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venerdì 19 apr
  • Respiro

    Il foglio è ancora bianco…eppure, mi ripeto, avrei molte cose da scrivere.
    Tra breve volerò, ancora una volta, a Milano.
    Ho vissuto, nella capitale della moda, otto anni. Gli anni ’80 erano finiti da tempo ma l’aria rimaneva, comunque, quella di una città – credo l’unica in Italia – di buon livello nel panorama europeo.
    Ci torno, abbastanza di frequente, perché lì ho degli affetti molto antichi e molto cari. Vado, per quanto possa suonare strano, a respirare. Sì, a respirare un’aria che qui non trovo più da molto tempo. Su facebook un’amica milanese mi faceva notare che, nel corso del mio “soggiorno” milanese subivo una certa nostalgia tutta siciliana.
    Tornavo, infatti, con una gioia enorme. Il ritorno da Milano era, per me, a quei tempi, un sincero ritorno al respiro. Respiravo gli odori e li tenevo quasi a futura memoria. Adesso il percorso si è fatto inverso. Comunque la si voglia vedere, Palermo ha perduto molto del suo smalto. Uno smalto, invero, che da délabré è divenuto, col tempo, mera sciatteria mista a munnizza e provincialismo.
    Le critiche che ci piovono addosso, penso da ultimo a quelle recenti della stampa estera, vengono viste sempre più spesso come accuse personali che nulla hanno invece a che vedere con fatti e critiche circostanziati.
    Trovo, ormai, superfluo discutere delle solite storie, dei soliti problemi. Sempre più spesso mi ritrovo a fare spallucce e a sorridere.
    Non è più tempo di chiedersi “quando” cambierà. Da domanda – quando cambierà, appunto – è diventato ormai solo superfluo assillo.
    Vado, respiro e torno.

    Ospiti
  • 53 commenti a “Respiro”

    1. Grazie. Veramente.
      Da un po’ di giorni sentivo la mancanza di un post sulla differenza tra Palermo e Milano.
      Un consiglio: vai, respira e restaci.

    2. non penso che cristina cusimano parlasse dell’aria da respirare…una frase come, cito testualmente: “sciatteria mista a munnizza e provincialismo” spiega perfettamente l’ “aria” che si respira a palermo. lo dico con affetto perché mi dispiace vedere questa città degradarsi sempre di più.

      a me sembra che noi palermitani si abbia un malinteso senso dell’orgoglio per la nostra città: la assolviamo e ci autoassolviamo per tutti i nostri comportamenti antisociali.

      potrò sembrare duro ma la prima cosa da fare per migliorare (migliorarci) è prendere coscienza di quanto siamo ormai, noi e la città, inadeguati al nostro tempo.

      mettere l’immondizia sotto il tappeto può solo farci ancora del male.

    3. …ancora una cosa: non pensiamo di essere i più furbi, i più intelligenti e di non dover imparare nulla dagli altri…basta vivere qualche anno da qualche altra parte per capire quanto noi si possa e debba imparare, di quanto altri ci lascino ben indietro.

      facciamoci del bene: osserviamo e impariamo senza vergognarci.

    4. Hai perfettamente ragione. E’ una sensazione strana, pare di essere quasi più liberi. Abbiamo molto da imparare ma solo se sappiamo essere più umili e senza assumere l’atteggiamento quasi di offesa di fronte alle critiche, per me molto fondate, che ci vengono mosse. E’ da qualche tempo che a Palermo si respira un’aria di rassegnazione ed adattamento che non porta a nulla di costruttivo.

    5. mettiti una mano sulla coscienza e pensa a cosa fai TU per cambiare Palermo ? lamentarsi non serve a niente … perchè non te ne resti a Milano ???

