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giovedì 25 apr
  • “‘U re ri pollanche”

    Ciambelle? No, le mie pannocchie son più belle! Non si sa per certo se è arrivata prima la sabbia oppure i venditori deambulanti sul litorale di Mondello. Patatine, acqua, coca, ceres. Il cocco bello probabilmente è il passatempo più famoso tra i bagnanti palermitani ed i turisti che che popolano ogni anno la spiaggia di Palermo.
    Il tormentone di quest’anno, come ogni estate che si rispetti, sembra essere “‘U re ri pollanche”, Gabriele dovrebbe essere il suo nome (si può sentire in una delle tante rime).
    Facebook e YouTube stanno aiutando il diffondersi dei video, magari lo aiuterà nelle vendite. Con questa crisi di cui tutti parlano…

    Ospiti
  • 37 commenti a ““‘U re ri pollanche””

    1. Eh già, sono proprio tempi di crisi!
      Erano altri i tempi quando i venditori di pollanche erano tanti e non c’era alcun bisogno di spettacolini. Bastava solo urlare a squarciagola “POLLAAAAAANCHE!!!!!”

    2. Un venditore eccezionale! Secondo me potrebbe aspirare ad un posto di prestigio in politica.

    3. Divertente

    4. Qualcuno ricorda diversi anni fa, circa una cinquantina, quando proprio sulla spiaggia di Mondello, tra le ceste di vimini, la plastica ancora la dovevano inventare, colme di muluna, anellette o furno e pani chi panielle, tra i venditori da sabbia ce n’era uno che abbanniava ad alta voce così: frase ripetuta sempre due volte di seguito, anche senza ombra di nuvola all’orizzonte. Allora non c’era internet né i blog, forse alcuni avevano la macchina fotografica, mio padre aveva una mitica Voigtlander di cui andava fiero, ma le foto si facevano solo se necessarie e del famoso ambulante non è rimasta traccia. Peccato. Oggi tutto viene ripreso , filmato e comunicato a tutti, così anche Gabriele venditore di pollanche, è andato a finire su YouTube. Anch’io ho modo di assistere dal vivo alle sue performance venditorie estemporanee, sempre più ricche di filastrocche in rima, ma ci sono tanti altri che vendono cocco, bibite e ciambelle. Uno di loro, grida oggi grida domani, non ha più voce, pertanto delle due parole, cocco bello, si sente a malapena solo la prima che fossi medico gli farei li stesso un esame alle corde vocali. Se ci avete fatto caso, a vendere da mangiare e da bere tocca ai locali, mentre ciondoli, secchielli e palloni a chi viene da fuori, spesso tunisini, marocchini o senegalesi. Anche tra questi ultimi c’è una sorta di specializzazione; dimenticavo i cinesi, spesso giovani donne, che hanno orologi e oggetti elettronici in genere. La spiaggia è divenuta una sorta di mercato che riflette il mondo globalizzato.. Spero solo che il re delle pollanche, bollisca solo quelle non geneticamente modificate, ma non voglio dimenticare lo sfincionello e patatine d’altri tempi, che era indispensabile vedere dal vivo e le nuvole il più delle volte, erano soltanto l’ingenuo pretesto per vendere tutto prima possibile.

    5. Bellissimo!

    6. Sì, dai! Osanniamo pure l’ennesimo evasore fiscale!
      anto i fissa che pagano le tasse (io per esempio) ci sono e li pago pure per lui perché lui, mischino, è nullafacente e nullatenente e quindi diamogli pure la casa popolare e l’assistenza sanitaria gratuita e il buono casa e il sussidio e chi più ne ha più ne metta. Direte che lui non è il solo in questa giungla di evasori e furbetti ma ho preso spunto dalle vostre esaltazioni per un evasore fiscale per dire la mia. Bravo il nostro Michele Lo Forte, faccimogli pure pubblicità gratuita. per quanto mi riguarda non compero mai nulla da chi evade le tasse, potessi pure morire di fame-sete.

    7. comunque bisogna dire che u re ri pollanche non è nemmeno tanto originale, visto che da più di un anno c’è Paolino, il venditore di cocco che abbannia nello stesso modo, anche con gli slogan personalizzati… e poi, sto re delle pollanche è un po’ troppo fighetto con la sua pentolona trasportata da 2 paggi… vabbè che è re, ma il frequentatore di mondello apprezza di più il venditore old style con la cassetta di legno a tracolla e con l’immancabile “Pollanche, che sso bell’i pollanc’! Pollancaaaa!”

