’ di un anno…
      mi domando: ma quando una come la ministra dell’ambiente dice di far passare una città come Palermo dal 4 al 66% in un anno e mezzo, pensa che su un campione di 100 ascoltatori sono tutti e 100 fessi ?
      No, non pensa questo, ma agisce e parla secondo gli insegnamenti del leader, la propaganda ha il suo effetto mediatico.
      Lei sa bene che Palermo non raggiungerà nemmeno la metà del 66% entro il nov. 2010, ma per ora va bene questa come propaganda, poi fra un anno e mezzo si vedrà cosa dire.

      Il problema fondamentale di questa città non verrà mai risolto da nessuna ministra dell’ambiente o presidente della regione, fino a quando la gente non deciderà – in_cazzata – di scendere in decine di migliaia in strada e protestare arrabbiati contro tutti i centri di governo/potere incapaci di avviare le condizioni per uno svecchiamento del sistema, al fine di una maggiore qualità dei servizi e al fine di far decollare economia sana.
      Fino a quando i siciliani, i palermitani non scenderanno in piazza, nemmeno Obama sarà capace di risolvere i nostri problemi.
      Guardate il coraggio che stanno dimostrando gli iraniani contro i brogli elettorali, noi ce le sogniamo soltanto quelle palle. C’è sangue, ma le svolte storiche arrivano anche col versamento di sangue.
      Noi abbiamo solo sky di cui ci iniettiamo abbondanti dosi così non pensiamo ai problemi seri che ci circondano.
      Quando la maggior parte degli individui capirà che per risolvere i problemi bisogna incazzarsi contro i governanti, solo allora saremo nella buona strada per il cambiamento.
      Tutto il resto è noia mortale.

    9. Sandra, la penso come te.
      Nel frattempo, dopo silvio e Bertolaso, arriva la Prestigiacomo a insegnarci a fare la raccolta differenziata, perchè qualcuno qua non ci poteva arrivare, era troppo difficile.
      Un altro miracolo di questo governo, pensa proprio a tutto.

    10. Nel frattempo che la munnizza ci ricopre, le persone pulite rimangono appese …da rosalìo

    11. del passaggio da una percentuale di raccolta differenziata dal 4 al 66% si è parlato dentro la cornice del progetto sperimentale da avviare su una porzione della città che annovera 130.000 abitanti. sembra dunque evidente (ma in effetti nessun giornalista presente ha fatto domande precise in tal senso) che la percentuale del 66% dovrebbe essere il risultato atteso dalla sperimentazione e non dall’intera città di Palermo. se il modello funzionerà sarà presumibile che altrettanta percentuale potrà essere raggiunta con metodo analogo sulla restante parte del territorio cittadino.
      “il problema fondamentale della città”, infine, non è legato all’eventualità che una moltitudine di palermitani scenda arrabbiata in piazza, ricordo che la nostra gente è costantemente animata da uno spirito di ribellione che tuttavia non coagula in iniziative durature per la resistenza individuale a modificare il proprio personale comportamento che configura la quota parte di resposanbilità che ciascuno di noi ha su di sé per ogni problema grande e complicato che affligge la nostra città (rendendo la qualità della vita scadente). animo dunque, ciascuno faccia la sua parte. c’è una iniziativa istituzionale che ognuno di noi, soprattutto i palermitani ricadenti nell’area della sperimentzione, dovranno sostenere rinunciando a comodità e indolenze che non si conciliano ol rispetto delle reogle comuni (se vogliamo davvero uno “svecchiamento del sistema”).

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