    6. Chiara e Virus, perchè non vi date una calmata? siamo in tanti ad essere emigrati, non solo a Milano, ed è diffuso il “dissidio interiore” che si prova nell’andare e tornare da Palermo. Questa è l’opinione dell’autore del post, che personalmente sento molto vicina. Perchè invece di attaccare la Cusimano non utilizzate tanta veemenza contro il tamarro di turno che vi blocca il 101, butta la munnizza nel mucchio che ormai blocca la strada, fa il vicesindaco di Palermo(il “sindaco” per me non esiste) e via dicendo?

      francamente, considerato il numero di palermitani onesti, il vostro intervento mi suona molto come “guerra fra poveri”…

    7. Concordo con Luciano. Sembra che alcuni provino una passione al limite del fanatismo, quasi fondamentalista, per Palermo così-come-è. E al pari dei fanatici religiosi, che rifiutano di vedere le incongruenze della loro fede anche se mostrate loro inequivocabilmente, attaccano o si difendono, senza mai nemmeno prendere in considerazione che gli altri possano aver ragione.
      Trovo il post di Cristina profondamente vero ed attuale.
      C’è una specie di linea di Break Even, di pareggio, che molti dei palermitani che vivono fuori dalla sicilia considerano dentro di se. E’ una linea che determina la soglia di affezione, di nostalgia, della voglia di “ritornare”.
      Oggi quella linea si è così spostata verso il basso da non provocare quasi nessun senso di nostalgia, in chi va via. Anzi, chi va e viene in continuazione giorno dopo giorno si rende conto che qui non è rimasto quasi più nulla a cui tornare, nulla che valga la pena rimpiangere, se non gli affetti personali.
      Potremmo dire che è questa linea è un effetto diretto del grado di vivibilità della città.
      E il grado di vivibilità è così sceso, negli ultimi 4/6 anni da far pensare di essere ripiombati negli anni 80 (con le prostitute al foro italico, in via crispi, in via roma, giusto per fare un esempio) ma con più immondizia per strada.

    8. Si ma qua abbiamo il sole, il mare e si mangia il pesce fresco, questa è l’unico motivo, per il quale molti palermitani sono convinti che Palermo sia la più bella città del mondo. Uscite dalla scorza è imparate dagli altri.
      Si, a Milano, con l’aria inquinata più che qui, respiro anche io!!!!!!!!

    9. Primo trovarsi un “lavoro serio”.
      Secondo porsi un’obiettivo a due anni di farsi una
      famiglia,ma di tipo tradizionale,con l’abito bianco ed i fiori in chiesa,e gli amici intorno
      e dopo la cerimonia partire per un bel viaggio
      Terzo smettere di fumare.
      Quarto dimenticare la politica e se proprio non
      se ne puo’ fare a meno collocarsi in posizione media,moderata,prossima al centro.
      Quinto scordarsi tutte le negativita’ del passato
      e distrarsi dai cattivi pensieri.
      Sesto coltivare le inclinazioni,come lo scrivere,
      guardando a quello che succede nel mondo tutti i giorni.
      Settimo partire in allegria e con fiducia.
      C’e’ chi va e viene da Milano nello stesso giorno.
      PS:
      anche da Milano,mi pare,
      si puo’ scrivere su Rosalio.

    10. Da tempo, dopo un solo biennio passato a Milano mi chiedo come si possa sopportare tutto quello che a Palermo è normale: la sistematica violazione di ogni regola di convivenza civile, di rispetto per le cose che non siano proprie o di proprio stretto interesse, la precaretèà del lavoro spesso a “nero” e senza le garanzie minime.
      Passi per il traffico impazzito, coseguenza di uno stile di parcheggio quanto meno libero, per l’assenza di ogni minimo concetto di trasporto pubblico, di servizio al cittadino, di garanzia di efficienza sanitaria….Vorrei invece fare una osservazione/considerazione di tipo economico e di opportunità politica

      Le due città manco a dirlo sono governate, da tempo, immemorte dal centro destra e così anche le regioni rispettive.
      A tutti appare chiaro cosa non funzioni a Palermo, pochi se non chi emigrati hanno provato l’efficenza (loro i lombardi si lamentano..hahahaha) della macchina comunale/regionale della locomotiva economica d’europa.
      Acuni esempi: 40 minuti, in via Larga, per richiedere residenza, iscriversi alle liste elettorali, richiedere ed ottenere un pass auto GRATUITO che ti consenta di posteggiare sotto casa in area riservata ai soli residenti, 25 minuti in Corso Italia, per scelta e assegnazione del medico, 2/4 minuti la frequenza della metro gialla nelle ore di punta, ritiro della “munnizza” necessariamente differenziata su base condominiale e frequanza giornaliera, piano traffico applicato no pass zona A e B venduti da chi non ne ha titolarità.

