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giovedì 28 mar
  • Rovine di Solunto chiuse al pubblico: vergogna!

    Più di un anno fa, come potete vedere da questo articolo, vi fu un incendio che ha coinvolto anche le rovine di Solunto rovinando dei cavi elettrici e da quel 21 giugno le rovine furono chiuse al pubblico. Rimaneva aperto solo il museo.
    A settembre 2009 pensavo che le cose fossero già state risolte, d’altronde un cavo elettrico non è poi chissà quale danno.
    Ma il custode mi disse (in realtà molto vergognato) che non dipendeva da loro ma dalla Sovraintendenza e probabilmente dalla Provincia che non dava fondi per questi lavori.
    Bene… Oggi, a distanza di un anno, decido di chiamare il museo e vedere gli orari di apertura e chiusura per visitare le rovine e con mia grande sorpresa il custode mi dice che ancora i lavori non sono cominciati (!!!) e che in settimana forse qualcosa si sarebbe mosso.
    Non mi sono potuto trattenere e mi è scappato «Ma che vergogna», che ovviamente non era rivolto a lui, ma alla situazione.
    Io credo che loro siano i più mortificati da questa storia.
    Ma come si può fare che un sito cosi bello e importante (facilmente accessibile e vicino a Palermo) resti chiuso per più di un anno, perdendo il turismo di due estati e quello di un inverno e una primavera?
    Ad Agrigento, Segesta e Selinunte queste cose non sarebbero mai successe!
    Sono senza parole.
    Anzi una parola ancora mi rimane: VERGOGNA!

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  • 10 commenti a “Rovine di Solunto chiuse al pubblico: vergogna!”

    1. La Provincia ha preferito investire i suoi soldi in improbabili investimenti finanziari perdendo 35 milioni di euro …
      Quelli avanzati continua a buttarli in iniziative inutili come la “Provincia in festa”.
      E per le cose veramente utili come la manutenzione delle strade provinciali piene di buchi o per riaprire un sito come Solunto, ovviamente non ce ne sono.

    2. E poi si finanziano iniaitve “inutili” come le mostre Vintage che chissà quanto sono costate…

    3. so solo che la sicilia potrebbe vivere solo di turismo per l,immenso patrimonio cilturale e artistico che ha ,e invece per colpa di politici ignoranti stiamo rovinando la sicilia .questo servira da minito alle prossime elezioni cisi sappiamo a che dobbiamo se dobbiamo dare il voto .

    4. Raoul, e c’è bisogno che vai a Solunto per vedere una rovina ! Andiamo a passiare per Palermo e te ne faccio vedere un bel po. Scherzi a parte è una vergogna.
      Per raimondi bennardo mario sono 30 anni che sento sta storia che possiamo vivere di turismo. Ma quando a inizio stagione ti rechi nelle località balneari della provincia e trovi mostre permanenti di munnizza, di tutto quello che i signori proprietari di villini buttano fuori casa di mobilio vecchio ed elettrodomestici guasti, la colpa non è solo dei politici. In fondo il politico rappresenta chi lo vota. E’ triste ma alla maggior parte delle persone, si vede che il mondo piace così.

    5. A mio avviso , modestissimo, non basta lo sdegno e le grida di vergogna, no.
      Occorre un lavoro certosino e spietato che arrivi alle responsabilità, ove accertate, di persone preposte che non abbiano agito secondo prassi corretta.
      Il rimpallo di responsabilità è gioco vecchio e facile da scatenare. Chi di competenza, si accerti perchè per cambiare un cavo occorra più di un anno e se la spesa presunta ( cinquecento, mille euro ??) non poteva essere coperta con altre delle infinite pieghe burocratiche.

    6. Io concordo appieno con federico II.
      Mi dispiace dirlo ma penso che alla maggior parte dei palermitani (della provincia e della città) vada bene lo stato in cui versa il territorio sia artistico che ambientale.
      Qui non è una questione di fondi o burocrazia ma penso proprio una questione di civiltà e etica ormai abbondantemente persa.

    7. minuscola precisazione, facendo riferimento alle località balneari della provincia non intendevo dire che a Palermo queste cose non succedono o che gli scempi sono opera esclusiva di chi risiede in provincia.

    8. Io ho già scritto a iene, striscia e report. In questo bel paese è l’unico modo per far muovere qualcosa.
      E’ incredibile come un patrimonio inestimabile stia per essere distrutto.

    9. Voglio riportare le parole che il Sindaco di Santa Flavia (che è una persona disponibilissima e attenta ai problemi) mi ha scritto il giorno successivo alla mia lettera.

      Egr. Sig. Sampieri, condivido la Sua amarezza facendo mie le sue
      considerazioni. E’ assolutamente paradossale la vicenda che riguarda
      il prestigioso sito archeologico di cui il nostro territorio va fiero.
      A distanza di un anno dall’evento criminoso che ha interessato l’area
      archeologica (che mi ha visto per circa sei ore impegnato
      personalmente con l’unità di protezione civile comunale nello
      spegnimento), purtroppo, dobbiamo prendere atto che il sito resta
      ancora chiuso, nel totale disinteresse della politica regionale,
      impegnata in lotte senza fine per mantenere poltrone e potere, senza
      curarsi dell’immenso patrimonio naturalistico, storico, archeologico
      di cui potremmo disporre per il rilancio dell’economia turistica
      dell’intera isola. La mia sensazione, nell’assistere passivamente a
      questi tristi eventi, è di rassegnazione da un lato (in quanto gli
      enti locali sono oramai stati privati di tutto quanto necessita per la
      cura e difesa del proprio territorio, delegati a semplici passacarte)
      e di ribellione dal’altro (perchè la speranza che qualcosa cambi è
      sempre viva e presente e mi porta a denunciare in ogni occasione
      questa mia amarezza). Questo Patrimonio altrove sarebbe sicuramente
      valorizzato e produrrebbe posti di lavoro e flussi turistici. Ma siamo
      in Sicilia dove, purtroppo, tutto cambia ….. per rimanere come
      prima, dove non si è in grado neanche di assicurare il decoro e
      l’igiene minima di un territorio (vedi problematica Ato Rifiuti),
      sottratto alla competenza di chi ci mette la faccia ed è costretto a
      sopportare passivamente lo sfascio di politiche regionali
      fallimentari.

      La ringrazio per il Suo contributo, rimango a Sua disposizione per
      ulteriori chiaccherate, nella speranza che cresca il numero di
      cittadini che come Lei non si limiti a denigrare, ma, esprima con
      forza tutto il proprio disappunto e ribellione a questo sistema di
      cose.

      Cordiali saluti

      Antonio Napoli

    10. Il sito archeologico è ancora chiuso!ASSURDO!

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