      Che tempi, signora mia, manco i venditori di pollanche di una volta ci sunnu cchiù!

    8. madonna ma il mare è verde!!!! aiuto!

    9. scusate, ma ce ne mancava un pezzo.

      Qualcuno ricorda diversi anni fa, circa una cinquantina, quando proprio sulla spiaggia di Mondello, tra le ceste di vimini, la plastica ancora la dovevano inventare, colme di muluna, anellette o furno e pani chi panielle, tra i venditori da sabbia ce n’era uno che abbanniava ad alta voce così: Patatine …sfincionello….u tiempu si sta mutrianno, frase ripetuta sempre due volte di seguito, anche senza ombra di nuvola all’orizzonte. Allora non c’era internet né i blog, forse alcuni avevano la macchina fotografica, mio padre aveva una mitica Voigtlander di cui andava fiero, ma le foto si facevano solo se necessarie e del famoso ambulante non è rimasta traccia. Peccato. Oggi tutto viene ripreso , filmato e comunicato a tutti, così anche Gabriele venditore di pollanche, è andato a finire su YouTube. Anch’io ho modo di assistere dal vivo alle sue performance venditorie estemporanee, sempre più ricche di filastrocche in rima, ma ci sono tanti altri che vendono cocco, bibite e ciambelle. Uno di loro, grida oggi grida domani, non ha più voce, pertanto delle due parole, cocco bello, si sente a malapena solo la prima che fossi medico gli farei li stesso un esame alle corde vocali. Se ci avete fatto caso, a vendere da mangiare e da bere tocca ai locali, mentre ciondoli, secchielli e palloni a chi viene da fuori, spesso tunisini, marocchini o senegalesi. Anche tra questi ultimi c’è una sorta di specializzazione; dimenticavo i cinesi, spesso giovani donne, che hanno orologi e oggetti elettronici in genere. La spiaggia è divenuta una sorta di mercato che riflette il mondo globalizzato.. Spero solo che il re delle pollanche, bollisca solo quelle non geneticamente modificate, ma non voglio dimenticare lo sfincionello e patatine d’altri tempi, che era indispensabile vedere dal vivo e le nuvole il più delle volte, erano soltanto l’ingenuo pretesto per vendere tutto prima possibile.

    10. d’accordo con rob lo snob!!!

    11. quoto rob lo snob.
      Francamente tutto sto piacere di esaltare un evasore fiscale non ce l’ho

    12. sì, ma se non se ne può più parlare, neanche come fenomeno di costume… Poi visto il gran numero degli evasori non si potrebbe parlare di nulla! E poi, sono ambulanti, non devono rilasciare lo scontrino, andategli a chiedere la licenza o quello che serve per fare l’ambulante… Magari è una pia illusione la mia, ma potrebbe avere le carte in regola e avere il diritto di fare quel lavoro.

      Piccola parentesi: tralascio il trionfo del luogo comune sulla casa, l’assistenza sanitaria pubblica ecc, tanto sono certo che in presenza del nostro venditore e di un extracomunitario, sicuramente vi indignereste se a parità di requisiti venisse preferito l’extracomunitario perchè PRIMA DOBBIAMO TUTELARE I NOSTRI e quelli si prendono le nostre case, ci rubano il lavoro, la fidanzata, la mamma, la nonna e la zia! Fine della piccola parentesi.

      E comunque, se io voglio parlare del vastiddaro o del venditore di cocco piuttosto di quello che vende lo spincionello, ne parlo a prescindere dal fatto che evadano o che siano in regola. Sono parte della nostra società, fanno parte del nostro costume… L’evasione non ha rilevanza nel discorso che si sta facendo. se poi dovete interpretare letteralmente quella che era una battuta per concludere il post (mi riferisco all’incremento delle vendite grazie al video), allora siamo messi proprio bene!