      Vi chiederete come si fà a ottenre questo livello, a mio avviso elevato di servizi, si pagheranno un sacco di tasse regionali/comunali?
      E invece il confronto sulla mia busta paga evidenzia come Cuffaro prima e lombardo poi si mangiano (perche di questo si tratta) 20/30 € al mese in più di quanto non faccia il “monarca” Formigoni.

      Il confronta tra i sindaci delle due città è poi anche questo imbarazzante.

      buon week end a tutti.

    11. Premetto che non contavo di scatenare l’ira dei palermitani contenti e beati. Vi piace? Ottimo. Io non ritorno a vivere a Milano, per motivi che restano miei … appunto. Vai e restaci…. beh, intanto mi tocca Palermo. Stop. Caspita che veemenza di toni….

    12. nel passato la mobilità inter_italiana era molto minore e pochi si rendevano conto dello stato delle cose a palermo…oggi il contrasto e l’inadeguatezza con il resto del paese appaiono evidenti ad un buon numero di persone.

      quante volte da ragazzo mi sono sentito dire le frasi “tutto il mondo è paese”, “anche fuori è così” etc. tutti luoghi comuni pronunciati da chi non è mai uscito dal borgo natio…

    13. Verissimo, mare, sole e pesce presco…come del resto anche a Marsiglia, Nizza, Barcelona, Istanbul etc…
      A parte il mio dissenso verso il ceoncetto di “respiro a Milano” (dato che a me ha dato l’impressione di una città finta i cui cittadini fanno di tutto per non capire che tutto quello che vivono é puramente finto), é vero che quando torno a Palermo sono tanto voglioso di ritrovare antichi sapori perduti e puntualmente ritorno con un senso di parziale delusione, quasi che la mia bella città fosse una bella peperonata in agrodolce. E purtroppo fare il paragone con la Parigi nella quel vivo ora fa proprio male al mio orgoglio (non miope come molti integralisti) palermitano.

      Detto in breve: basterebbe mettere un decimo della passione usata per difendere la nostra tradizione per correggere gli innumerevoli difetti e le croniche mancanze, e la peperonata sembrerebbe più dolce.

    14. Fabio e Alessandro, mi siete piaciuti. E’ assolutamente vero che andando ‘altrove’, dove l’amministrazione e la cura della città funzionano al meglio, che ci sentiamo più liberi. Non ci piace che ci critichino, ma quando parliamo ‘tra noi’ sappiamo bene cos’è che non va e teniamo tutti un peso sullo stomaco a causa di ciò che dobbiamo sopportare. Sopportiamo l’inciviltà dei nostri concittadini e la superficialità (nonchè ingordigia) della nostra amministrazione. Cambierà?……..

    15. Vivo ormai da 10 anni in Provincia di Milano, cittadina servita dalla metropolitana, e servizi puntuali e soprattutto niente “munnizza” e olezzo per le strade.

      Perchè tutto ciò è impossibile nella Ns cara terra natia?

      Ve lo dico in un attimo, la cultura amministrativa pubblica siciliana è di stampo borbonico, e fino a quando non si estirpa questa mala pianta niente cambierà………. e la Sicilia rimarrà un ottimo posto dove trascorrere le ferie……. ma non più di 2 settimane, altrimenti corri il rischio di “farti il sangue amaro”.

    16. il tuo post è molto attuale e mi ci ritrovo in pieno, era la stessa situazione di quando 2 anni fa scendevo da roma, e camminavo all’aereoporto di fiumicino e trovavo il gate per palermo senza bisogno di leggerlo sui monitor, bastava osservare le code e dove 25 minuti prima dell’imbarco c’era già la ressa e una fila disordinata, nonostante i posti siano assegnati, allora lì sapevo che stavo tornando a casa..

      la verità è che stare a palermo per me dopo anni fuori è riuscito impossibile, pensavo ad un lavoro la casa lontana da traffico etc ma qualche anno fa dicevo si può cambiare, adesso sono cambiato io, e sono partito di nuovo e stavolta penso per un tempo Indefinito..e se cerco pesce fresco sole e mare, prendo un low cost e vado in un’isola greca..

