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giovedì 18 apr
  • Al supermercato

    Dopo un pomeriggio di lavoro al pc esco per comprare il caffè al supermercato, solite chiacchere col cassiere poi mentre sto per uscire entrano due cappellino e sciarpa, mi fermo a guardarli perchè mi sembravano strani e infatti uno mi prende la spalla e mi dice “non esci più adesso”. Vanno alla cassa e pistola in mano rapinano il cassiere. Tutto in 30 sec. escono, io, il cassiere e il ragazzo di colore che mette la roba nei sacchetti ci guardiamo…tutti gli altri continuano a fare la spesa indifferenti. Il cassiere mi dice vattene che se vengono i carabinieri perdi mezz’ora per la denuncia…e riprende il suo lavoro! Ecco Palermo.

    Palermo
  • 23 commenti a “Al supermercato”

    1. Ho da poco assistito ad una rapina ad un supermercato di Milano; è andata esattamente così.

    2. Ecco l’Italia!

    3. e tu cosa hai fatto?
      denuncia?
      Identikit?
      …?

    4. il cassiere ti dice vattene e tu….TINNI VA! ottimo.

    5. Come si “prende la spalla”?

    6. ..mi chiedevo la stessa cosa di nissa: tu avrai certamente ritenuto di fare qualcosa di diverso rispetto ai soliti comportamenti degli altri che ti fanno esclamare “Ecco Palermo”. Visto che ne lamenti in un post.
      Ti sei quindi trattenuta aspettando l’arrivo dei Carabinieri, etc, etc, (?)

    7. e poi, non ti vergogni a raccontare un tuo atto di omertà?

    8. a meno che adesso tu non ci racconterai che sei stata a sporgere denuncia con tanto di identificazione dei rapinatori dalle foto segnaletiche, ecc ecc

    9. Scusami rob…ma hai letto da qualche parte che la Signora Lucia è andata via? Come ti permetti di qualificare come atto di omertà qualcosa che tu hai stupidamente dedotto ma di cui non sai realmente nulla? L’unica cosa che sapete fare è accusare o presupporre? Sono questi i comportamenti ed i ragionamenti che fanno dell’Italia un paese mediocre composto da cittadini inermi…cittadini che non denunciano e non fanno nulla ma sono i primi a puntare il dito quando qualcun altro assume condotte diverse e più oneste. Se fossi la Signora Lucia non perderei nemmeno il tempo per rispondere a simili accuse…non lo meritate nemmeno. Pensate e fate un poco di più invece di giudicare ciò che non conoscete.

    10. …va tagghiati i capiddi.

    11. Giorgia,la sig Lucia ha raccontato un fatto,additando un popolo di “omerta” senza sapere cosa abbia fatto lei,dopo il consiglio del cassiere una replica mi sembra il minimo

    12. Forse vi basterebbe solo sapere chi è Lucia Lauro, per evitare ogni tipo di commento… specialmente sulla presunta “omertà”.

    13. I commenti sono molto interessanti. Io non ho accusato di omertà ho solo raccontato un fatto che mi ha colpito molto. Non credo di dovermi giustificare su cosa ho fatto o non ho fatto. Il punto era solo l’abitudine alla violenza e il percepirla come uno stato inevitabile delle cose. Se poi vi interessa, si la denuncia è stata fatta, senza riconoscimento perchè i rapinatori non erano riconoscibili.

    14. la prossima volta prendilo alla TORREFAZIONE TERMINI di VIA NAPOLI almeno non facciamo ingrassare le industrie colonizzatrici del Nord

    15. Spero tu sia rimasta per fare la denuncia

    16. Chi se ne fotte del cassiere assuefatto che, forse ha ragione vedendo che niente cambia, e che considera ormai il sopralluogo delle forze dell’ordine solo una forma di perdita di tempo personale.

    17. come se la violenza fosse un male dei giorni nostri…
      forse bisognerebbe tornare indietro nel tempo,per vedere di cosa erano capaci i nostri avi…poi del resto mi sembra normale che la gente non rischi la vita per un migliaio di euro