    13. QUOTO il post di rob lo snob, io ne conosco uno venditore di pane ri sgarrubbo il mercoledi e la domenica, la mattina PIP solo per timbrare il cartellino poi fa il giardiniere sempre al nero, e torna solo per timbrare il cartellino “d’uscita”. Si è comprato cash una casa di 150mila euro piu’ 50mila di lavori(al nero), ovviamente non poteva accedere al credito essendo un povero PIP. Per par condicio (e paradossalmente per onestà) non lo denuncio, altrimenti si dovrebbero denunciare decine di migliaia di palermitani, come, per esempio, quelli che tampasiano tutto il giorno nel web (specialmente quello sportivo; e magari fanno pure i moralisti nel web!)) mentre i fessi con le tasse pagano il loro salario pubblico, e chissà quanti ce ne stanno connessi in questo momento.
      Qualcuno dice che tutti gli ambulanti di diverse etnie che si vedono a Mondello sono segni del mondo globalizzato; che cosa non si inventerebbe per buonismo puerile ! è solo sudiciume e deturpazione dell’ambiente.

    14. Concordo con Albo. E poi mi incaxxerei più con chi ha un mare di soldi ed è evasore totale, piuttosto che con un ragazzo che vende pollanche per riuscire a mangiare(anche se ovviamente nessun evasore è giustificato).
      Comunque è fortssimo!

    15. in un paese dove il primus inter pares ne fa di cotte e di crude (e non è di pollanche che parlo) u re, seppur delle pollanche, dovrebbe pagare le tasse. Finiamola, gustiamoci le sue trovate e l’oggetto del suo commercio.
      Cavura e tiennira a pullancaaaaaaaaaaaa, aranciata, birra, cuoca cuolaaaaa. Sevenahhhhhh (Seven Up).

    16. D’accordissimo con Ninni. Cos’è? Dopo molti decenni vi rendete conto che esistono questi personaggi e in più v’indignate? Boh! Scusate: Gigi, rob lo snob, antony977, forse sarò stolto ma non vi capisco.

    17. E la rima su cammarata non la fa?? Proviamo a farla noi: “sindaco cammarataaaa…” Qualcosa che faccia rima?

    18. @Ciccio, dopo molti decenni francamente ci si può anche scocciare.Non credi?

    19. @antony977, ottima osservazione ma allora cosa dire dei numerosi panellari e sfincionari ambulanti? Dei commercianti che magari con l’aiuto del commercialista di fiducia evadono le tasse e persino, dato che qui si insiste leggitimamente sull’aspetto della lagalità (fiscale), pagano per almeno il 90% dei casi la cosiddetta “messa a posto”? Io dico soltanto: meglio uno di questi tizi che cerca di sopravvivere alla sua ignoranza piuttosto che consegnare lo stesso alle “famigghie”. Per carità, ciò non esclude affatto la possibilità di una loro appartenenza alle “famigghie” o di un loro “contributo” all’economia mafiosa.

    20. Rob, prima di sederti al tavolo di un ristorante chiedi al titolare la dichiarazione dei redditi in visione ?
      COmunque è vero…. quanti finti poveri ci sono…

    21. E’ un evasore, però a differenza di altri (alias posteggiatori), non ti obbliga a comprare ciò che vende! (Ubi maior minor cessat)

    22. Straquoto Albo e Ninni. E ricordo che i veri signori non parlano mai di denaro.
      Il tipo fa ridere. Gratis!

    23. Si, pero’ il Signor Ninni paga contributi e tasse (e probabilmente cifre elevate) che servono ai servizi e all’assistenza (malattia assegni ed altro) non solo del venditore di “pullanchi” ma anche per quelli che ho citato prima, compresi i loro salari di PIP (che vende pane al nero e fa il giardiniere nelle ore del PIP) e impiegati comunali o regionali che giocano davanti al computer con le figurine panini e 4-4-2 o 4-5 1 o a scagghiuliari su facebook

    24. Si, Gigi, sai quanto mal digerisco molte forme di assistenzialismo e quanto sulle scatole mi stiano i furbetti ma questo è un post, giusto per usare un termine a “qualcuno” molto caro, pi sbariarisi i cabbasisi…….. distraiamoceli

    25. la rima per Cammarata?
      “Onorevole” sindaco Cammarata….. assa si manciassi una pullanca strata, strata.