    17. credo che commenti come quelli di virus e chiara spieghino un po’ tutto sul perchè a Palermo le cose non miglioreranno mai

    18. quando mi trovo all’estero sono il primo ad invitare eventuali potenziali turisti a desistere dai loro desideri di venire dalle nostre parti.
      preferisco che palermo rimanga quella dell’immaginario collettivo (mafia,pizzo traffico e munnizza etc etc) piuttosto che fare vedere una realtà di una città ormai morta defunta kaputt
      dove ormai ci muoviamo come insetti coprofagi…
      l’unica speranza è il lento trascorrere del tempo
      e l’infertilita’ dei concittadini

    19. Devo, banalmente, sottolineare che questo – il post – è semplicemente il mio punto di vista. Un punto di vista, un’angolazione… e il passare degli anni francamente non mi fa ben sperare…

    20. Non capisco i vostri attacchi alla mia persona. Il mio commento era relativo all’oggetto del post che è già stato affrontato ripetutamente su questo blog. Ed il mio consiglio all’autrice era sincero.
      Ma se vi piace tanto la polemica allora vi dico che la gente come voi è quella che sta distruggendo questa città, il criticare sempre e comunque non porta a niente, il vostro è solo un modo di prendere le distanze per avere la coscienza pulita, gettando fango su Palermo.
      Non fate altro che elencare problemi senza muovere un dito per trovare le soluzioni, se non criticare quelli che ci provano, convinti che voi sapreste fare di meglio, seduti lì davanti al vosto pc.
      Voi rappresentate l’immobilità, il provincialismo, la passività assoluta.
      Finchè questo tipo di palermitani prevarrà, questa città avrà poche speranze di emergere.

    21. Mi dispiace leggere commenti ostili.
      Di contro a me piace il tono del post… senza la solita polemica per come le cose non vanno, ma solo rammarico per come potrebbero andare, perchè spesso fare il proprio piccolo dovere non basta e allora allontanarsi è il solo modo per respirare un po’.

    22. la città di PA è formata da 3/4 di bellezze naturali ed 1/4 di VASTASARIA.Si manifesta quando si alza il vento(sempre).Come bisogna comportarsi?? bisogna tapparsi orecchie,occhi e bocca x non sentire,x non vedere ex non parlare.Il rischio è che entra dentro la pelle e nel DNA.e si può tramandare ai figli dilagando in tutto il mondo.I Palermitani dicono”tuttoil mondoè paese” un modo x giustificarsi.X fortuna che esiste i 3/4 di Palermitani ONESTI,ISTRUITI,che gira il mondo dimostrando a tutti che i Palermitani sono MERAVIGLIOSI e si fanno apprezzare è rispettare. Complimenti a Cristina ,a Fabio dico che hai colpito nel segno,sei una persona Intelligente.

    23. ahi,ahi,Virus,non facciamo che peggioriamo la situazione?Ci sono voluti almeno 2 anni per far capire che se non si inquadrano e si segnalano i problemi,chi vuoi che si preoccupi di dare una soluzione?C’e’ chi l’ha capito e si e’ organizzato con un “mezzo mobile” e tutti i giorni indica che cosa non va in un certo settore ed in una certa zona,e qualcosa si e’ mosso.
      Poi ci sono i problemi seri ed esistenziali.
      Proprio oggi e-polis parla del calo demografico a Palermo per gente che va a cercare fortuna in altre parti del mondo.Ti consiglio di leggerlo,
      e’ ricco di numeri.
      Ovviamente questo post parla di respiro in senso figurato,nel senso che se uno approda a Milano
      puo’ darsi che di colpo risolva tanti problemi,
      ma,paradossalmente,non va proprio a respirare un’aria salubre.Non a caso a fine settimana chi puo’ scappa da Milano verso i laghi o la montagna.
      Sono ore di macchina,tempo e soldi da spendere
      in piu’.

