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venerdì 26 apr
  • 20 commenti a “Presto un supermercato aperto 24 ore in via Libertà”

    1. MOLTO INTERESSANTE.
      L’unico settore che funziona a Palermo: I CONSUMI… MA almeno il 90% di TUTTI I CONSUMI (mezzi di locomozione compresi) sono importati, prodotti fuori dalla Sicilia, quindi denaro trasferito dalla già disastrata economia locale. Oltre al denaro raccolto e tenuto a risparmio, o meglio detenuto da banche anch’esse forestiere. Peraltro, risparmio investito in supporti che finanziano lo sviluppo lontano dalla Sicilia. UTILI-IDIOTI !… noi… che bel destino !

      … e magari gli utili-idioti, i provinciali scopiazzatori, lo riterranno un segno di progresso, modernismo.

    2. Gigi, in molti tuoi commenti, che rispetto e che in alcuni punti condivido, forse tralasci il fatto che non tutti gli investitori stranieri che vengono in Sicilia sono diavoli da cacciare con l’esorcismo. Ad esempio, in questo caso, un supermercato che resti aperto anche di notte può tornare utile a molte fasce della popolazione, visto che in una grande città ci sono molte persone che lavorano e vivono di notte. Perché pensi che qualsiasi novità a livello commerciale venuta da fuori sia da demonizzare?
      Sarei di sicuro più contento se questa attività fosse stata aperta da investitori locali (magari con a fedina penale pulita), ma nessuno vieta a nessun imprenditore siciliano di aprirne un’altra notturna, anche in altri settori.
      Se ritorniamo all’aspetto economico, cioè sul discorso ritrito che una multinazionale “porti via” i soldi dei siciliani, vorrei sapere cosa penseresti se lo stesso supermercato fosse stato aperto da un palermitano, che abbia un conto su una banca locale e reinvesta i proventi sul territorio; sarebbe per te un’attività da frequentare o da boicottare perché simbolo di esterofilia e di “progresso imitativo malato”?
      Mi concentrerei invece sul servizio che un supermercato notturno svolga, e spero che serva alla città.

    3. A proposito di utili idioti.
      Sono i consumatori siciliani o quelli che consentono alla Sicilia di campare su un
      terziario cresciuto in modo abnorme ?

    4. Pablo, se rifletti sul fatto che io parlo di PRODUZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO, e se capisci che se il 90% DI TUTTI I CONSUMI sono importati (o imposti) e ne deduci la conseguenza (basta saper calcolare) sul trasferimento di capitali e conseguente svuotamento… potremmo discutere. Non posso rispondere alle tue domande perché io vedo da un’altra prospettiva (geografica e mentale), tu stai usando un linguaggio di orticello locale, provinciale, fatto anche di luoghi comuni e atavismi locali (normale vivendoci dentro, non è un’accusa)… Io non conosco le parole per questo linguaggio e metodi.

    5. Riccardo, entrambi.
      Ma forse se si producesse REALMENTE ci sarebbe meno stipendificio, che quando è pubblico è un “calmiere sociale” per camuffare l’incapacità di creare sviluppo reale.