    26. sì, però quello che volevo dire è che:
      – posto che pagare le tasse, essere in regola, adempiere a tutti gli obblighi che per legge sono previsti per svolgere un’attività lavorativa come quella dell’ambulante non solo è giusto, ma è un dovere;
      non vedo per quale motivo ora non si possa più scrivere di una cosa che sociologicamente è interessantissima, come l’evoluzione dei venditori ambulanti e dei loro richiami. Io già anni fa ho fatto una specie di descrizione semiseria dei vari tipi da spiaggia di Mondello, ivi compresi il venditore di cocco e il venditore di pollanche, ma mai e poi mai mi sarei aspettato che qualcuno mi dicesse di elidere qualcosa di evidente come gli ambulanti, perchè evadono e quindi non sono degni nemmeno di essere citati per fare loro della pubblicità indiretta. Sono parte di quella società, possono essere evasori, finti poveri, spacciatori di droga o boss con l’hobby del lavoro umile, ma sono parte di quella piccola società! Tanto per dire, non è altrettanto folkloristico l’esercito di lapini che va per strada e vende sfincione accompagnato dall’inconfondibile richiamo? Non è singolare che in tutta italia la lobby degli arrotini abbia le stesse registrazioni con piccole varianti, ma che, ovunque andiate riconoscete al primo ascolto? Non vi vantate con i vostri ospiti di fuori della bontà del cibo da strada di palermo, come panelle, crocchè e focacce con la milza? Sareste disposti a negare che fanno parte dell’identità di un posto solo perchè evadono? Non li difendo affatto e per questo faccio un esempio ancora più al limite.
      Quanti sono i negozianti che non pagano il pizzo? un buon numero. Quanti sono quelli che lo pagano? molti di più, ahimè. Quanti tra questi ultimi gestiscono negozi storici di palermo, di quelli che esistono da più di mezzo secolo? Un bel po’ indubbiamente. E qualcuno si sognerebbe di non considerarli come parte della vita economica della città solo per questo? Ci sono, esercitano la loro attività economica, hanno contribuito per esempio a far sviluppare la città in un certo modo; poi avranno grandi colpe legate a questa loro debolezza o collusione. Ma questo giudizio, in un piano sociologico è marginale…

      Se poi dalla descrizione folkloristica o sociologica si passa ad ergerli come modelli di riferimento, come esempi da seguire, allora quei giudizi non sono più marginali, ma pesano come macigni. Ma, e concludo, non credo che l’autore del post volesse fare questo.

      scusate la logorrea 🙂

    27. Se l'”evasore fiscale” vende la pollanca a 1 euro, pagando le tasse dovrebbe venderle a 1.50 euro.
      Paradossalmente, in casi come questi, il venditore fa in modo che sia l’acquirente ad evadere il fisco:-))

      Una considerazione per chi ha scritto che non comprerà mai nulla da chi evade il fisco.
      Mettiamo il caso che tu volessi riammodernare il bagno di casa. Contatti una prima ditta che è ligia alle legi, paga tutte le tasse, i contributi, operai rigorosamente in regola, materie prime non acquistate al mercato nero, tutto rigorosamente anorma di legge; preventivo 10 mila euro.
      Chiami un altra ditta che, arraginadosi sui libri contabili, paga metà dei tributi, operai non messi in regola, materie prime di incerta provenienza (e quindi acquistate a buon prezzo) e per tutto quanto esposto sopra può farti lo stesso lavoro a 7 mila uero. Con parità di prestazioni ci sono ben 3 mila euro di risparmi. A chi consegni i lavori, alla prima ditta o alla seconda?

    28. Secondo me non sono questi gli evasori di tasse che mi preoccupano,andare a polemizzare un ragazzo che si arrangia come puo’per guadagnare la giornata non mi sembra giusto.

    29. ….SPERO FACCIA FORTUNA!-E’ LA SIMPATIA FATTA PERSONA!-BRAVO GABRIELE!!!!

    30. Oh, bravo Albo! Ecco quel che volevo esprimere anch’io. Sottoscrivo in pieno ogni tua singola parola.

    31. Preciso che io mi riferivo ai PIP che nell’ora del PIP fanno i giardinieri altrove e in alcuni giorni vendono il pane in nero, poi appaiono precari indigenti intanto pagano CASH 200mila euro lavori inclusi una casa. Mi riferivo a quegli impiegati comunali e regionali che mentre altri pagano con le tasse il loro stipendio loro se ne stanno a tampasiare nel web e a dissertare su scimunizzioni tipo 4-4-2 nel calcio o a scagghiuliare su facebook.
      Il venditore di pollanche è quasi ingiudicabile, non conoscendo nessuno i suoi introiti che si immaginano da sopravvivenza.

    32. Ascoltate il remix ru re ri pollanche fatto da me!

    33. Cosa ne penserà Daverio ???

    34. …signora Mandalena…a mè pullanca sà mancia nnall’altalena…ahahhahah

    35. geniale.

    36. non mi fa ridere e non ci vedo nulla di geniale.

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