    24. sarei anche rimasto se ci fosse stato un lavoro per un non sponsorizzato come me.

      nei lontani anni 90 provavo a fare qualcosa per la mia città (quello che può fare un ragazzo di 20 anni):

      1) a casa ero io a fare la differenziata e allora le campane venivano svuotate più frequentemente. per inciso le campane erano piuttosto lontane e portare il vetro/metallo non era come portare la carta.

      2) le rare volte che il mio cane faceva qualcosa di solido sul marciapiede avevo sempre il sacchetto pronto con me…et voilà…2 secondi e il marciapiede è pulito. alcuni cittadini mi elogiavano ad alta voce, altri mi guardavano come un tapino da compatire

      3) usavo il più possibile l’autobus o la bicicletta per andare a studiare/lavorare

      4) quando usavo la macchina avevo cura di parcheggiarla disciplinatamente anche abbastanza lontano rispetto alla mia meta

      5) la carta del gelato o altra leccornia sempre nel cestino o nel cassonetto…le rare volte che nessuno dei due era a disposizione la carta finiva nelle tasche o nello zaino

      6)per l’autobus, abbonamento o biglietto; poche veramente poche volte l’ho preso da portoghese

      7) quando mi mandavano alla posta a fare qualche pagamento ho sempre fatto la fila e pur di non mettermi a discutere con certi anziani e prepotenti che facevano finta o di stare male o di avere troppi impegni, li facevo passare prima.

      voi direte: hai fatto così poco e ci fai pure l’elenco di queste inezie!
      avevo 20 anni potevo fare questo per la mia città e lo rifarei, ma siete sicuri che questi semplici gesti li facciano in molti (20, 40 o 60 anni)?

    25. @ Anna

      poiché non leggo di altri “fabi” nei commenti penso di doverti ringraziare.

      non penso di avere doti speciali: ho solo osservato e provato a fare qualcosa.

      mi dispiace solo che a tutt’oggi a palermo non ci si renda conto che la città potrebbe essere una RISORSA se solo fosse meglio curata e organizzata.

    26. li possono fare.Se sono stanchi,
      si accomodino pure,qui
      http://farm5.static.flickr.com/4061/4351484076_d762601e7a.jpg

    27. ahi, hai, virus! Il criticare è proprio quello che cambia le cose e corregge gli errori. Dalla mia esperienza pluridecennale di emigrante ti posso dire che nelle città dove funzionano le cose le critiche sono ferocissime. Proprio per questo le fanno funzionare. Nel primo periodo da emigrante non facevo che stupirmi per le continue lamentazioni che i miei nuovi concittadini riversavano sull’amministrazione pubblica della quale, ahimè, facevo parte e dicevo dentro di me ma come tutto è così perfetto (per me) e vi lamentate! Che vuoi, misuravo con il metro di Palermo!
      Un grosso errore, caro virus, è poi attribuire agli altri “provincialismo, passività, immobilismo” è proprio questo che rovina Palermo attraverso quelli che come te vedono tutto già funzionale, perfetto e bellissimo.

    28. Virus ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.

    29. Io vorrei solo dire che è difficile rimanere a Palermo, anche per quelli che ci stanno ma che sanno di potere anche andare da un’altra parte.
      Io questa città la scelgo tutti i giorni, ma Lei non è che faccia molto per farsi scegliere, ultimamente quasi nulla… è un peccato perchè di potenziale ce n’è tanto, però cose che da altre parti farebbero scandalo qui sono normalità. (farne l’elenco sarebbe inutile e snervante, tanto ognuno può immaginarsene almeno un paio a piacere!!)
      Vorrei solo che Palermo non mi mettesse alle strette un bel giorno e mi costringesse ad abbandonarla, se pur a malincuore. Tutto qui.

    30. ma chi voli significari stu post ?
      Quale messaggio vuole trasmettere, quali emozioni, quali sensazioni, whatsssssssss????

    31. il nulla… no messaggio….