    18. Nissa scusami ma una persona che racconta un evento di cui ha avuto una determinata percezione (peraltro esatta e pertinente all’attuale situazione) è obbligata a dire o meno cosa abbia fatto? deve pure giustificarsi? ma di cosa? Evidentemente se una persona scrive un siffato post sottolineando l’indifferenza che l’ha circondata si sarà comportata diversamente. Ed infatti ha esposto una regolare denuncia…per fortuna non tutti si limitano ad additare gli altri. Poi… mi sembra che non sia stato compreso il motivo di questo post: non credo che la Signora Lucia l’abbia fatto per denunciare l’ennesimo atto di violenza che succede a Palermo; credo, al contrario, che voglia rappresentare una denuncia rispetto all’indifferenza (e di conseguenza all’abitudine alla violenza)che è cosa ben più grave e diversa. E da qui, Uma, l’esempio del comportamento del cassiere…non era certo una sottolineatura casuale. E quest’ultima parte del mio commento è anche per rispondere all’ultimo commento di Nissa. Non si tratta solo di violenza. E non si mette in discussione che non si rischia la vita per un migliaio di euro…per carità. Tuttavia essere indifferenti,far finta che nulla sia accaduto e addirittura consigliare ad una persona di non esercitare un diritto/dovere del cittadino è grave e dipinge lo status quo di questo stato e soprattutto di questa regione. E’ il percepire questi atti/reati come normali, è quest’arrendevolezza che non è funzionale allo sviluppo e al miglioramento di situazioni che, al di là del supermercato (che vuole essere solo un esempio di una quotidianità ancor più disarmante), sono diventate poco sostenibili. Il fatto che la maggior parte delle persone che hanno commentato si siano concentrate su inutili e banali dettagli, mi fa molto riflettere. Si tende ormai a spostare l’attenzione su argomenti accessori che snaturano perfino il senso più profondo che alcune persone cercano di dare agli eventi. Ed è proprio questo spostamento perpetrato a livelli più alti che ha legittimato e quasi imposto l’acquisizione di un tale modello da parte del cittadino medio.

    19. @ Giorgia,
      perdona…ma può darsi che uno dei problemi della nostra realtà sia anche quella di non saper fare – se del caso – una sana autocritica?
      Ci si può porre il dubbio che – se una maggioranza di lettori – sente il bisogno di chiedere (in forme più o meno variegate e più o meno condivisibili) un chiarimento, forse il post poteva essere meglio impostato ed esplicitato? magari con un finale meno criptico? (nella comunicazione conta “ciò che passa” direbbe qualcuno… ed evidentemente è giunto il messaggio di un essersi adeguati al consiglio del cassiere)
      Senza che questo significhi necessariamente un “chiedere giustificazioni” all’autrice, o che il torto sia tutto dei commentatori che – non solo – sono loro a non capire, ma sicuramente sono tutti “…cittadini che non denunciano e non fanno nulla ma sono i primi a puntare il dito…” (ma che ne sai? chi te lo ha detto?)
      Se non è corretto presupporre che l’autrice non abbia fatto denuncia (io difatti – se leggi bene – ho proprio presupposto il contrario e cioè che l’avesse fatta… ) analogamente è ingiusto presupporre che – chi domanda quale sia stato “il finale” della storia – sia a sua volta uso a “non far nulla e puntare il dito”…
      Gli “inutili e banali dettagli”, “argomenti accessori”, di cui parli (immagino, ti riferisca all’avere denunciato o meno) non sarebbero rilevanti se non costituissero proprio il tema del post…
      In altri termini, concorderai che – in assenza di “finale” più esplicito – diventa necessaria una ulteriore disamina su come interpretare il post (come da alcune condivisibili parti del tuo ultimo commento), oppure ancora dover conoscere (come Lola) personalmente l’autrice … entrambe le cose da ritenersi non del tutto scontate…
      IMHO