    6. Gigi, per me gli utili idioti non sono la maggior parte dei cittadini che, potendo solo contare sul consumo critico, sono sopraffatti dal sistema delle multinazionali della distribuzione e del commercio.
      Io, nel mio piccolo, quando faccio un acquisto, a parità di qualità, tra due prodotti scelgo sempre quello prodotto in Sicilia, anche se ha un prezzo maggiore.
      Per me invece gli utili idioti sono i grossisti di ortofrutta siciliani che, speculando sui poveri produttori di ortofrutta locali e chiudendo contratti con le multinazionali della distribuzione, si arricchiscono in questo momento; però non pensano che tra qualche anno così continuando, la produzione locale in agricoltura crollerà, e la frutta e la verdura arriveranno tutti dall’estero con celle frigo, bypassando la loro attuale transazione che diverrà di fatto inutile.
      In Sicilia, in questo momento, ci sono grossisti utili idioti che fanno arrivare tir di agrumi dal continente (non si sa da quale zona di produzione essi siano), incassettandoli e spacciandoli per agrumi doc siciliani, e così avviene per tanti altri prodotti!
      E questo, tu che “vedi da un’altra prospettiva geografica e mentale”, forse non lo sai. Come se vivere fuori dalla Sicilia o all’estero dia la patente per giudicare chi vive qui, facendogli notare di parlare dell'”orticello locale e con un pensiero provinciale”. La maggior parte dei consumatori che vivono in Sicilia non sono dei bigotti o ottusi come forse credi e credono molti che la Sicilia l’hanno lasciata.
      Anche perchè nei consumatori inglesi, francesi o tedeschi che acquistano nella loro Nazione, non vedo un consumo critico che guarda sempre alla produzione locale, anzi.
      Quindi, finiamola di colpevolizzare sempre il consumatore che, pur con la poca consapevolezza critica sugli acquisti che può avere, e con la predilezione a volte stupida verso prodotti stranieri mediocri, non è aiutato neanche dal commerciante all’ingrosso locale che pensa solo a speculare e non ha nessuna considerazione per i produttori agricoli della nostra terra.

    7. Pablo, condivido diverse parti di questo tuo ultimo post.
      Hai frainteso: nel tuo precedente commento usavi termini diversi, ed esempi e linguaggio locali, mentre il tema è, come dici ora… “globalizzato”.
      Volevo dire che uso altri parametri (che ora usi anche tu).
      Non penso che viaggiare dia patenti particolari.
      Conosco la prospettiva che ho scritto prima, ma vengo spesso a Palermo.
      Gli utili-idioti ai quali mi riferisco sono quelli contenti di esserlo, e si vantano di modernismo mentre subiscono operazioni commerciali, e che confondono per progresso il farsi fregare, come utili-idioti appunto… ma senza una rivoluzione generale, in Sicilia, serve a pochi concentrarsi sui dettagli.

    8. correggo: serve a poco

    9. Al mercato ortofrutticolo mi hanno offerto arance spagnole.
      Chi di voi sa spiegare come questo sia economicamente possibile ?
      Non so se il trasporto avviene via aereo,treno,nave o su gomma.
      Intanto di arance catanesi,color rosso fuoco, a Palermo se ne vedono ben poche!

    10. Il Continente non produce agrumi da esportare.I TIR potrebbero partire dalla Spagna.

    11. Ma che vuol dire consumatore bigotto o ottuso?Una popolazione a reddito medio basso,o nullo,non può che andare a caccia delle perenni offerte di sconti e promozioni,grazie alla serrata concorrenza che si fanno i centri della grande distribuzione,che,grazie a qualcuno,si sono moltiplicati a Palermo nell ‘ultimo decennio.
      E chi sa Scegliere trova anche qualità .

    12. Ho molte perplessità sulla vocazione produttiva dei siciliani.Ogni volta che ci si è provato,si è fallito,salvo casi molto particolari e rari.Non solo Turismo culturale e cucina tipica di alto libello,ma anche sole mare e cibo da strada,portano entrate che hanno un forte potenziale di crescita.

    13. Le arance spagnole sbarcano a Palermo con i tir tramite nave da Genova. Una buona parte del viaggio, o a volte la totalità, viene pagata intelligentemente dal governo spagnolo con i fondi europei per l’agricoltura, cioè con i nostri soldi. Questo perchè in Spagna hanno da sempre sfruttato i fondi europei favorendo la loro agricoltura e commercio.
      Quindi, quando il povero coltivatore di agrumi di Ribera, della Piana di Catania o del siracusano arriva al mercato ortofrutticolo di Palermo, trova già i mercati invasi da merce straniera di dubbia qualità, ma che i nostri intelligenti grossisti acquistano. I nostri agrumi quindi si abbassano di prezzo e competitività, anche nel mercato siciliano.
      Ho visto nei nostri supermercati anche orrendi limoni argentini o brasiliani, che al tatto e alla vista sembrano di plastica, non lasciando nessun profumo quando si toccano.