    32. non banalizziamo.
      Capita a tutti di ritrovare il proprio spazio vitale in un posto e non in un altro.
      Nel post e’ stato scritto abbastanza chiaramente.Andare a Milano “per respirare”
      perche’ Palermo e’ diventata irrespirabile.
      mentre prima era al contrario.
      Il messaggio mi pare chiaro.
      A Palermo si vive a disagio.
      Io ad esempio mi trovo in un profondo disagio ogni volta che devo interagire con qualche addetto
      ad un pubblico servizio,e non fatemi entrare nei dettagli perche’ lo sapete bene di che cosa sto parlando.
      A proposito,da domani scatta l’obbligo di esibire il cartellino con tanto di funzione,nome e cognome (grazie Brunetta).

    33. Ahimè, non ho nulla da spiegare a nessuno… dunque, è possibile che non abbia nessun significato, questo post. Sono, ripeto, mere considerazioni, le mie. Assolutamente personali e non necessariamente condivise e/o condivisibili. Cristina Cusimano

    34. Il primo post, quello a nome Virus, rispecchia in pieno il mio pensiero. Restaci a Milano o, quanto meno spiega cosa infine ti spinge a tornare a Palermo.
      Non sarà certo perchè a Palermo hai un buon lavoro, non è certo perchè gli “affetti” palermitani siano più profondi di quelli lombardi.
      Cosa ti spinge a tornare a Palermo?
      Io a Palermo ci vivo senza aiuti respiratori, senza bummuli r’ossigeno. Non sarà idilliaco ma se almeno na puocu a finissiro i lamintarisi di quel lamento tanto caro ai gatti in amore, quello di coloro i quali impegnati in amplessi amorosi contemporaneamente piangono, (in dialetto ha ben altra valenza) mi risparmierei le lagnanze di coloro i quali misurano il proprio senso civico in contrapposizione all’altrui inciviltà.

    35. “vado, respiro e torno”…nell’ultima frase del post è condensata l’essenza dell’essere palermitano.
      La voglia di fuggirne, per assaporare il gusto di una società “normale”; ma è una fuga a tempo, le radici ti chiamano e la risposta è d’obbligo.
      Palermo è come quella fidanzata che tradisce e per questo si odia con tutta la rabbia che puoi, ma che poi perdoni e riaccogli…ma il suo tradimento te lo porti dentro tutta la vita perchè temi che si ripeterà.
      E’ come quel figlio che non ti ascolta… e magari ti manda pure a quel paese, ma lo riaccogli tra le tue braccia quando ha bisogno di te, perchè rimarrà sempre tuo figlio… anche se sai che ci saranno altre volte in cui ti manderà a quel paese.
      E’ come quella dannata dose che continui a spararti dentro anche se sai che ti ucciderà…e non puoi farne a meno.
      Palermo è così…prendere o lasciare!
      E lasciare per un palermitano non sarà mai per sempre…

    36. A me capitava il contario. Tornavo, respiravo e andavo via. Due, tre giorni e andavo via. Il minimo necessario, quel tanto che basta. E così che si dice. Poi ho iniziato a non tornare più. E adesso mi sembra di non avere più una mia città. Da un certo punto di vista è una situazione di completa tranquillità, son cose che riguardano altre persone. Credo che non tornerò mai più a Palermo. E’ triste solo il fatto che nessuno se ne accorgerà.

    37. Eh si!!! nessuno si accorgerà di coloro che non ritorneranno. Nessun palermitano parlerà bene di palermo e pochi, pochissimi avranno un senso civico degno senza dire o pensare d’essere eroi. Buttare le cartacce nei cestini, pagare il biglietto ecc. sono normalità e devono essere considerate normalità. Ai restanti: facciamo una piccola cosa ciascuno, un tassellino è meglio di niente.

    38. Manuelo, è una ricerca interessante, da parte di chi viaggia come noi, quela di non avere piu’ una sola propria città, ma nello stesso tempo c’è il timore di perderla del tutto la propria città.
      Dici: “Credo che non tornerò mai più a Palermo”; ho sentito una profonda sensazione di tristezza leggendola; vuoto! Sai che non è una critica ma empatia, perché ti stimo. Anch’io ogni volta mi dico che forse è l’ultima, ma dopo tre mesi ci torno, è vero che ci sono gli affetti piu’ cari, ma se non ci fossero? Certe volte è insopportabile il nostro rapporto morboso con questa terra, il nostro narcisismo da isolani, non esiste in italiano ma in francese lo si descrive bene: “nombrilismo”, da ombelico.