    20. @RM concordo con te su alcune cose e chiedo scusa se i miei toni possono essere stati offensivi per qualcuno. Inoltre ..si..è vero non c’è una connessione logica tra il chiedere e il non fare nulla. Tuttavia il mio riferimento ai cittadini non era necessariamente connesso a voi ma ad una situazione generale che io ritrovo…e forse mi sono espressa male nel non aggiungere un “magari” prima del soggetto (i cittadini) in questione. Aggiungo inoltre che la mia risposta/giudizio iniziale è stata dovuta ad un esplicito attacco del tutto gratuito “e poi, non ti vergogni a raccontare un tuo atto di omertà?”. Detto ciò (che non è il cuore del problema)…mi voglio soffermare un attimo sulle tue parole. Tu scrivi: Gli “inutili e banali dettagli”, “argomenti accessori”, di cui parli (immagino, ti riferisca all’avere denunciato o meno) non sarebbero rilevanti se non costituissero proprio il tema del post…
      A me non sembra che costituissero il tema del post…infatti ho dato, nel mio precedente commento, una mia interpretazione. Bene. Sicuramente tu mi dirai “appunto è una tua interpretazione”. Potrei dirti che non hai torto. Tuttavia mi chiedo: perchè io, di fronte al medesimo scritto, riesco (penso eh..questo lo può dire solo la Signora Lucia) ad andare oltre le singole parole e ad utilizzarlo come spunto per una riflessione più ampia e un pochino più profonda? Tu ne farai ( e ne hai fatto) un problema di comunicazione. E anche qui potrei dirti che non hai torto. Tuttavia potrei anche aggiungere che: 1) non sempre un “racconto” ha un finale esplicito 2) l’esistenza o meno di un finale esplicito non invalida il contenuto. E seguendo questo schema potremmo andare avanti per ore: arriveremmo a spostare il problema dall’aspetto di contenuto all’aspetto di relazione (insito in ogni “messaggio”)…fino addirittura a metacomunicare (che è quello che stiamo facendo). E infine, seppure a livelli decisamente più “alti”, cadremmo anche noi nel famoso spostamento di cui parlavo nel precedente. commento. Quale potrebbe essere dunque la soluzione? Non ne ho idea. Penso che forse dovremmo metterci d’accordo sul codice da utilizzare e focalizzarci sul nocciolo della questione…fermo restando che una siffatta “conversazione”,pur discostandosi in parte dal contenuto del post, non mi dispiace affatto. Sono qui.

      P.S. ritenendo che il “racconto” della Signora Lucia sia un voler “fotografare” la realtà, credo che poco importi indagare sul suo successivo comportamento ( peraltro assolutamente coerente con il suo denunciare l’indifferenza altrui), sull’esistenza di un finale o sull’autocritica. Anzi..penso che forse lei abbia un senso pratico che sicuramente a me è mancato (questa è un autocritica legittimata)

    21. …molto chiaro.
      Concordo che non è detto che un finale debba essere necessariamente esplicito, ma in questo caso bisogna accettare il rischio che le interpretazioni possano essere delle più svariate e se del caso pure opposte ai fatti o al messaggio che si voleva trasmettere…
      Capisco che a tuo avviso tema del post non fosse il denunciare in se, ma la “fotografia” di una realtà… realtà fatta tuttavia di assuefazione e di mancata denuncia e che quindi – per quanto mi riguarda – costituisce appunto proprio il tema discriminante del post!
      Un finale costituito pertanto dal solo invito ad adeguarsi, sinceramente lascia perplessi, perché lascia sempre aperta la possibilità che ciò sia avvenuto e quindi la storia fosse in contraddizione con la riflessione che si voleva indurre al lettore.
      In merito invece alla possibile soluzione (su cui ti interroghi) per convergere durante una “comunicazione” (e quindi – ad esempio – anche per meglio pervenire alla corretta interpretazione di questo post), a mio parere, questa dovrebbe risiedere nello sforzarsi di utilizzare per quanto possibile toni pacati… che sia pertanto questo il “codice da utilizzare” che impedisca il divergere indebito di dette “comunicazioni”…e che eviti che l’incomprensione venga rilanciata e impedisca di pervenire a dei risultati, a dei confronti costruttivi.
      Che invece è stato proprio l’errore commesso da alcuni commentatori (e purtroppo ricambiato nelle repliche) che infatti a portato a questa (micro) querelle…
      Forse bastavano domande pacate e… repliche non piccate. E ci si sarebbe compresi tutti più rapidamente un po’ meglio…

    22. RM cosa pensi del problema che ha “fotografato” la Signora Lucia? Pensi sia realistico o meno? Che ci siano possibili soluzioni per risolverlo?

    23. …di realistica è realistica…e notoria peraltro.
      Ma non riguarda solo qui. È noto che negli anni di piombo anche il nord si scoprì omertoso.
      Soluzioni? Difficile dirlo (e non so perché me lo chiedi…)
      Posso dire che ciascuno nel nostro piccolo può solo provare ad essere d’esempio e di sprone per chi ci circonda.
      Evitando pertanto solo di lamentarci, ma testimoniando con il fare la nostra diversità da quanto non ci piace e riteniamo sia da cambiare.
      Ecco, proprio l’aspetto che manca a questo post: che si limita a “fotografare” una realtà che non va, ma omette giusto l’aspetto propositivo e di cambiamento…che a quanto pare pure c’era stato. E inducendo pertanto anche nell’equivoco di fare intendere a molti che la denuncia neppure ci fosse stata…

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