    14. Pablo, io non mi riferivo solo ai prodotti dell’agricoltura ma a tutti i consumi… TUTTI.
      Riccardo, forse sono motivate le tue perplessità sulla capacità produttive dei siciliani.
      Io sono abituato a leggere i fatti sempre dalle origini, le cause, mai concentrandomi solo sugli effetti, la parte finale.
      La Sicilia ha subito una delle più grandi disgrazie della storia dell’uomo: l’annessione forzata al similpaeseitalia nei termini conosciuti (che non ammettono solo uomini in malafede o ignoranti dei fatti e persino della logica). Colonizzazione, dove il ruolo attribuito alla Sicilia è quello dell’utile-idiota per diversi disegni italiani: strategici, commerciali (consumatore utile-idiota), elettorali, etc.
      Il sottosviluppo voluto, per i motivi sopra, ha facilitato la proliferazione di traditori della propria terra in cambio di prebende, disorganizzazione sociale che ha permesso a incapaci buontemponi di spacciarsi per politici, come detto la maggior parte del sistema economico e commerciale in mano a “forestieri” (tranne casi isolati che non fanno grandi numeri né contano), parassitismo, e una serie di illegalità. Solo uscendo dal meccanismo iniziato 154 anni fa, ATTUALE e ancora più subdolo oggi, solo rivoluzionando tutto il sistema, anche le abitudini socio-culturali alquanto retrogradi… non ci sono altre soluzioni, parlare dei casi singoli, senza rivoluzionare le fondamenta, non serve a niente.
      La Sicilia non esiste… da 154 è dentro un sonno infinito, fatto di incubi, ci si illude essere svegli, di vivere, e questo è il fatto più grave.

    15. sulle capacità

    16. https://www.facebook.com/1545756872378210/videos/vb.1545756872378210/1603481299939100/?type=2&theater
      Anche questa è colonizzazione: mantenere nel sottosviluppo per vendergli i loro prodotti, e gestire il loro denaro. L’energumeno che in questo video viene definito professore cita i giornali servi dei poteri finanziari del nord, cita i rischi dell’intervento mafioso negli appalti nel sud… (milano capitale mondiale della corruzione e scandali mafioso-finanziari, come gran parte del nord)… e a cosa serve il controllo dello stato negli appalti? Come succede in un paese normale, lo stato controlla e impedisce l’intervento mafioso. Esempio, questo del video, di metodi che si verificano da 154 anni.
      Dice l’energumeno: milano dà più soldi alle casse dello allo stato… certo, non dovrebbe dare più soldi, perché le risorse e lo sviluppo devono essere distribuiti equamente da nord a sud, questa è l’anomalia, la disparità come due paesi diversi.

    17. Eh, sig. Gigi, non entro nel merito delle sue considerazioni socio-economiche, ma a mio avviso un supermercato aperto 24h e’ non solo una benedizione per tutti i golosi e/o bulimici, ma anche e soprattutto l’alleato indispensabile di ogni marito nel soddisfare le voglie irrefrenabili della propria moglie incinta! D’ora in poi, infatti, quando nel cuor della notte la gentile signora si sveglierà con l’imperativo categorico di farle gustare seduta stante delle fragole, ecco che l’amorevole consorte saprà dove trovarle, cosi’ salvando la pax familiare.
      Ah, una curiosità, sig. Gigi: ha per caso fatto pace con il nostro amico dai mille nomi? Perché Riccardo e’ uno di questi.

    18. Signor David, perdoni la mia distrazione. Non l’avevo visto. Ormai lei potrebbe “rivaleggiare” col mio gatto: lui mi sente, quando torno a casa, appena entro nella strada, ovvero a duecento metri dalla sua postazione. Lei riconosce questo buontempone alla prima parola che legge. In effetti, rileggendo, è evidentemente lui… ma sono chiari, per lei, i motivi di questa sua incessante mutevolezza ?
      Se la moglie incinta ha voglia di cetrioli ci sono quelli spagnoli nei supermercati siciliani; se ha voglia di pomodori ci sono quelli magrebini, i limoni arrivano dal sud america (tra altre provenienze).

    19. Vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.

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