    39. P.S. a parte certi palazzi ed alcuni luoghi pittoreschi Milano mi sta sulle ( … ) per l’ipocrisia di chi la definisce “capitale morale” quando, invece, si tratta del centro dell’immoralità del similpaeseitalia, con scandali finanziari, truffe variegate, tangentopoli, e ultimi casi, di questi giorni, di mazzette che dimostrano, probabilmente, che tangentopoli è ancora attuale. I servizi funzionano meglio che in Sicilia, ma si deve ammettere che c’è molta piu’ ricchezza a disposizione, altrimenti gli imbrogli sono simili in certi casi.
      Tra l’altro i disservizi e l’inciviltà non sono esclusiva palermitana, l’insicurezza nemmeno; a Bari e Napoli si sta peggio per esempio, e molte città del nord sono piu’ insicure della Sicilia.
      Detto questo, tutte vere le critiche dell’autrice nei confronti di Palermo e della sua inciviltà diffusa e dei disservizi, ma non ci venga a raccontare che Milano è la capitale morale … non fà ridere!
      Si è capito cosa intende l’autrice per “respirare” in senso morale e intellettuale; ma questa cosa mi fà pensare, a proposito di moralità, rispetto delle regole, anche ambientali, chissà perché, alle ecomafie che non sono altro che lo smaltimento, nel sud “irrespirabile”, delle scorie del nord “di buon livello nel panorama europeo”, dice l’autrice. Mi fà pensare pure a quella peggiore immoralita, laddove il nord “di buon livello” dopo avere sfruttato per anni i nuovi schiavi chiamati immigrati li hanno spediti senza scrupoli, come immondizia (sopra parlo di scorie … per restare in tema), senza scrupoli né vergogna, verso le campagne del sud e non solo a Rosarno; ma il falso similpaeseitalia e la stampa complice ne accennano di passaggio e solo veolocissimamente.
      Allora, tutte vere le denunce su disservizi, incapacità di palermitani pseudo-politici dilettanti, immondizia e inciviltà, i mali palermitani sono evidenti, innegabili, ma l’autrice non ha una visione globale dei fatti; l’autrice di Milano vanta l’aspetto esteriore, il bel vestito, ma sotto il vestito spesso ci sono carogne.

    40. quando leggo qualche commento che forse vuol essere anche folkloristico, mi rendo conto del perché la città sia ridotta così. non dubito che qualcuno ci possa stare bene…probabilmente anche un abitante di una caotica città del terzo mondo sbarcando a palermo penserebbe di trovarsi in una città ordinata e funzionale…chi da un paese scandinavo dovesse visitare palermo saprebbe già che mancano le regole per una convivenza civile accettabile…solo questione di prospettive, questioni che hanno a che fare con la cultura con cui siamo stati allevati…non mi meraviglio dunque…finchè la maggioranza della città non proverà ripugnanza per quello che finora è stato le cose non cambieranno…forse quando si sarà toccato il fondo dopo si potrà risalire…anche se è vero quello che dice un mio amico settentrionale “quando si è toccato il fondo poi si inizia a scavare…” .spero davvero che a palermo non accada questo.

    41. Eh no! Non è vero che non ci accorge di quelli che non ritornano!
      Palermo, 10, 20 anni fa non era in queste condizioni, (non parliamo di 40 anni fa).
      Il peggioramento continuo e inarrestabile è dovuto proprio alla continua emorragia di cittadini, diciamo più insodisfatti, che hanno lasciato le sorti della città agli entusiasti e sodisfatti.

    42. Titolo (suaccennato)
      “Palermo,grande fuga dalla citta’.Ogni mese 300
      residenti in meno”.

    43. Anchi’io vivo lontana da Palermo da circa 18 anni, da quando decisi di “fuggire” per una città del Nord, attratta al mito di qualcosa che già non c’era più. Io qui lavoro, ho una famiglia, un figlio, sono diventata per metà un’altra, ma non dimentico cosa ho lasciato. le mie radici i miei amici dell’adolescenza gli unici veri che riesci a farti, poi saranno solo – tranne rare eccezioni – rapporti formali o superficiali o d’interesse. Se commento in questo blog lo devo a un cntatto di fb che me l’ha consigliato, percéè ho respirato l’aria entusiastica della “primavera di Palermo degli anni Novanta” ed è come se avessi in qualche modo lasciato qualcosa a metà. In Sicilia torno tutti gli anni d’estate per il mare, le vacanze, non so criticare anche qui al Nord c’è tanto ce non va, mi picerbbe creare reti ma soprattutto far saere che anche se ce ne siam andati – per le più svariate ragioni noi a palermo ci teniamo e in palermo e ne aplermitani c crediamo ancra.

