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martedì 19 mar
  • L’enigma del cane a Torretta

    Siamo nel 2012 ma a volte, soprattutto in questa Sicilia dai mille volti, il medioevo non sembra tanto lontano.

    Ci sono posti, piccoli comuni, che potrebbero essere dei piccoli fiori all’occhiello, che invece si rivelano degradati e incivili peggio che ci si trovasse nelle favelas argentine.

    La scusa dei tagli ai comuni oggi è genericamente usata per qualsiasi disservizio possibile, e le cose che si vedono di questi tempi sono a dir poco sconvolgenti.

    Siamo a Torretta, una tranquilla cittadina in collina, con una splendida vista.

    Di più, siamo alla scuola per l’infanzia di Torretta, e più ti avvicini a quella scuola più il degrado aumenta.

    Sacchetti della spazzatura a dare bella vista di sè, un odore acre che ti lacera i polmoni e cani. Decisamente tanti cani. Troppi. Randagi che per passare il tempo si leccano le ferite provacate dalle ferite della scabbia.

    Una giovane mamma si appresta tutti i giorni a portare la propria bambina a scuola, e tutti i giorni, nonostante il suo amore per gli animali si ritrova a dover affrontare un gruppo si cani il cui pensiero le rimane ignoto.

    Arrivati a scuola si arriva ad un paradosso che potrebbe essere esilarente, se non fosse tragico.

    Il cane di Istituto.

    Bello, direte. Già, se fosse vero. Invece no. Trattasi di randagio che varcate le mura della scuola essendo di stazza non filiforme è impossibile da cacciar via.

    Vive, quasi indisturbato, accucciandosi ora in questa classe, ora in quella, e usando come toilette il giardino. Ergo, i bimbi, anche nelle giornate di sole, sono costretti a stare in classe.

    Una legge per il randagismo obbliga i comuni a prevenire il randagismo, ma l’unica risposta fin qui ottenuta dai genitori preoccupati è «non ci sono soldi».

    E tra poco cominciano le zecche.

    E di morsi di zecche (ma anche di cani) si può anche morire.

    Ospiti
  • 9 commenti a “L’enigma del cane a Torretta”

    1. purtroppo tra un cane ed un uomo le leggi privilegiano il cane. se qualcuno decidesse di cacciarlo con le ‘buone maniere’ verrebbe denunciato dall’animalista di turno, gli ‘umanisti’ dovrebbero denunciare invece il dirigente scolastico e il sindaco, ma finchè i cani non aggrediscono qualcuno non si può far niente. l’assurdo è che i padroni di cani domestici sono obbligati a portarli in giro con museruole guinzagli e palettine e microchip.

    2. non è verto che non si può far nulla , i comuni sono costretti dalla legge a gestire il problema dei randagi, il problemqa non è il cane ma chi non è in grado di gestirlo.(legge 281-1991). E comunque se entro questa settimana non si risolve il problema è già pronto un esposto alla procura della repubblica. la risposta che un cane al canile csta mille euro e il comune non ha la convenzione non viene ritenuta soddisfacente.

    3. sono contrario allo stupido ragionamento “specista” secondo cui bisogna sempre fare il paragone tra l’uomo e l’animaletto di turno (cane o gatto che sia).

      il problema del randagismo è creato da quelli che prima prendono a casa un animale e poi lo abbandonano quando non lo vogliono piu’ preoccupandosi di come verrà gestito il “problema” dalle istituzioni…

      l’unico modo per risolvere il problema è che questa gentaglia insulsa non prenda piu’ animali in adozione per autocompiacersi finchè sono cuccioli e poi abbandonarli. Gli animali vanno mantenuti con dignità quando si decide di adottarli allora deve essere per sempre.

    4. @DERELITTO: scusa ma allora tutti i cani randagi sono ex cani domestici ?

    5. spesso i cani abbandonati si uniscono e fanno branco, generando nuovi cuccioli.

      i randagi vanno trattati bene, vanno sterilizzati per il bene loro e dei loro eventuali cuccioli, ma vanno trattati con dignità

      e chi abbandona animali DEVE ANDARE IN CARCERE, ma restarci in carcere , in mezzo ai delinquenti come lui, restarci anche poco tipo un mese ma capire che deve stare in un posto per quelli come lui

      GLI ANIMALI NON SI ABBANDONANO

    6. Deve intervenire il Comune, aiutando questi poveri animali, sostenendo per loro le doverose cure veterinarie. Non prendetevela con quelle povere creature, hanno già tanta sfortuna da sopportare.

    7. Il cane di istituto è un’opportunità, costruttivamente parlando,è occasione di apprendimento per gli alunni che stanno formandosi alla vita,il cane in questione , pare a quel che leggo,non è aggressivo,potrebbe essere “adottato” dalla scuola,controllato e sterilizzato dal veterinario comunale,a gratis,dotato di microchip,e convivere in spazio “suo” delimitato ed organizzato dalla comunità scolastica che mi sembra,sempre da quel che leggo , lo abbia di fatto “accettato”,una volta “bonificato”,gli alunni avrebbero la possibilità di conoscere da vicino un quattrozampe,il suo modo di comunicare e probabilmente crescere senza fobie spesso indotte da genitori.
      Vediamo un pò di agire da cittadini in prima persona utilizzando il buon senso scevro da fobie e/o preconcetti mutiamo i “problemi” in opportunità.
      Quanto alla scabbia dei randagi , è stata diagnosticata da veterinaria/o ?
      Le zecche non sono generate dai cani o dai quattrozampe.
      Consiglio di utilizzare Wikipedia , che è il “Bignami” dei tempi attuali,e di documentarsi prima di “trasmettere” fobie, gli animali “domestici” sono vittime dell’egoismo dell’animale bipede che è in tutti noi.

    8. @aldo è esattamente la soluzione che abbiamo trovato, e che personalmente perseguivo sin dall’inizio.

    9. @Maria Pia , OTTIMO ! 🙂

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