    44. troppo semplicistico definire folklore qualcosa di cui non ci si prende la briga di capire.
      Può pure succedere che chi di folklore si sia “macchiato” abbia sopravvalutato le capacità di “assorbimento” (perchè scrivere di assorbimento quando di mera capacità di comprendonio si tratta?) di chi folklore lo definisce.
      Necessiterebbe pertanto una spiegazione alla folkloristica espressione e la trovo solo nel dover constatare che, di solito, colui il quale per primo al ladro, al ladro, grida nel mucchio, è proprio colui il quale il furto ha commesso.
      D’altro canto se io ho votato Cammarata, se sono colluso con quei quattro politici da strapazzo che governano la ns. città, non vado certo a raccontarlo in giro. Se ho leccato anni ed anni il deretano di un politico al fine di avere un posto di lavoro non è che lo vado a gridare ai quattro venti. E’ questo il folklore a cui ci si vuole riferire?

    45. Lavoro,una famiglia,un figlio
      in breve un’esistenza normale.
      Per molti palermitani un sogno.

    46. Ho quasi 30 anni, una laurea e ancora nessuna esperienza lavorativa…mi reco spesso all’estero e nell’ultimo soggiorno ho provato, quasi per scherzo, a cercare lavoro…me ne hanno offerto uno dopo 2 giorni dall’invio del mio curriculum…riparto fra qualche settimana…

      Amo Palermo, ma ho il vizio di mangiare e qui c’è solo pititto!!!

    47. Credo che occorra distinguere almeno due livelli di valutazione, uno emozionale ed uno razionale.
      Ci manco da quasi trent’anni da Palermo eppure, rientrando in nave con auto al seguito,piango come una fontana quando rivedo Monte Pellegrino stagliarsi maestoso sul mare, sul nostro mare.
      Il tempo di scendere in garage e prendere l’auto al seguito e ritorno al “razionale”, palermitani a motore acceso e siamo ancora in mare all’Arenella,apre il portellone della nave e comincia il concerto dei clacson, l’ “infilarsi” a tutti i costi per essere i primi a scendere.
      Mezz’ora prima al bar della nave, coda a mischia di rugby per pagare alla cassa, mentre sulla Cagliari Civitavecchia la fila è per uno ed ordinata.Badate, ancora non ho rimesso piede a Palermo e già affiora imperante la vastasarìa del palermitano…
      Ribadisco, razionalmente e con convinzione, che la città di Palermo ha servizi e una qualità di vita legata ad essi assolutamente ferma a trent’anni fa.
      E a quelli che ci dicono di restare dove spesso non siamo stati noi a scegliere di vivere, sorrido per non piangere, tradotto dal palermitano puro e do auspici perchè si diano una svegliata.
      W.P.E.S.R.

    48. con tutta la buona volonta’,non riesco a decodificare W.P.E.S.R.

    49. che tristezza….

    50. W.P.E.S.R. – W Palermo E Santa Rosalia…

    51. in questi giorni Milano e’ sulle I pagine
      non proprio per fatti edificanti,
      via Padova,l’assessore all’urbanistica.
      Il mito comincia a sgretolarsi?

    52. Parlare di respiro proprio in questo momento in cui Palermo è ricoperta dalla “munnizza”è sicuramente una speranza peccato che per respirare dobbiamo andare via da questa stupenda e magnifica città che credo abbia tante cose nascoste sta solo a noi scoprirle.
      Io personalmente non andrei mai via da Palermo vivo troppo bene anche se vorrei che tante cose cambiassero.La speranza è l’ultima a morire!!!!

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